09 maggio, 2008

Confidenze intime

Nel 2000 ho scattato una serie di fotografie di donne che raccontavano in presa diretta amori difficili, fughe tradimenti clandestini inseguimenti improvvisi abbandoni. Fotografavo nei gesti un'inquietudine, l'urgenza di dire cose che non potevano esser dette ad un Altro assente o reticente. Le foto visualizzavano il grafico di un'energia senza pace, alimentata e al tempo stesso rigettata da rapporti distanti, intermittenti, latitanti.
Sbagliai, mi rendo conto ora, nel titolo che diedi a quella serie: "Confidenze intime". Certa inquietudine non è intima: esige anzi di essere proiettata all'esterno, detta, raccontata, sceneggiata.
Di quello che è veramente intimo come ad esempio l'amore, mi pare invece normale non poter parlare.

15 Comments:

Blogger rodocrosite said...

Sì perché è più facile parlare di qualcosa che ci crea problemi, è un po' come scaricarne una parte su chi ascolta, di solito si trova comprensione e questo fa bene lì per lì.
Quando invece va tutto bene sembra quasi inutile parlarne; a volte può anche sembrare di infastidire l'altro con la serenità di un amore tranquillo e appagante: "Ecco, quella fortunata"

4:17 PM, maggio 10, 2008  
Blogger lophelia said...

rodo: è vero, ma ancora più a monte certe cose non ti viene proprio di esprimerle all'esterno. Forse è la natura di quello che si prova ad essere diversa in un caso e nell'altro, a provenire da parti diverse di noi.
O forse sono tutte mie elucubrazioni:)

5:15 PM, maggio 10, 2008  
Blogger artemisia said...

Nono, non sono elucubrazioni, è centratissimo.
Quando si parla di certe cose non si cerca comprensione ma conferme, che è diverso. Si cerca un'eco alle risposte che ci siamo già dati da soli.
Si parla all'Altro e non all'amica.

Dove corra poi il confine tra amore e nonamore spiegatemelo voi, che io non lo so.

7:38 PM, maggio 10, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: non penso a terre confinanti ma più a fiumi che scaturiscono da sorgenti diverse, di origine, localizzazione e natura geologica differenti.
Oppure potrebbero essere correnti diverse di uno stesso fiume, chissà.
(sirene d'ambulanza in avvicinamento...)

7:59 PM, maggio 10, 2008  
Blogger zefirina said...

ho visto un bel film tanto tempo fa confidenze troppe intime, dove lei convinta di andare da uno psicanalista sbaglia porta e inizia a confidarsi con un fiscalista, a volte certe parole si possono dire solo a sconosciuti, è più facile

e do' ragione ad arte a volte si cerca un eco, una conferma

però come sempre belle le foto

3:47 PM, maggio 12, 2008  
Blogger lophelia said...

zefi: l'ho visto il film, non so cosa riuscirei a dire ad un fiscalista con la faccia del pur bravissimo Luchini, comunque sì è vero che con gli sconosciuti di certe cose si parla meglio - non ti rimandano nessuna immagine di te con cui fare i conti.

8:21 PM, maggio 12, 2008  
Blogger artemisia said...

Scusate, ma anch'io ho visto il film, bellissimo, però era francese, non mi ricordo con chi, ma che c'entra Luchini?

Mah.

Io agli sconosciuti dico tutto, a volte mi faccio paura da sola. È il segreto della confessione, quella all'antica, a volto nascosto... e per giunta ti assolvono pure! Altro che psicanalisi!

;)

1:48 PM, maggio 13, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: francese appunto, Fabrice Luchini con l'accento sulla "i":)

2:44 PM, maggio 13, 2008  
Blogger Fabio said...

Beh, ma e' tutto amore no? Anche quello che prende traiettorie tutte sue.

Pero' sono d'accordo con te: ci sono amori dei quali non si riesce a parlare, se non con l'oggetto d'amore stesso. Troppo forte la complicita' per essere condivisa.

Tornato ad avvicinarmi a un PC dopo 10 giorni, il primo blog che ho visitato e' stato questo naturalmente.

6:07 PM, maggio 13, 2008  
Blogger artemisia said...

Mon dieu, pardon!
Luchinì!

:D

9:47 PM, maggio 13, 2008  
Blogger lophelia said...

fabio: bentornato, la tua assenza si è sentita e non è una frase di circostanza!

è tutto amore? la domanda resta aperta...
mi sembra che le variabili siano tante, non solo le traiettorie.

in certi casi comunque mi sembra sia il pudore a impedire di parlare di cose veramente intime. Può essere molto più facile parlare di sesso che di amore.

7:47 AM, maggio 14, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: luchinì, probablemènt
:D

7:48 AM, maggio 14, 2008  
Blogger artemisia said...

Di sesso, di lavoro, di politica, di calcio, di musica...

;)

11:36 AM, maggio 14, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Vero, l'inquietudine ti porta fuori a cercare un muro dove scagliare la palla che rimbalza e che torna sempre dalla tua parte, con la sola regola che di là il muro faccia solo quello.
Sul parlare degli amori invece non c'è regola. Quella che sicuramente c'è è quella che non si va più fuori, si fanno entrare in casa le poche, pochissime persone di cui ci fidiamo. E la differenza è che solo in questo caso c'è condivisione.

11:38 AM, maggio 14, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: ovviamente;)

mucca: un po'la differenza che passa tra una partita di calcio e una seduta di meditazione.
e dell'amore si può condividere qualcosa all'esterno (come dici tu con pochissimi intimi) ma mai tutto, almeno credo.

9:05 AM, maggio 15, 2008  

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