31 maggio, 2007

Mattinate fiorentine

Arriva in segreteria una professoressa di lettere con due ragazzi di terza, tredici-quattordici anni, abituali compagni di forche. Uno ha appoggiato sul collo dell'altro un accendino surriscaldato procurandogli una piccola ustione. I genitori del colpevole vengono convocati a scuola, poi si passa a telefonare ai genitori separati dell'altro ragazzino, che vive dalla nonna. Il padre: "per me può restare lì, anzi se sente un po' di male gli fa bene, che gli entra nel cervello e impara". La madre parla direttamente col ragazzo e non dev'essere molto più tenera, perché si sente lui dire "ma non è mica colpa mia, è stato lui, che c'entro io", e comunque neanche lei viene a prenderlo. Il ragazzino sta lì con aria rassegnata, ha un faccino carino, magliettina nera, jeans a vita bassissima. Alla fine arriva la nonna, una signora elegante con un caschetto di capelli candidi e lisci, controlla la ferita lucida e arrossata, poi guarda sull'altro lato del collo un altro arrossamento che ha tutta l'evidenza di un succhiotto ed esclama: "Ma anche qui?" Il ragazzo arrossisce: "no nonna, quella è un'altra cosa".
Siamo a fine anno, i professori consegnano i programmi svolti. A silvia, lavandare, l'infinito, meriggiare pallido e assorto.

16 Comments:

Blogger artemisia said...

Secondo me questo è da pubblicare su Repubblica.

1:46 PM, maggio 31, 2007  
Anonymous Anonimo said...

a me il tutto fa una tenerezza infinita (a parte l'incazzatura coi genitori - di merda - del ragazzino).

2:05 PM, maggio 31, 2007  
Blogger lophelia said...

Arte: ci avevo giusto il blocco del blogger fino a stamani...ho anche fotografato discretamente la situazione, peccato non poter pubblicare.

Henry: a me ha fatto un misto di reazioni indescrivibile, in dieci minuti in quell'ufficio si è concentrato di tutto...

2:25 PM, maggio 31, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Bella immagine, sapore dolce - amaro, la dolcezza di una nonna e il menefreghismo di due genitori, ex tra loro e anche del figlio, situazioni non facili, l'avvicinarsi dell'amore e la fine dell'anno scolastico che ha portato poesia in queste giovani vite. Speriamo che in qualcuna rimanga.
Laura dirige con mano leggiadra e tanta grazia.

M.

3:43 PM, maggio 31, 2007  
Blogger lophelia said...

M: se dirigessi avrei un posto sulle nuvolette lassù...diciamo che osservo:)

5:21 PM, maggio 31, 2007  
Blogger zefirina said...

spero sia casuale la precisazione sui genitori separati, sono un po' sensibile sull'argomento figli di genitori separati o orfani....
certo è che questo povero ragazzino è "orfano di genitori viventi" per citare la definizione di un amico-scrittore-psicologo..

e che dire benedette le nonne

2:21 PM, giugno 01, 2007  
Blogger Myrea said...

"Fare forca" vuol dire marinare la scuola? Dalle mie parti è "fare calia".

4:24 PM, giugno 01, 2007  
Blogger Gianfranco said...

Ma che sarà mai...
Bhò...?
Forse sarà la mia indole da bastian contrario, ma a me sembra che nn sia successo granchè.
Per quanto mi riguarda ricordo certe zuffe...
Cartelle e libri rotti vestiti rovinati ^__^
A casa ti beccavi uno scappellotto e il giorno dopo era già bello pronto a rincominciare.
Come dice un (quasi) vecchio (saggio): "oggi siete tutti d'allevamento nn c'è più la gente ruspante di una volta".


^__^

8:56 PM, giugno 01, 2007  
Blogger Gianfranco said...

Dimenticavo...
Bella "la quiete dopo la tempesta, su ponte vecchio".
Quello sulla dx è palazzo vecchio?

9:09 PM, giugno 01, 2007  
Blogger lophelia said...

Zefirina: la precisazione era solo di cronaca, per spiegare come mai sono stati contattati separatamente. Ci sono poi genitori separati molto più presenti di altri, come sempre non c'è una regola:)

Piperita: sì, allora è l'equivalente..."fare calia" non lo conoscevo! chiederò a mio padre come si diceva dalle sue parti...

Gianfranco: non ho detto che sia "successo granché", è stato solo uno squarcio di realtà nella routine dell'ufficio!
E comunque il colpevole non è solo "ruspante", ti assicuro, è qualcosa di più a rischio per sé e per gli altri.

Io lo penso sempre che mi sarebbe piaciuto essere un po' ruspante e meno da allevamento:)

3:01 PM, giugno 02, 2007  
Blogger lophelia said...

la torre sulla destra non credo sia Palazzo Vecchio...mi metti in difficoltà! potrebbe essere il Bargello ma non sono sicura. Farò un controllo, che figura:(

3:04 PM, giugno 02, 2007  
Blogger artemisia said...

La torre sulla destra è il Bargello, mentre quella ancoa più a destra è una delle torri della Bibiloteca Nazionale sul Lungarno.

Secondo me comunque fare paragoni con la nostra generazione è ozioso...è un altro mondo, ben più difficile e duro. Non si tratta di essere "ruspanti", si tratta di ben peggio. Sarò apprensiva, ma a me queste cose mi preoccupano, e molto.

11:05 AM, giugno 03, 2007  
Blogger lophelia said...

Arte: comunque credo che i casi pericolosi, come le differenze di educazione esistano indipendentemente dalle generazioni. Nella scuola dell'obbligo c'è sempre di tutto.

1:42 PM, giugno 03, 2007  
Blogger Gianfranco said...

@Artemisia:
Sei apprensiva...
Per quanto tu viva da un'altra parte e decanti i pregi di quella società (ho memoria buona sui tuoi post) rimani una mamma italiana...

Con affetto, G.

^__^

9:23 PM, giugno 03, 2007  
Blogger Gianfranco said...

L'uomo è un animale gregario e vivendo in gruppo assimila e trasmette (da) a chi ha intorno.
Molte delle nostre insicurezze e paure derivano dall' "ambiente" in cui siamo stati allevati.
Sorrido leggendo che quello di oggi sarebbe un mondo più duro e difficile rispetto a quello di qualche decennio fa.
Ora capisco...
vengo da un altro pianeta!!


^__^

12:03 AM, giugno 04, 2007  
Blogger artemisia said...

Gianfranco: il mondo è uno, piccolo, fragile.

11:18 AM, giugno 04, 2007  

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