15 luglio, 2008

Helmut Newton, not just a gigolò


Mentre non ho ancora trovato il coraggio di iniziare la biografia di H.C.B. comprata un bel po' di tempo fa, mi sono divertita in questi giorni a leggere l'autobiografia di Helmut Newton. Le sue foto mi hanno sempre incuriosito - irritato - intrigato.
Molto più che fotografare nel libro è coniugato variamente il verbo scopare.
H.N. racconta come a diciotto anni emigrò a Singapore per sfuggire alle persecuzioni antisemite: le sue origini erano infatti ebree, il suo vero nome Helmut Neuestaedter. A Singapore aprì un piccolo studio per ritratti su commissione, ma il lavoro era pochissimo e lui se la cavò diventando il gigolò di una bella e ricca signora finché non si stufò e ricordò di voler diventare fotografo.
La cosa buffa è che H.N. sembra parlare volentieri soprattutto delle sue foto riuscite male o che per qualche motivo non piacquero alla committenza, e questo lo rende decisamente simpatico.
Nel 1965 viveva a Parigi, e fu chiamato da Diana Vreeland per andare a lavorare a New York per Vogue America. "Per un fotografo ambizioso, e ancora semisconosciuto come me, quella era un'occasione fantastica. Significava un sacco di soldi e, se andavo bene, un salto di qualità. Non potevo certo sapere come sarebbe andata a finire e che le mie foto sarebbero state pessime e assolutamente da dimenticare."
La foto nella pagina riprodotta qui sopra fu fatta nel 1975 in un castello in Francia. Per l'occasione H.N. scelse una modella che lo aveva affascinato a prima vista, e siccome le sue forme erano più accentuate delle normali modelle dovette pregare "fino allo sfinimento" i redattori per tagliare il dietro dei vestiti.
Nel 1980 ritrasse Hanna Schygulla in abiti da Lili Marlene e portò le foto nella redazione di Vogue. Furono accolte da un silenzio di tomba che lui sulle prime non capì, finché "il direttore ruppe il silenzio e mormorò: 'I peli sotto le ascelle'. Durante il lavoro, Hanna aveva sollevato le braccia e io mi ero innamorato dei suoi peli. Allora avevo insistito che tenesse le braccia sulla testa e quelle ascelle erano diventate una parte importante delle mie foto. Naturalmente, nel mondo di Vogue non c'era, e non ci sarebbe mai stato, spazio per ascelle pelose."

13 Comments:

Blogger artemisia said...

Ahahahahaha!!!

Io ho qualche pregiudizio, dettato più che altro da abissale ignoranza, nei confronti di HN. Ma ora mi sta simpatico.

"La modella che più lo aveva affascinato a prima vista" mi ha fatto molto ridere...

11:25 AM, luglio 15, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: io avevo sempre avuto una certa diffidenza per lui, ma l'autobiografia mi ha convinto della sua buona fede!
in fin dei conti rispetto all'immaginario attuale nelle sue foto le donne non erano affatto oggetto, se ancora può avere senso porsi il problema - lo dico ironicamente.

11:40 AM, luglio 15, 2008  
Blogger artemisia said...

Questo post sta veramente spopolando, tipo l'ultimo mio...

A proposito del mio ultimo, un amico mi ha detto "Ma non si potrebbe depilare elettronicamente quel quadro?"

A proposito di corporeità e tabù...

:D

9:38 AM, luglio 16, 2008  
Blogger lophelia said...

sì, molto significativo...spero scherzasse!!
questo post nessuno lo commenta ma in compenso è stato molto visitato, significativo anche questo...come all'università quando in centinaia seguivamo le lezioni di Umberto Eco (in una sala di cinema) ma a dare l'esame eravamo in cinque:D

10:40 AM, luglio 16, 2008  
Blogger lophelia said...

...questo non per paragonare Umbertoeco ad un fondoschiena ovviamente, casomai al suo potere mediatico.

10:41 AM, luglio 16, 2008  
Blogger Fabio said...

E pensa se avessi pubblicato una foto del fondoschiena di Umberto Eco Lo :D

E' un post difficile da commentare. La ragazza tedesca che ho fotografato nel mio ultimo post, quella con il mare sullo sfondo, aveva i peli sulle gambe. La mia amica Simona, che amava la cultura tedesca, non si depilava.

Non ci vedo nulla di strano, ma credo che sia un fatto culturale. Cioe' devi probabilmente avere le basi per capire perche' decidi di fare o non fare le cose, come sempre. Se e' una scelta consapevole, perche' no.

1:24 PM, luglio 16, 2008  
Blogger lophelia said...

fabio: avrei avuto un crollo ancora più verticale!!:D

ma fabio, peli a parte che ne pensi di Helmut Newton?

1:55 PM, luglio 16, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Una cosa che ricordo dei nudi di HN è che hanno sempre almeno le calzature. Ho sempre interpretato questa come una necessità per marcare una differenza: il corpo se esibito/mostrato senza niente è "innocente", ma nel momento che indossa un indumento, anche il più minimo, si fa attore di seduzione. Per questo, come dice Lo, le sue donne difficilmente sono donne oggetto.
E per questo, specie nelle foto di moda mi è piaciuto, altre volte però ho visto il gioco un po' troppo ostentato al limite del gratuito facendo perdere molto del fascino all'immagine.

3:38 PM, luglio 16, 2008  
Blogger artemisia said...

@Lophelia: Non credo scherzasse, ma dovrò appurare.

@Mucca: Cioè, sono gli indumenti a non renderle "oggetto"?

;)

4:00 PM, luglio 16, 2008  
Blogger lophelia said...

mucca: interessante teoria, non ci avevo mai pensato...anche se il loro non essere oggetto dipende molto anche dal modo in cui le fa atteggiare, dal tipo di messinscene.
Peraltro lui non negava di rappresentare donne-oggetto: ma credo proprio che si sia involuta la nostra percezione, relativizzandosi in negativo.

8:22 PM, luglio 16, 2008  
Blogger Fabio said...

Non sono sicuro di conoscerlo cosi' bene Lo. Cio' che ho visto mi lascia perplesso. E' la rappresentazione di un modello femminile distante, irraggiungibile.

La donna oggetto non esiste. La donna possiede un immenso potere e spesso lo sa usare. Esiste l'uomo oggetto invece, quello irretito dalla seduzione femminile, sotto scacco, ridotto al minimo vitale di pensiero. E' ovunque.

6:55 PM, luglio 17, 2008  
Blogger Henry said...

di HN ricordo la serie che avevo attaccato all'armadio della mia casa di studente a pisa: altissime, nudissime (senno' che gusto c'era?) e tutte con i tacchi a spillo (e questo ci piaceva tanto!)

il discorso sui peli e' interessante.

in generale direi che per me e' sempre stato "meglio senza" o almeno "meglio pochi".

ammetto pero' che mi sono ricreduto. alcune volte, e in alcune tonalita' di colore, hanno il loro perche'.

7:59 AM, luglio 18, 2008  
Blogger lophelia said...

fabio: suggestiva teoria ...piacerebbe crederla vera, in realtà credo che il potere sia più equamente distribuito.

henry: i Big Nudes...HN aveva iniziato a farne una serie con le stesse modelle nelle stesse pose ma vestite, ma non arrivò in fondo. Lui dice perché era troppo difficile rifarle uguali, ma secondo me era che non si divertiva abbastanza!

anche per me vale il meglio pochi, tuttavia non concepisco la moda della depilazione maschile:(

5:20 PM, luglio 19, 2008  

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