Dedicato con affetto ai bloggers, a cui questa canzone mi fa pensare e dei quali mi sento ancora parte
"E poi e poi, gente viene qui e ti dice di sapere già ogni legge delle cose.
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote...
E tutti, sai, ti san dire come fare,
quali leggi rispettare, quali regole osservare, qual'è il vero vero...
E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle fanno a chi parla più forte
per non dir che stelle e morte fan paura..."
A volte queste parole, soprattutto le ultime due righe, mi fanno pensare al bloggare - non senza una certa tenerezza. Ovviamente non me ne chiamo fuori, anche se per il momento questo blog è in stand-by.
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote...
E tutti, sai, ti san dire come fare,
quali leggi rispettare, quali regole osservare, qual'è il vero vero...
E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle fanno a chi parla più forte
per non dir che stelle e morte fan paura..."
Francesco Guccini, Canzone della bambina portoghese
A volte queste parole, soprattutto le ultime due righe, mi fanno pensare al bloggare - non senza una certa tenerezza. Ovviamente non me ne chiamo fuori, anche se per il momento questo blog è in stand-by.
7 Comments:
Eddài, mica siamo così terribili come dice la canzone...
no no, siamo anche - e soprattutto - molte altre cose belle e simpatiche :-)
E' che ogni tanto il parallelo mi viene. Ma non solo con i blog, in fondo tante altre cose che facciamo sono dei modi "per non dir che stelle morte fan paura"
Appunto, io allargherei proprio il discorso, non solo al blog ma a tutti gli aspetti della vita.
A me non fanno paura nè l'una nè l'altra cosa, ma mi rendo conto che quando ne parlo, sul blog o altrove, cala uno strano silenzio.
Della morte in particolare, forse non tutti sanno trovare le parole giuste per farlo.
Più in generale, penso che tutti abbiamo paura di qualcosa, magari non della stessa cosa. "Stelle e morte" può voler dire tante cose.
E parlare può servire a nascondere più che a dire.
Può essere (dico può, a volte) un sovraccarico energetico generato dall'ansia, che si investe in qualcosa per fuggire qualcos'altro.
...o il vizio di vivere , che a volte spaventa più di tutto..;
non sono sicura di aver colto la tematica della discussione, ma penso che vivere sia coltivare il seme dell'eternità che abbiamo dentro! in tutti i modi possibili e più congeniali.
Lo strano silenzio è aver dimenticano la nostra natura divina!
Good poost
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