Sole e vento
Ipnotico allusivo estenuante nel suo lento interminabile entrare uscire rientrare, il treno entra pezzo per pezzo dentro la pancia della balena di ferro.
Appena il vagone è definitivamente incastrato tra le pareti di lamiera si può uscire e salire sul ponte a ubriacarsi di luce e vento. Anche qui i gusti sono gusti, e ci sono quelli che preferiscono restare seduti nello scompartimento buio e surriscaldato per tutta la traversata dello stretto.
posted by lophelia at 5:11 PM
11 Comments:
Ma te sei andata fuori, mi par di vederti!
Condivido i tuoi di gusti.
Io vado sempre fuori, anche d'inverno, anche a queste latitudini.
Rodo: "sono andata fuori", ovviamente:D....
Arte: siamo della stessa scuola di pensiero! fuori, sempre e comunque.
Lophelia e Arte, pero' ricordo un Turku - Stoccolma nel quale applicai la nostra filosofia e non fu mica facile. Attorno alle 5 del mattino, quando mi svegliai per cercare di capire quale fosse l'Isola dei Gabbiani di Astrid Lindgren, mi accorsi di non riuscire piu' a muovermi. Nevermind: sole, vento, pioggia, ghiaccio, sempre fuori.
Eh, certo, bisogna essere temprati, si sa...
;)
Fabio: in effetti sullo stretto di Messina è facile parlare, mi rendo conto:)
bentornata (anche se so che avresti preferito non tornare per un altro poco...)
per me l'espressione "andar di fuori" non ha senso. io vivo "di fuori" dovrei tornar dentro altro che'.
a presto.
Henry: grazie! ahaha, in effetti è vero quello che dici, pensandoci forse dovrei tornar dentro anch'io...ma se siamo usciti una ragione ci sarà.
e certo che c'e': fuori si respira un'aria migliore!
non so perché lophelia ma io a giorni mi aspetto una tua foto con un bel cesto di frutta siciliana, ce l'hai?
henry: infatti, e c'è anche più luce!
matteo: certo, anzi ho una foto di me dentro un cesto di frutta siciliana, sopra il carrettino con l'asino:)
Posta un commento
<< Home