Mattinate fiorentine
Arriva in segreteria una professoressa di lettere con due ragazzi di terza, tredici-quattordici anni, abituali compagni di forche. Uno ha appoggiato sul collo dell'altro un accendino surriscaldato procurandogli una piccola ustione. I genitori del colpevole vengono convocati a scuola, poi si passa a telefonare ai genitori separati dell'altro ragazzino, che vive dalla nonna. Il padre: "per me può restare lì, anzi se sente un po' di male gli fa bene, che gli entra nel cervello e impara". La madre parla direttamente col ragazzo e non dev'essere molto più tenera, perché si sente lui dire "ma non è mica colpa mia, è stato lui, che c'entro io", e comunque neanche lei viene a prenderlo. Il ragazzino sta lì con aria rassegnata, ha un faccino carino, magliettina nera, jeans a vita bassissima. Alla fine arriva la nonna, una signora elegante con un caschetto di capelli candidi e lisci, controlla la ferita lucida e arrossata, poi guarda sull'altro lato del collo un altro arrossamento che ha tutta l'evidenza di un succhiotto ed esclama: "Ma anche qui?" Il ragazzo arrossisce: "no nonna, quella è un'altra cosa".
Siamo a fine anno, i professori consegnano i programmi svolti. A silvia, lavandare, l'infinito, meriggiare pallido e assorto.
16 Comments:
Secondo me questo è da pubblicare su Repubblica.
a me il tutto fa una tenerezza infinita (a parte l'incazzatura coi genitori - di merda - del ragazzino).
Arte: ci avevo giusto il blocco del blogger fino a stamani...ho anche fotografato discretamente la situazione, peccato non poter pubblicare.
Henry: a me ha fatto un misto di reazioni indescrivibile, in dieci minuti in quell'ufficio si è concentrato di tutto...
Bella immagine, sapore dolce - amaro, la dolcezza di una nonna e il menefreghismo di due genitori, ex tra loro e anche del figlio, situazioni non facili, l'avvicinarsi dell'amore e la fine dell'anno scolastico che ha portato poesia in queste giovani vite. Speriamo che in qualcuna rimanga.
Laura dirige con mano leggiadra e tanta grazia.
M.
M: se dirigessi avrei un posto sulle nuvolette lassù...diciamo che osservo:)
spero sia casuale la precisazione sui genitori separati, sono un po' sensibile sull'argomento figli di genitori separati o orfani....
certo è che questo povero ragazzino è "orfano di genitori viventi" per citare la definizione di un amico-scrittore-psicologo..
e che dire benedette le nonne
"Fare forca" vuol dire marinare la scuola? Dalle mie parti è "fare calia".
Ma che sarà mai...
Bhò...?
Forse sarà la mia indole da bastian contrario, ma a me sembra che nn sia successo granchè.
Per quanto mi riguarda ricordo certe zuffe...
Cartelle e libri rotti vestiti rovinati ^__^
A casa ti beccavi uno scappellotto e il giorno dopo era già bello pronto a rincominciare.
Come dice un (quasi) vecchio (saggio): "oggi siete tutti d'allevamento nn c'è più la gente ruspante di una volta".
^__^
Dimenticavo...
Bella "la quiete dopo la tempesta, su ponte vecchio".
Quello sulla dx è palazzo vecchio?
Zefirina: la precisazione era solo di cronaca, per spiegare come mai sono stati contattati separatamente. Ci sono poi genitori separati molto più presenti di altri, come sempre non c'è una regola:)
Piperita: sì, allora è l'equivalente..."fare calia" non lo conoscevo! chiederò a mio padre come si diceva dalle sue parti...
Gianfranco: non ho detto che sia "successo granché", è stato solo uno squarcio di realtà nella routine dell'ufficio!
E comunque il colpevole non è solo "ruspante", ti assicuro, è qualcosa di più a rischio per sé e per gli altri.
Io lo penso sempre che mi sarebbe piaciuto essere un po' ruspante e meno da allevamento:)
la torre sulla destra non credo sia Palazzo Vecchio...mi metti in difficoltà! potrebbe essere il Bargello ma non sono sicura. Farò un controllo, che figura:(
La torre sulla destra è il Bargello, mentre quella ancoa più a destra è una delle torri della Bibiloteca Nazionale sul Lungarno.
Secondo me comunque fare paragoni con la nostra generazione è ozioso...è un altro mondo, ben più difficile e duro. Non si tratta di essere "ruspanti", si tratta di ben peggio. Sarò apprensiva, ma a me queste cose mi preoccupano, e molto.
Arte: comunque credo che i casi pericolosi, come le differenze di educazione esistano indipendentemente dalle generazioni. Nella scuola dell'obbligo c'è sempre di tutto.
@Artemisia:
Sei apprensiva...
Per quanto tu viva da un'altra parte e decanti i pregi di quella società (ho memoria buona sui tuoi post) rimani una mamma italiana...
Con affetto, G.
^__^
L'uomo è un animale gregario e vivendo in gruppo assimila e trasmette (da) a chi ha intorno.
Molte delle nostre insicurezze e paure derivano dall' "ambiente" in cui siamo stati allevati.
Sorrido leggendo che quello di oggi sarebbe un mondo più duro e difficile rispetto a quello di qualche decennio fa.
Ora capisco...
vengo da un altro pianeta!!
^__^
Gianfranco: il mondo è uno, piccolo, fragile.
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