Scritti rivoluzionari - 2
"E se tutto facesse parte di un progetto ben preciso? se ci stessero riuscendo davvero, sotto i nostri occhi? ... Ciò di cui ci si rende conto è piuttosto la percezione di un'ostilità diffusa, che negli ultimi due o tre anni si sta facendo ogni giorno più evidente...Solo che l'opinione pubblica nel villaggio globale si costruisce attraverso i masse media. E allora potremmo sospettare che qualcuno, ad un certo punto, si sia forse convinto che puntare l'attenzione sugli immigrati possa servire ad alcuni peculiari scopi che, se fossero esposti in maniera chiara e sistematica, risulterebbero assai poco edificanti.
Potrebbe servire, ad esempio, allo scopo di creare un nemico comune su cui ricompattare l'unità nazionale di fronte alle possibili manifestazioni di dissenso che un'epoca di crisi come quella in cui viviamo sempre porta con sé. Potrebbe servire a distogliere l'attenzione da altri fatti. Oppure a far in modo che i poveri ed i lavoratori si mettano contro altri poveri e lavoratori e non perdano tempo con pratiche pericolose come rivendicare i propri diritti (ed anche i propri compensi) da chi in maniera imperterrita, ed oramai alla luce del sole, glieli sottrae ogni giorno di più. La solita inveterata questione del divide et impera che gli italiani ben conoscono.
La paura dell'immigrato può servire a militarizzare le città, a riempire le carceri, a controllare con sempre maggiore pervasività il territorio e le menti delle persone. A creare quel capro espiatorio su cui scaricare il peso di tutte le paure e di tutti i peccati. Può servire...ad avere manodopera a basso costo, ricattabile e facilmente gestibile; senza tutte le noie dello stato sociale o quelle che derivano dal trattare con i sindacati, sulla base di normative contrattuali certe e definite. Infine: può contribuire ad alimentare quel clima generale di tensione che è l'anticamera delle leggi liberticide e paranoiche di cui i nostri codici si stanno via via riempiendo."
in foto, a sinistra: Domenico Guarino
3 Comments:
Tutto rafforzato dalla quasi comune opinione che "loro" sono "diversi", cioè peggiori di noi.
ma "l'opinone" da dove nasce?
una lettura interessante in merito- anche se un po' tecnica - può essere "Stereotipi e pregiudizi" di Paola Villani (ed. Carocci). Piccolo ma denso.
ciao Papero!
Eh, bella domanda! E le risposte possono essere diverse, qualcuna anche sconcertante.
Grazie per la segnalazione.
Ciao Lophelia!
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