Rock'n'roll is here to stay (forse)
"Come succede nella vita di un individuo, per il quale nel tempo vengono in primo piano dei valori e altri si appannano, anche per l'arte non possiamo che dire che qualsiasi valore è transitorio, rivedibile, reversibile.
...Ciò che si può concludere...è che l'opera deve porci una domanda, proporci una risposta, indicarci una via, scardinarci. Oppure divertirci come ci divertivano da piccoli tutti quei giochi che ci aprivano mondi nuovi." (A. Vettese, "Ma questo è un quadro? Il valore nell'arte contemporanea")
Lo scoiattolo suicida nella cucina economica di Cattelan è un esempio. All'inaugurazione della nuova mostra di talenti contemporanei emergenti in Palazzo Strozzi non ne ho viste tante di domande, risposte e divertimenti: ma siamo comunque tutti felici che Firenze finalmente ospiti una programmazione continuativa di - udite udite!! -arte contemporanea. Ben vengano quindi a far aguzzare la vista i test optometrici-letterari di Migliora, il rinoceronte di Rivalta a fare gli onori di casa nel cortile fine quattrocento-quasi millecinque; e sì, ben venga anche il milligrammo di ansia in flacone di Ialongo, se l'alternativa sono i macchiaioli.
Ci va bene (quasi) tutto, purchè l'arte contemporanea sia qui per restare.
...Ciò che si può concludere...è che l'opera deve porci una domanda, proporci una risposta, indicarci una via, scardinarci. Oppure divertirci come ci divertivano da piccoli tutti quei giochi che ci aprivano mondi nuovi." (A. Vettese, "Ma questo è un quadro? Il valore nell'arte contemporanea")
Lo scoiattolo suicida nella cucina economica di Cattelan è un esempio. All'inaugurazione della nuova mostra di talenti contemporanei emergenti in Palazzo Strozzi non ne ho viste tante di domande, risposte e divertimenti: ma siamo comunque tutti felici che Firenze finalmente ospiti una programmazione continuativa di - udite udite!! -arte contemporanea. Ben vengano quindi a far aguzzare la vista i test optometrici-letterari di Migliora, il rinoceronte di Rivalta a fare gli onori di casa nel cortile fine quattrocento-quasi millecinque; e sì, ben venga anche il milligrammo di ansia in flacone di Ialongo, se l'alternativa sono i macchiaioli.
Ci va bene (quasi) tutto, purchè l'arte contemporanea sia qui per restare.
Etichette: arte contemporanea, fiorentinità
16 Comments:
Immagino la cascata di domande che la visione di quest'opera provocherebbe in Maria... staremmo lì delle ore, credo, a disquisire su quello scoiattolo.
Non posso crederci. Una mostra d'arte contemporanea a Firenze. Qualcuno dev'essere impazzito, oppure avranno creduto di organizzare una mostra a Fee-ren-zee, Florida.
:D
e non è la prima. C'era stata quella su arte prezzo e valore di cui parlai tempo fa, e prima ancora altre, tutte in Palazzo Strozzi.
Uno tsunami!
Sarei molto curiosa della reazione di Maria allo scoiattolo...il difficile sarebbe trovare le risposte alle sue domande.
Bè, ho fatto un esperimento. Le ho fatto vedere la foto dello scoiattolo.
Si è messa a piangere disperatamente!!!
Eppure le avevo detto già da prima che non era una cosa vera, che era un peluche, che nessuno scoiattolo era morto ecc ecc
Ha detto che anche se sapeva che non era vero, la trovava tristissima... era inconsolabile.
Senza dubbio l'arte è ancora in grado di commuovere, abbiamo la riprova.
(Sensi di colpa striscianti...)
credo che lo scoiattolo sia impagliato, ma questo è meglio che Maria non lo sappia mai...
@lophelia: attenzione che troppa fa male... ;)
cai guo-qiang: head on
@arte: vergogna! :(
a.
...la prima cosa che ho pensato è stata: spero che lo scoiattolo stia bene...avendo qualche anno in più mi vergogno un po' ma mi sento come Maria :(
Ma infatti è terribile, quell'immagine è terribile, diciamolo!
Usciamo allo scoperto!
Anche a me viene quasi da piangere, io che piango a vedere Il Re Leone...
@Auro: Ach!!! Non ti ci mettere anche tu a fare il Superego, che già il mio mi sta fustigando...
auro: ho già la febbe a 40°!
anche Head On risponde ai requisiti, come lo scoiattolo. La vedrei volentieri di persona.
primule: non ti devi vergognare! l'arte quando è ben fatta fa tornare bambini, si è appena detto.
Io non mi sono disperata solo perchè ho voluto dare per scontato che lo scoiattolo fosse originariamente già morto in altre circostanze, e di morte naturale beninteso.
arte: e io che immaginavo una delle tue irrefrenabili risate...non si conosce mai abbastanza il prossimo
:)
Le mie irrefrenabili risate sono sempre a un millimetro da qualcos'altro.
A me sembra, pero', che l'arte contemporanea sia in grande crisi di idee. Ieri sono stato a vedere una bella mostra dedicata ai patterns (ripetizioni di motivi) che comprendeva molti grandi del ventesimo secolo (Picasso, Delaunay, Moore, Bridget Riley...) e, ah, che meraviglia! Poi mi sono fatto prendere la mano e sono stato in un magazzino sul canale a vedere una mostra di videoarte: concettuale fino al punto che ero cosi' concentrato da aver dimenticato di pormi la domanda: ma la bellezza, dov'e'? Fattami quella domanda, sono uscito dalla galleria a cercarla.
il libro della Vettese parla anche di questo, di come tra i requisiti che costruiscono il valore di un'opera d'arte (o che la rendono tale) la bellezza abbia perso la priorità (ovviamente dice cose molto più complesse, ma insomma per capirsi)
Priorita' sono diventate la comprensione e l'interpretazione della realta' infatti. O forse, ma solo forse, sta nascendo una nuova idea di bello (ma forse e' un bello per addetti ai lavori, poco universale).
Vedo annaspare comunque l'arte contemporanea allo stesso modo nel quale vedo annaspare la musica contemporanea (anche pop).
Mi sono spesso domandato se non stiamo entrando in una stagione di perdita della bellezza, senza collettivamente accorgercene.
Indubbiamente sì, Fabio. Perdita della bellezza e perdita della bruttezza, sostituite entrambe da una brutta bellezza da cloni e replicanti.
Credo io.
L'idea di bello si è sempre rinnovata nel tempo - certi contemporanei di Caravaggio ritenevano brutte le sue innovazioni.
Io non credo si vada verso una perdita della bellezza, piuttosto che sia un'epoca di enormi e veloci cambiamenti che richiede continui "resettaggi" (non trovo un termine meno orrendo, chiedo scusa) ed un notevole sforzo per seguire le coordinate di ciò che assume valore di volta in volta (nell'arte come conseguenza di tutto il resto).
Ma il bello, non e' una cosa che apprezzi anche sospendendo per un istante la ragione? Se cosi' fosse, saremmo nei guai.
In realta' passavo di qui per dire che quando trovo il tuo occhio di la' da me sono troppo contento :)
per un attimo ho pensato tu dicessi sul serio...tra l'altro ho letto su Alias di oggi la recensione di un libro di tal Federico Vercellone, "Oltre la bellezza", che parla di come l'idea di bello nell'arte sia stata per secoli subordinata al discorso filosofico (rappresentazione del bello come misura, ordine, armonia) fino alla relativamente recente consapevolezza che "il bello non è pensabile al di fuori delle condizioni storiche che l'hanno prodotto" (ma non lo leggerò, è troppo filosofico).
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