Sabato mattina
La prima mattina che uno si sveglia rilassato dopo un mese intenso di studio, passata la fatidica scadenza, anche fare colazione al bar diventa un’esperienza magica. Soprattutto avendo vicino casa un caffè con una bellissima luce, un enorme tavolo di legno intarsiato e i quotidiani.
Leggo su D di Repubblica che secondo il regista russo Aleksander Sokurov Firenze è una città moderna perché non si è sviluppata "a fungo", verso l’alto: che addirittura (parole sue) "il futuro abita lì", cioè qui, a Firenze. Mi viene da ridere, esattamente come quando poco fa per strada un tizio mi ha detto “bella donna, complimenti”: non ci credo però sentirlo mi mette di buon umore. Mi sento tornare alla vita anche solo leggendo la pagina delle novità in libreria, trovo un articolo su Fred Vargas che mi è appena stata consigliata sul blog, poi è uscito un libro su Marilyn e il suo psicoanalista, e anche il Correttore di bozze della Sellerio sembra interessante. Prossima mèta di questo pigro e improvvisato sabato è quindi la libreria.
Grande è lo stupore davanti agli scaffali dei libri d’arte, mi rendo conto che un mese di decreti legislativi mi aveva fatto dimenticare che esiste l’arte. Quanti libri nuovi, questo “L’infinito istante” di Geoff Dyer sulla fotografia potrei farmelo regalare per il mio imminente compleanno, e poi vedo un saggio di Barilli sull’arte prima e dopo il 2000 e ripenso all’esame di Fenomenologia degli Stili dato con lui all’università, e mi viene voglia di farmi un seminario di autoaggiornamento comprando un po’ di libri sulle ultime tendenze del contemporaneo.
Il sole splende ed è una bellissima giornata, alla faccia di quel poeta che scriveva “La carne è triste, ahimé, e ho letto tutti i libri”.
Leggo su D di Repubblica che secondo il regista russo Aleksander Sokurov Firenze è una città moderna perché non si è sviluppata "a fungo", verso l’alto: che addirittura (parole sue) "il futuro abita lì", cioè qui, a Firenze. Mi viene da ridere, esattamente come quando poco fa per strada un tizio mi ha detto “bella donna, complimenti”: non ci credo però sentirlo mi mette di buon umore. Mi sento tornare alla vita anche solo leggendo la pagina delle novità in libreria, trovo un articolo su Fred Vargas che mi è appena stata consigliata sul blog, poi è uscito un libro su Marilyn e il suo psicoanalista, e anche il Correttore di bozze della Sellerio sembra interessante. Prossima mèta di questo pigro e improvvisato sabato è quindi la libreria.
Grande è lo stupore davanti agli scaffali dei libri d’arte, mi rendo conto che un mese di decreti legislativi mi aveva fatto dimenticare che esiste l’arte. Quanti libri nuovi, questo “L’infinito istante” di Geoff Dyer sulla fotografia potrei farmelo regalare per il mio imminente compleanno, e poi vedo un saggio di Barilli sull’arte prima e dopo il 2000 e ripenso all’esame di Fenomenologia degli Stili dato con lui all’università, e mi viene voglia di farmi un seminario di autoaggiornamento comprando un po’ di libri sulle ultime tendenze del contemporaneo.
Il sole splende ed è una bellissima giornata, alla faccia di quel poeta che scriveva “La carne è triste, ahimé, e ho letto tutti i libri”.
7 Comments:
Compra tanti libri, leggi, aggiornati e vivi.
E grazie per avermi fatto conoscere quella libreria.
p.s. hai visto che è in uscita un altro libro della vargas???
in effetti fare colazione in un posto così ti riappacifica con il mondo....
Un caffe' con un amico vale piu' di tutti i libri del mondo, come diceva quello la', pero' anche i libri aiutano (non quelli di diritto amministrativo intendo). Intanto qui procedono i lavori per la nuova parete libreria, non vedo l'ora di vedere il risultato finito!
E si', c'e' da augurarsi che Firenze diventi un modello per le citta' del mondo. Anche se un po' ne dubito. Commenti come quello del passante, a Firenze suonano come "Sei parte della bellezza di questa citta'".
rodo: prego! La Cité è veramente un'isola felice, speriamo che riescano a risolvere il problema della chiusura a mezzanotte, è troppo ingiusto penalizzare un locale così.
zefi: sì infatti, ho letto l'estratto su Repubblica e mi piace decisamente come scrive! la cercherò fra i primi.
fabio: quella del caffè che vale etc. è verissimo, infatti il resto della giornata l'ho trascorso con gli amici. Che bella la parete libreria, la vorrei tanto anch'io invece di tutte queste librerie diverse che ho in soggiorno - per coincidenza tutte svedesi, ma una anni'50 e le altre Ikea...
Firenze un modello? per certe cose forse, ma per altre...e comunque teniamo presente che il commento era ambientato a Rifredi:D
Allora possiamo inserirti nella guida al patrimonio dell' umanità unesco?
per la questione libri da consigliare
non ho letto gli altri commenti ma consiglio se non lo hai ancora letto John Fante, qualunque suo libro.
besos
a, quand'è il tuo imminente compleanno?
@:Sono affascinato dai bar/caffè belli e da quelli belli e storici, ma detesto farci colazione.
Per me la colazione è un rito.
Un rito che va ben oltre un cappuccino e una brioche e con più silenzio possibile.
Fuori casa il solo luogo in cui la farei volentieri è la breakfast room di qualche albergo.
I libri d'arte che solitamente acquisto io nn si trovano in libreria...
magari!!!
Ps: se mai mi venissero i ladri in casa spero che di libri d'arte nn sappiano nulla...
^__^
m: sì, tre pagine dopo di te, nell'angolo in alto a sinistra:)
Di Fante ho letto un po' di cose, grazie, più di tutto mi è piaciuto Un anno terribile, con Dominic Molise e il suo Braccio, il compleanno penso che anche stavolta sarà il 28 settembre.
Gianfranco: speriamo siano ignoranti come certa genta che butta nei cassonetti della carta cose incredibili, c'era un periodo che io e un'amica ci guardavamo spesso e ci trovammo tutta una serie di monografie di artisti, e a volte anche edizioni pregiate. Meglio di una libreria antiquaria.
Posta un commento
<< Home