17 ottobre, 2008

I have a dream

Marrie Bot, "Timeless love"

Ho fatto un sogno. Che ad un tratto il valore assoluto, imposto come mezzo e come fine e propagandato quale garanzia di felicità e misura di tutte le cose non sia più la perfezione estetica ma l'amore. Che in questa foto si riesca a vedere non due corpi invecchiati, ma la forza di un sentimento che vince sul tempo. Che diventi l'amore la misura di tutte le cose.
Alla faccia di tutte le pseudo-trasgressioni da eros patinato, ultimamente le foto più rivoluzionarie le ho viste qui.

"The photographs in “Timeless Love“ are mostly the result of trust. Marrie Bot has found this trust in her work all along. Her work depicts trust, a trust in belief, a trust in a life beyond death, and in physical contact. While her images are striking, they also open up worlds that we somehow knew existed but were never able to fully examine or witness first hand." (Eyemazing, Artist Issue 04- 2004)

30 Comments:

Blogger Claudia said...

ciao Lo,
ritorno e mi aggiorno! auguri per il nuovo lavoro; come ti sembrano questi primi giorni di lavoro??
ho visto le foto, quelle che linki ma essenzialmente le tue. Il riflesso nel vetro della mostra secondo me è il tratto più intrigante dell'immagine.
Quello dell'ospedale è già un film.

7:40 PM, ottobre 17, 2008  
Blogger lophelia said...

bentornata Claudia, si è sentita la tua mancanza qui dentro:)
grazie della retrospettiva.
sui primi giorni di lavoro tenderei a sospendere il giudizio...per ora la sensazione è piuttosto claustrofobica, ma è troppo presto per dar giudizi definitivi.

8:26 PM, ottobre 17, 2008  
Blogger artemisia said...

L'amore è bellezza. Tutto il resto è noia patinata, direbbe il Califfo.

9:48 AM, ottobre 18, 2008  
Blogger CICCILLO said...

tutto è relativo compresa la bellezza, come direbbe il Bradifano...


(ma lo diceva anche Lucrezio nel "De rerum natura" duemila anni fa, farei volentieri la citazione ma purtroppo non ho sottomano il testo, magari lo cerco in rete...)

1:04 PM, ottobre 18, 2008  
Blogger antoniodielle said...

Ti ricordi i post sul corpo, sul ripartire dal corpo? Mi sembra di vederci un'evoluzione... Finalmente qui l'amore si impasta con la carne... la carne propria e quella altrui, forse carne oramai vecchia si, ma proprio per questo più ricca di relazione, di storia, di vita. La carne che si libera del tempo come invecchiamento, e si appropria del tempo come storia che arricchisce...
Io spero almeno sia così...

1:27 PM, ottobre 19, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: O_O
il Califfo? chi mi vai a tirar fuori...
:D!!

eveline: non ricordo il passo di Lucrezio, se ritrovi la citazione è ben accetta...


antonio: non so, questo io lo vedo piuttosto come un post spirituale, che - se mi consenti- trascende la carne...però lo si può leggere anche come fai tu, senza dubbio.
Anche perché nella vita reale prima o poi con quella carne lì dovremo farci i conti, e allora sì, speriamo davvero di vederla in quel modo.

10:48 PM, ottobre 19, 2008  
Blogger zefirina said...

mi piace pensare che a forza di un sentimento vinca sul tempo, ma molti sono codardi
Lasciamo le belle donne agli uomini senza fantasia, diceva proust ed è vero anche il contrario

3:07 PM, ottobre 20, 2008  
Blogger Fabio said...

"Lasciamo le belle donne agli uomini senza fantasia, diceva proust".

Adesso pero' non arriviamo all'estremo opposto. Esistono molti tipi di bellezza (e di musica, e di scrittura...) con i quali e' costruttivo confrontarsi.

(Al califfo non sono ancora arrivato, ma ieri ho trasmesso Demis, giuro).

7:41 PM, ottobre 20, 2008  
Blogger artemisia said...

@Fabio: :D!!!

8:45 AM, ottobre 21, 2008  
Blogger lophelia said...

zefi: codardi? non darei giudizi di valore...diciamo che più spesso è il tempo che vince, con tutte le paure che richiama...

fabio: ma sì, al potere della bellezza non si sfugge, io poi molto meno di altri. Ma il punto qui è assolutamente un altro, forse non sono stata abbastanza chiara perché tutti avete continuato a parlare di bellezza.
Il sogno sarebbe arrivare a non valutare più se una cosa è bella o meno, ma quanto bene contiene. Bypassare completamente il giudizio estetico per una valutazione etico-affettiva, non so come altro spiegarlo.
Che l'emozione si associ non alla perfezione di un volto o un corpo, ma alla promessa di bene contenuta in essi.

9:09 AM, ottobre 21, 2008  
Blogger Henry said...

passo di qui ogni giorno.
ho guardato la foto e il sito linkato da lophelia, ho letto i vostri commenti ma non riuscivo a scrivere nulla id sensato (non é detto che ci riesca ora).

comunque l'ultimo commento di lophelia mi ha convinto.
concordo pienamente con quanto dice.
io mi considero una vittima della bellezza. piú volte ho affernmato di essere malato di quella che ho definito "compulsione estetica" che mi ha portato a fare cazzate enormi ma anche cose di cui vado fiero.

peró l'emozione (amorosa o meno) é un'altra cosa e trascende, deve trascendere, dall'estetica.
anzi, come si diceva da arte credo, si arriva al punto in cui i difetti diventano piú importanti dei pregi, la voglia di lampone sul viso diviene il segno rivelatore di quello che quella determinata persona é per te, delle emozioni che ti suscita, non per la bellezza del suo viso, o per le sue labbra sexy ma per l'universo, visibile solo a te stesso, che ti regala ogni giorno.
ecco guardando questa foto penso all'universo misterioso che lega quest'uomo e questa donna. alle paure di perdersi, alla gioia di ritrovarsi, ai momenti passati a guardare un film insieme, ai tradimenti mai consumati, alle canzoni cantate a due voci durante i viaggi in macchina.
alla voglia di giocare che hanno.

e li vedo bellissimi.

10:13 AM, ottobre 21, 2008  
Blogger Fabio said...

"Il sogno sarebbe arrivare a non valutare più se una cosa è bella o meno, ma quanto bene contiene".

Non credi pero' che siano due cose diverse, in qualche modo complementari, come dire impatto estetico e impatto etico (ho volutamente evitato il termine giudizio)?

Il primo e' piuttosto immediato, non credo sia possibile cancellarlo. Il secondo e' frutto di una riflessione che spesso arriva un po' dopo.

Sono proprio due emozioni diverse. A me capita di provarle entrambe. Dovrei forzarmi molto per non sentire anche il fascino di un bel volto, o di un bel corpo, indipendentemente dalla promessa di bene che contiene.

Dette tutte queste cose credo di essere d'accordo con te sul fatto che la promessa di bene e' un criterio ampiamente sottovalutato. Se ci lasciassimo guidare da quel principio, eviteremmo spesso delusioni inutili.

11:47 AM, ottobre 21, 2008  
Blogger zefirina said...

fabio ...era una provocazione....
la bellezza è innegabile affascina, appaga, però qui lo parlava anche di amore, o sono io ad aver capito male, allora mi spiego meglio: invidio queste persone che continuano ad amarsi anche quando la bellezza è svanita, o forse per loro non è così si vedono con altri occhi, un po' come quando rincontro i miei amici di sempre, non li vedo invecchiati perchè siamo cresciuti e invecchiati assieme...
ripeto li invidio perchè a me non è stato concesso di sapere come avrebbe potuto essere invecchiare con la persona amata (lo so lo so divento patetica)

1:45 PM, ottobre 21, 2008  
Blogger artemisia said...

Scusate ma me l'avete strappata proprio: il Bello e il Bene sono la stessa cosa, direbbe Platone (ma anche Kant, e non solo lui...)

Io sono assolutamente d'accordo con Lophelia, e avevo anzi interpretato il post in questo senso. La bellezza vuota può attrarre, ma l'attrazione finisce presto se non c'è quel bene che fa sì che noi vediamo bello anche ciò che non lo è (esatto, Henry).

Mai amato un bello (ma ne sono stata innamorata).

2:24 PM, ottobre 21, 2008  
Blogger lophelia said...

henry: potrei aver scritto io stessa quello che dici...soprattutto il punto sulla "compulsione estetica"! (chiamiamole 'cazzate necessarie'...)

dunque mi confermi che alla fine si può riuscire a vedere questa foto con altro sguardo, libero anche solo per un attimo dal codice della dittatura mediatica. Se ci riesce un esteta come te...
;-)

fabio: sono due cose diverse (per chi non sposa le tesi platoniche), non so se complementari. Non credo però che la seconda dovrebbe essere frutto di una riflessione, meno che mai di una forzatura.
Credo piuttosto che il sentimento etico sia educabile, così come lo è la percezione visiva (=leggere un'immagine in un certo modo piuttosto che in un altro), e nel discorso del post le due cose sono strettamente collegate.
Un altro esercizio di percezione visiva lo (ri)trovate qui

Il punto è che chi manovra i fili non ha nessun interesse a educare al senso etico, che notoriamente non fa vendere e anzi rischia di alimentare il Pensiero e il dissenso.

zefi: non sei affatto patetica, ma proprio per niente. E anzi aggiungi ancora più senso al tutto.
Anche a me i miei amici di sempre fanno lo stesso effetto:)

arte: io però il "calòs cai agatòs" non l'ho mai capito molto, forse perché al liceo la mia idea di bello era fortemente condizionata - appunto...

se dobbiamo andare sul filosofico allora direi che questo post parla senz'altro (involontariamente, perché a scuola lo studiai ben poco) di Kierkegaard e del suo Aut-Aut tra vita estetica e vita etica.

8:08 PM, ottobre 21, 2008  
Blogger artemisia said...

Anch'io il senso non l'ho certo capito a scuola, ma MOLTO dopo.

:)

9:44 PM, ottobre 21, 2008  
Blogger CICCILLO said...

la cosa peggiore è quando ci si innamora di un buono non-bello e poi si scopre che non è manco buono.
almeno il bello non inganna.

11:57 PM, ottobre 21, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: come della maggior parte delle cose, almeno per me.

eveline: sì, ci ho pensato spesso anch'io:D
qui si entrerebbe in un altro ginepraio...
ma nel mio discorso intenderei "buono" nel senso di "ciò che ci fa bene", piuttosto che in quello di "buono intrinseco" - siamo tutti buoni e cattivi allo stesso modo, con variabili contenute.

9:32 AM, ottobre 22, 2008  
Blogger artemisia said...

Eveline, sei un ingenuo. Come, il bello non inganna... hai voglia se inganna...

9:57 AM, ottobre 22, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: non so se interpreto bene il pensiero di E. ma secondo me ha ragione, il bello non inganna nel momento contingente in cui tu fruisci in qualche modo della sua bellezza. O mi sfugge qualcosa?

10:24 AM, ottobre 22, 2008  
Blogger mucca said...

Il senso del post rivoluzionario da anarco-insurrezionalista di Lo sembra quasi ingenuo. Ma lo condivido. Volendo esagerare rispetto ad Antonio, lo ritrovo in quel "piena di grazia" dell'annuncio dell'angelo. Il bene che trasfigura chi lo contiene. Mentre il bello che non inganna per me è una fregatura, perché in quel modo penso non sia né pieno né condiviso, è una forma di pigrizia edonistica. È solo un momento.

11:50 AM, ottobre 22, 2008  
Blogger CICCILLO said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

12:18 PM, ottobre 22, 2008  
Blogger CICCILLO said...

per "il bello" non intendo l'individuo bello.
intendo "ciò che è bello".
nel senso: uno o una possono anche essere degli emeriti stronzi ma se son belli tali rimangono.
mentre colui o colei che "ci fa bene", una volta scoperto il bluff, cessa di farci del bene, la bellezza dello stronzo invece non cessa mai di essere bellezza.

12:20 PM, ottobre 22, 2008  
Blogger artemisia said...

Ecco che viene fuori un mio "problema", la mia incapacità di vedere le persone come belle o brutte. Ci riesco, cioè, per un breve momento, magari la prima volta che le vedo, ma poi la loro eventuale bellezza o meno cessa completamente di significare qualcosa per me, così che dopo un po' non sono più in grado di giudicare se qualcuno sia bello o brutto.
Neanche nell'arte io riesco a godere della bellezza in quanto semplicemente tale, la vedo sempre come di più, non solo come significante ma come significato, forse come espressione di una forza positiva, vitale. Grazia, vita, non so.
Ha ragione Mucca quando dice che il bello trasfigura perchè il vero bello è il bene che opera in te una trasformazione, un'educazione al bello che è anche bene, e che ci rende migliori (e si torna a Platone ma non solo).
Per cui il bello stronzo per me non esiste perchè lo stronzo di per sè non è bello.

12:46 PM, ottobre 22, 2008  
Blogger artemisia said...

Pensavo anche che la vera bellezza trasfigura chi la "comprende", dove comprendere è contenere, sia nel senso di chi ha la bellezza in sè che di chi da essa si lascia trasformare.

1:22 PM, ottobre 22, 2008  
Blogger Henry said...

il problema secondo me é trovare un accordo sul termine bello.

si parla solo di estetica (che peraltro non é credo quasi mai universale) o anche di etica?
se ci si ferma all'estetica (che giá mi sembra abbastanza complicato cosí) mentre condivido la trasformazione che il bello estetico attua su chi osserva, non credo assolutamente nell'equazione bello=buono.

uno stronzo o una stronza possono essere bellissimi e contemporaneamente suscitare in me che li guardo il bene infinito. in questo caso sono io, l'angelo, ad esser pieno di grazia, non maria che ha solo il pregio di essere bella.

P.s. no non ho fumato...

1:28 PM, ottobre 22, 2008  
Blogger lophelia said...

mucca: prendo "ingenuo" come un complimento. Come i dubbi dei bambini, che sono spesso pieni di senso.
Il tuo commento ha fatto decollare questa discussione verso sfere celesti, non ero preparata a tutto questo...
grazie.

eveline: ci ho pensato tutto il giorno a cosa risponderti, perché i tuoi dubbi non mi sono estranei.
E mi viene da dire che non si può sentirsi "bluffati" da qualcuno come se avessimo comprato merce contraffatta: in ogni caso dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Non è che se l'altro ci molla vuol dire che in realtà era cattivo.

In proposito mi viene in mente anche una bellissima scena di "Bianca", se ci riesco la posto.

arte: ora però, scusa se lo dico, io con dei mostri non ti ci ho mai vista...me ne sarà sfuggito qualcuno, forse uno, ma per il resto non mi pare proprio che tu avessi intorno una corte dei miracoli;-)

henry: (prendendo per buono che tu non abbia fumato)
non credo di capire quale può essere la trasformazione che il bello estetico può attuare su chi osserva...nelle mie "compulsioni estetiche" ho provato molte cose ma di "bene infinito" non parlerei!

secondo me il vero punto su cui si dovrebbe intendersi è il bello etico: cosa ci fa (veramente) bene.
Sicuramente ciò che opera in noi una trasformazione, come dice Arte.
Mi sembra un buon punto di partenza, poi magari ne riparliamo.

6:44 PM, ottobre 22, 2008  
Blogger artemisia said...

Ahahahaha!!!
La corte dei miracoli!!!

(Mi sa che il più brutto te lo sei perso, però.)

Seriamente, sono molto d'accordo su quello che dici. E, rispondendo anche a Henry l'esteta, io credo che il bello estetico e il bello etico non siano poi cose tanto diverse, ma forse gradi diversi, se ci si intende sui termini.

Ciò che ci fa bene appunto, e che ci fa FARE bene (a noi e agli altri).

8:21 PM, ottobre 22, 2008  
Blogger mucca said...

Lo: ingenuo non sarebbe stato un complimento, ma va bene, intendevo che il tuo sogno è naturale, legittimo.

Il bello etico (...) però è vero, per me, se riesce a creare un rapporto di corrispondenza, non quello che produce l'estasi fine a se stessa (pure se a volte anche quella va bene)

11:20 AM, ottobre 23, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: ho un'ipotesi su chi potesse essere...

mucca: per te no, per me è un complimento.

@tutti: questo post in origine era sulla comunicazione mediatica, ma mi è sfuggito di mano...:-)

1:55 PM, ottobre 23, 2008  

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