Essere sani o far finta?
Vi piaccia o no, una delle cose più interessanti che ho letto ultimamente stava sulle pagine del supplemento del "Sole 24 ore" (ma chi parlava non era un industriale né un economista...)
"Per coloro che sono sani in maniera più profonda, la sanità mentale contiene in sé la pazzia, non la nega, si alimenta della saggezza che deriva da sofferenze prolungate e conflitti risolti.
Una persona sana in questo senso ha provato e sperimentato le asprezze della sua natura, ma senza farsene schiacciare. La sua sanità è insieme la causa e la conseguenza del non aver ceduto.
Per i sani in superficie, l'adeguarsi è una religione, per i sani in profondità l'adeguarsi è ciò che corrompe."
(Intervista ad Adam Phillips, psicoanalista londinese, in occasione dell'uscita del suo ultimo libro "Going sane", trad.it. "NormalMente")
20 Comments:
Per la traduzione del titolo secondo me si sono avvalsi della collaborazione di un certo ricercatore dell'Illinois!
Di fatto spiega molte cose il brano che hai riportato. La sanita' come conquista, anziche' come punto di partenza dato per scontato, che viene poi eventualmente corrotto dall'esperienza. L'adeguarsi conformistico come conseguenza di un disagio profondo e di conflitti irrisolti, quindi come sintomo di tali conflitti. La "normalita'" (intesa in senso di senso comune condiviso) vista come implicazione di uno stato di disequilibrio. Adesso mi ronzera' in testa tutta la sera quello che ho appena letto.
Molto, molto interessante.
Io la sanità non la vedrei tanto come conquista quanto come sfida. Decidere di stare bene, nonostante tutto quello che succede al proprio corpo, ma soprattutto nonostante l'imperante tendenza alla medicalizzazione, a definire tutti malati fino a prova del contrario, finchè cioè test sempre più specializzati (e sempre meno specifici) non siano risultati negativi. (Per questa volta. E la prossima?)
Ma anche, ovviamente, la sanità mentale come accettazione di ciò che non è riducibile a uno schema, del diverso, dell'originale, della famosa perla barocca...
Io sono pazza e sono molto felice di esserlo!
Non faccio del sarcarsmo, è una conferma!
Ma non è sempre facile convivere con questa pazzia.
Buona serata!
Fabio: soprattutto: "per i sani in profondità l'adeguarsi è ciò che corrompe".
Intraprendere certe strade obbligate mi ha sempre fatto paura proprio per timore di una sorta di contaminazione. Immagino che ne sentirete parlare, lì a Londra, di questo "Going sane".
Arte: una sfida, sempre aperta.
Sonia: una pazzia creativa;-)!
(ma quanto sono belle le tue foto?)
Grazie Luna, quando farò la prossima mostra sei invitata!
Si' a proposito, verissimo, gran bella foto!
Sarà per questo che i più grandi pazzi nei secoli hanno sempre avuto una vena di genio...e viceversa!? ;)
Antonio: "puri di cuore"...bella espressione...Mi fa molto piacere sapere che ci sei, nascosto nell'ombra, ricambio di cuore pensieri e abbraccio!
Fabio: l'ho chiamata lainghianamente "Io divisa", sottotitolo: "autoritratto all'Antica gelateria del Corso"...sì, proprio Corso Como!
Astralla: certo, se però ora si scopre che i veri pazzi sono i "normali" questa equazione perderà di significato;-)?
Lo dicevo io che chi riesce ad adeguarsi non puo' sostenere di essere tanto sano di mente. Forse è semplicemente "normale"!
La "norma" come media è la mediocrità...
...intendevo "in" media
:)
p.s. ho dimenticato di farti i complimenti per la foto; un'analisi dei pezzi, uno ad uno, ricomponendoli come pensa di fare la Psicanalisi facendoti vuotare prima tutti i cassetti dell'anima-mente e poi reintrodurre per bene, ogni cosa al suo posto?
Molto meglio la Fotografia quotidiana come terapia, non credi?
Ritorno con piacere a visitare il tuo bel blog.
:-)
CC: soprattutto non è sano "nella misura in cui" non è sana la società a cui si adatta. Semplicemente è "adattato".
Non c'è dubbio, molto meglio la fotografia quotidiana come terapia, e anche il blog quotidiano...
Arte: beh a volte nel mezzo sta la virtù...ma non in questo caso, direi.
Piperita: bentornata, che piacere!! mi fai ricordare quanto mi manca il sole della Sicilia, soprattutto in questo autunno che lì immagino estate...presto vengo a farti visita sul blog, non potendo per ora venire al Sud!
Bellissima!! La conserverò e la diffonderò. E mi piace perché fa proprio coppia (Scienza e Spiritualità) col mio ultimo post!
Vivere, non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà.
Nel dubbio mi compro una moto
telaio e manubrio cromato
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani
far finta di essere sani.
Far finta di essere insieme a una donna normale
che riesce anche ad esser fedele
comprando sottane, collane, creme per mani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...
Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.
Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani
far finta di essere sani.
Far finta di essere un uomo con tanta energia
che va a realizzarsi in India o in Turchia
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...
Vanno, tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
vanno, anche le cose vanno
vanno, migliorano piano piano
le fabbriche, gli ospedali
le autostrade, gli asili comunali
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
G. Gaber
Fabio: chissà se l'intero libro varrà questo passo!
Ape: bentornata! hai còlto il senso del titolo che si ispirava naturalmente a G. e riportando le sue parole hai chiuso il cerchio, grazie...
Mamma mia! Quell'ultima frase è così vera.. e per me così triste.
Parola di un sano di superficie, ma iper-adattato dentro.
Altro bel post citazionista, come piacciono a me. Mmh, ora me ne vò ché sennò mi leggo tutto il blog e invece devo studiare...
Buona vita.
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