03 ottobre, 2008

Vietato ai minori

E' da poco uscito un libro che mostra una corposa serie di donne da copertine e pubblicità di riviste italiane degli anni '60 e '70, provenienti dalla collezione di Roberto Baldazzini, disegnatore fumettista che nel testo racconta genesi e storia di questa sua personale ossessione (leggo che anche lui si era iscritto al Dams...)
Molto presente la Carrà, ma c'è anche la mitica rossa con ricci stivaloni e pistola della "Superissima" (la benzina, qualcuno ricorda? ) oltre alle classiche Giorgi e Antonelli e molte altre, conosciute o no: comunque volti e corpi diversissimi tra di loro, cosa che oggi ci fa un effetto strano.
Alcune copertine sono ammiccanti, alcune elegantemente sexy, altre decisamente spinte. Ad un certo punto però, tra una donnina e l'altra, l'occhio cade sulle scritte: e lì ci si rende conto che le parti che oggi risultano più hard sono certi titoli, tipo le inchieste dell'Espresso: "Perché non hai più votato PCI?" "Il sindacato è impopolare?" "Rapporto sul PSI di Craxi". Oppure su Oggi: "Alle domande dei nostri lettori le risposte di Andreotti". Dalla copertina del Borghese invece una tizia in abito e posa da trivio indica una porta con lo scudo crociato, al di là della quale si intravede una falce e martello. A spiegare la sottile metafora il titolo: "Chi vota DC vota PCI" e ci dispiace per il Borghese che abbia chiuso prima di veder fugati - anzi capovolti - i suoi timori.
Su tutto, spicca l'inquietante interrogativo proposto dalla copertina di una rivista di nome Festival: "Erotismo e intelligenza: la sessualità è un fatto di cultura? L'individuo più progredito socialmente sa amare meglio? Che cosa ne pensano dodici studentesse europee senza tabù".
Ecco, forse questa era una rivista che non meritava di chiudere.

10 Comments:

Blogger CICCILLO said...

beh forse tutti i torti "il borghese" non ce li aveva, ora addirittura si sono fusi quei due partiti (o meglio quel che ne rimane...)!

quanto alla faccenda di sessualità e cultura secondo me è inversamente proporzionale...

10:25 PM, ottobre 04, 2008  
Blogger artemisia said...

Perchè, secondo te, Francesco, esiste UNA sessualità?

11:04 AM, ottobre 05, 2008  
Blogger lophelia said...

francesco: sì ma fusi sul versante peggiore!! loro paventavano esattamente l'opposto, mi sembra...

sulla seconda questione credo non ci sia una risposta univoca, anche se sarei curiosa di sapere cosa ne pensavano le studentesse senza tabù.

arte: nel quesito io intenderei "semplicemente" una sessualità ben vissuta, senza altri distinguo. Mentre ne farei sull'accezione di "cultura", che a seconda di come intesa può danneggiare o meno la sessualità.

1:50 PM, ottobre 05, 2008  
Blogger artemisia said...

Sono d'accordo in linea di massima, se si intende la cultura nel senso antropologico e sociologico del termine, come insieme di norme, valori, eredità storica. A differenza della cultura come erudizione o status sociale.
Cioè io dico che hai ragione che in molte culture (e specialmente subculture) le sessualità sono viste in maniera negativa e fortemente temute. Ma che questo non ha una correlazione con la cultura nella seconda delle accezioni che ho detto prima.
In parole povere, non credo affatto che un intellettuale faccia sesso meglio o peggio di uno che non ha studiato. Mentre credo che uno che viene da una cultura repressiva, come certa cultura cattolica, sicuramente abbia una sessualità più problematica di uno che viene da un altro tipo di subcultura.

Non so se si capisce.
(anzi, qualcuno avrebbe detto: si capisce?)

:D

2:53 PM, ottobre 05, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: io intendevo una distinzione un po' diversa, anche se quella che descrivi mi trova d'accordo e in qualche modo ha a che vedere con quello che sto per dire.
Pensavo al fatto che la cultura a cui siamo abituati dalle nostre parti, anche quella non consciamente repressiva, è focalizzata sulla mente e rimuove il corpo, con conseguenze ugualmente negative sulla sessualità.
L'insieme di norme, valori, eredità storica dell'occidente ha avuto fino a pochissimo tempo fa questo difetto, che legittima in alcuni casi l'affermazione di Francesco.

3:33 PM, ottobre 05, 2008  
Blogger CICCILLO said...

in effetti la formulazione del titolo della rivista si presta ad ambiguità.
"l'individuo progredito socialmente" è definizione assai vaga.
si intende in senso culturale o di censo?
è certo che non c'è un solo modo di vivere la sessualità, comunque.
pensando la faccenda in questi termini però il dibattito finisce...

:-)

8:27 PM, ottobre 05, 2008  
Blogger artemisia said...

@Francesco: A me pare che la definizione "L'individuo progredito socialmente" sia quasi commovente nella sua ingenuità. Oggi, spero che la sinistra ne sorriderebbe come di un'anacronismo volendo anche inconsciamente razzista, mentre la destra, se ancora in questi termini si può parlare, proprio non avrebbe termini culturali di riferimento per capire l'espressione.

(niente paura, il dibattito non finisce fino a quando non lo vorremo far finire, è la legge del blog...)

;)

@Lophelia: Io ci ho pensato un po', a quello che dici, che è vero, e andrei anche oltre, dicendo: la distinzione tra corpo e mente, che come tu giustamente dici è la rovina della sessualità, viene proprio dalla distinzione tra corpo e anima, ne è solo la sua forma laica, cartesiana. È la religione della scienza, che ha soppiantato i dogmi di fede ai quali ormai crede solo Ferrara.
E questo mi riporta a Spinoza, e al mio ultimo post.
E qui mi fermo.

;)

10:00 PM, ottobre 05, 2008  
Blogger lophelia said...

francesco, arte: siete troppo, non vi merito:)

8:07 AM, ottobre 06, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

12:57 PM, ottobre 07, 2008  
Blogger lophelia said...

filomeno: ciao benvenuto...orchidea de santis non l'ho presente, ma già il nome è tutto un programma!

5:38 PM, ottobre 07, 2008  

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