Stupori e tremori
Mi chiamano dal Comune della mia città per offrirmi un posto a tempo indeterminato, da uno dei primi concorsi che avevo fatto. Il livello contrattuale sarebbe superiore a quello che ho attualmente.
Incredulità, un po' di dispiacere all'idea di lasciare un posto dove mi stavo trovando bene, contentezza all'idea di non impiegare più un'ora di tempo per andare e un'ora per tornare dal lavoro, tremor di ginocchia per la sorpresa, gioia per la prospettiva di lavorare (forse) nel centro città.
Rispondo che sono interessata, anche se aspetto a dare la risposta definitiva.
Poco dopo mi comunicano che la sede di lavoro è il quartiere opposto al mio, che richiederà con l'autobus lo stesso tempo che impiego ora ad andare in un'altra città in treno. Il tipo di lavoro, almeno sulla carta, è decisamente peggiore dell'attuale. Le prospettive di mobilità interna - mi dicono - sono decisamente scarse.
Devo decidere entro giovedì. E' una di quelle situazioni in cui, ci pensavo proprio ultimamente, non avrei mai voluto trovarmi.
13 Comments:
Sei matta? Devi accettare. Chiamami
Io lascerei perdere.
Acc... nuovi sviluppi...
Difficile dare consigli, ma io così di primo acchito propenderei più per tenermi il vecchio lavoro.
Però tu chiama Riccardo.
Se ti trovi bene dove sei, e il tempo di trasferimento e' lo stesso...
Io pero' sono un cattivo consigliere, perche' avrei troppa voglia di mollare tutto e scappare in un paese di 80 abitanti, sulle montagne. Contratto, non contratto, datemi qualcosa da fare e la faccio, e una vita serena possibilmente, con il mio cane e i miei libri.
ancora una volta mi trovo a sottoscrivere Fabio, anche se io opterei per il mare, possibilmente di fronte all'oceano, anche l'Atlantico basta.
ne consegue che io fossi in te mi trasferirei nella città in cui lavori ora.
tanto per crearti ulteriore confusione...
:-)
p.s. noto casualmente oggi che questo post ha lo stesso titolo di un romanzo che mi accingevo ad iniziare proprio ieri sera.
ma poi sono crollato e quell'autrice mi irrita un po'...
@tutti: grazie per esservi per un attimo immedesimati nella mia difficile situazione.
In questi due giorni ho fatto un sopralluogo per vedere la sede - credo che Ernesto Rossi al confino a Ventotene se la passasse molto meglio, almeno aveva il mare.
In compenso ho sentito pareri grati e più confortanti sulle possibilità di successivi spostamenti; e poi ho capito che tra il vecchio ed il nuovo tendo a scegliere il nuovo, e soprattutto che il richiamo di Firenze è comunque più forte di ogni altra cosa.
E, come dice più o meno Fabio, se tutto ciò ti consente una vita serena...
ps: francesco, anche a me quella scrittrice irrita, non so perché. Penso sia brava ma non sono mai riuscita a comprare un suo libro! I titoli però li so tutti:-)
saggia Lophelia!
p.p.s.s. ah pensavo che l'avessi letto quel libro perché parla proprio di certi ambientini di lavoro...
beh, visto che me l'hanno regalato ora me lo finisco, non è neanche tanto lungo, ce la posso fare malgrado lo scarso entusiasmo!
Oggi è giovedì... e mi pare di capire quale sarà la decisione...
(bè, poi almeno saprai con chi rifartela!!!)
ahahahahah!
:D
francesco: allora lo leggo!
arte: come sarebbe "mi pare di capire"???
la scelta era intimamente già fatta, c'era solo un po' di resistenza e di bisogno di conferme...me ne sono resa conto soprattutto leggendo chi mi consigliava di restare dov'ero, l'idea mi era insopportabile!
E invece pensa che hanno approvato il mio trasferimento a Schaffhausen, confine svizzero tedesco, tra il lago di Costanza e un bel parco nazionale. 30.000 abitanti. Non 80 come volevo, ma neanche 7 milioni come qui. Per 6 mesi, poi si vedra'. A questo punto lo faccio accadere in primavera, cosi' mi godo lago e giri in bici.
fabio: dobbiamo vederci, così capisco meglio questa svolta! non che tu non l'abbia spiegata bene, e d'altra parte tutto quello che dici era già in sottofondo a London Calling.
oggi è giovedì. beh?
1000asa: oggi ho firmato, domani entro. A mio rischio e pericolo - se vedessi il posto capiresti.
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