M'ama non m'ama (mi hanno riparato la Ixus)
Un angolo del nuovo ufficio
Aspettando la pizza
Aspettando la pizza
Ieri appena sveglio hai saputo che Firenze sta per essere governata da un ex-margherita, stamattina che la Sardegna è passata in mano al centrodestra. Esci per prendere un caffè, fuori piove e fa freddo, all'angolo l'uomo con la fisarmonica suona qualcosa sulle note di Fischia il vento.
Etichette: fiorentinità
25 Comments:
Proprio ieri una nostra comune conoscenza mi scriveva dell'"orrore quotidiano" del nostro paese...
Quello che più mi spaventa (visto dal di fuori, naturalmente)è che non vedo idee nuove, forze, persone nuove, ma sempre questo richiamo nostalgico al passato, fischia il vento appunto, ma che fischia?
Correggimi se sbaglio.
Il nuovo ufficio direi che è... essenziale e solare.
Promette bene!
La nostalgia e il passato sono richiami sempre irresistibili per chi tende a pensare. Il guaio, come tu dici, è quando fanno da zavorra (un po' come il Rinascimento a Firenze).
Sì, l'ufficio per ora mi piace, soprattutto le persone con cui lo divido - e non è poco. Un ambiente di sole donne dove non c'è competizione o invidia ma collaborazione e amicizia.
il problema non é che fischia il vento ma che oramai in italia soffia la bufera!!
per dirla con le parole di un grande: "Ahi serva italia, di dolore ostello..."
le foto son bellissime come sempre.
henry, hai perfettamente ragione. Ed è mal voluto, col pubblico consenso.
La prima foto e' tua o e' un dipinto inedito di Hopper?
Da qui ascoltando Fahrnheit posso immaginare un'Italia che nasce dall'esperienza di Gramsci e Pertini, Calvino e Pasolini.
Inspiegabile che quell'Italia sia finita nelle mani luride del nano figlio di puttana e dei suoi compari.
Fabio: già, lampante, Hopper! Non ci avevo pensato da quanto mi è entrato ormai nel dna.
Il nocciolo sta tutto in quella parola: "inspiegabile". A noi sembra tale ma è a quanto pare un nostro limite...
infatti io non trovo tanto strano, proprio perché ho letto Pasolini, che l'Italia sia finita in questo modo.
è proprio quello che lui aveva già intravisto quarant'anni fa.
solo che allora era una trasformazione in corso e ora si è compiuta.
purtroppo ci siamo stati dentro tutti e forse l'inversione di tendenza potrebbe essere favorita proprio dall'ammettere questa triste evidenza.
da questo punto di vista non credo sia del tutto inutile richiamarsi al passato.
il futuro in fondo è solo ciò che non vedremo mai.
E' vero, era già tutto previsto. E richiamarsi al passato non è inutile a patto di riuscire a trarne il meglio e saperlo utilizzare, cosa che fin qui non sta riuscendo a nessuno.
Appena ho visto la foto dello studio anch'io ho pensato a Hopper.
mauro: mi ricordo di un'amica americana che aveva studiato arte, a cui Hopper non piaceva. Diceva che non era "leale" perché dipingeva ricalcando delle diapositive proiettate. Ma sicuramente tra quelle diapositive e i suoi quadri c'era la piccola differenza che lo ha reso grande.
Ah bellissima questa... e allora i pittori rinascimentali e fiamminghi che dipingevano usando la tecnica della camera oscura, erano sleali pure quelli?
Comunque il tassello è caduto al proprio posto, ho proprio sentito un "click" come quello dei vecchi juke-box quando qualcuno ha fatto il nome di Hopper.
Sulla "spiegabilità" o meno del fenomeno (da baraccone) Berlusconi credo ci siano analisi ben articolate, e Pasolini anche qui è stato profeta. Appunto per questo richiamarsi al passato è necessario, a patto che lo si guardi sempre con occhio critico e non come nostalgia sterile, perchè allora è una zavorra. Ecco io credo che forse sia questa capacità di autocritica non autolesionista a mancare.
L'uso della fotografia o se vogliamo della diapositiva o di qualsiasi modello che fissa l'autopresentasri della realtà è una presogativa dell'artista. Lo stesso modello vivo in carne ed ossa è qualcosa da cui chi opera deve preodurre una sintesi. Tutti, dico tutti, lo hanno fatto prima o poi. Come esempio più lampante mi viene in mente Courbet, il quale usava "smodatamente" la fotografia, la quale essa stessa non è la realtà fissata quanto una scelta di inquadratura aggiunta ad una tale quantità di variabili che ne fà una forma di espressione autonoma.
Bernini faceva i suoi ritratti scultorei con i ritratti che commissionava in loco a Philippe de Champaigne. Si potrebbero fare esempi a non finire. E poi a guardare Hopper, se pure le diapositive proiettate ci siano state -ho più di un libro su di lui e sulla sua vita,e non se ne parla- che fine hanno fatto nei suoi quadri?
arte: l'analisi di Pasolini è stata particolarmente profetica sul ruolo della televisione, che è al centro di una delle chiavi di lettura della situazione politica attuale - e che però pure, da sola, non basta.
E secondo me tu tocchi un nervo scoperto parlando della necessità di una "autocritica non autolesionista". Soprattutto ad un certo punto critica e autocritica dovrebbero lasciare spazio all'iniziativa costruttiva. Solo che dirlo a parole è facile, meno passare ai fatti, per tutti.
Ma, per fare solo un esempio, sarebbe già qualcosa smettere di perdere intere giornate a criticare le presunte gaffes di B. e iniziare invece a lavorare sul linguaggio della sinistra, per costruire la capacità - che evidentemente manca - di parlare alla gente. Anche se forse bisognerebbe prima essere sicuri di cosa si vuole dire, e il tragico è che certa "sinistra" non sa neanche quello.
mauro: ho pensato spesso di fare un post sul rapporto tra fotografia e pittura, e su come sia cambiato nel tempo, ma è un tema inesauribile. E' vero che da quando esiste la fotografia tutti gli artisti se ne sono serviti, non sono però d'accordo quando la paragoni all'utilizzo del modello dal vero, perché la fotografia ti risolve d'un colpo tutti i problemi della trasposizione dal tridimensionale al bidimensionale.
Che non è poco, anche se è poca cosa rispetto a quello che di suo l'artista deve riuscire a mettere nell'opera (scusa il linguaggio poco tecnico).
Il discorso potrebbe poi svilupparsi su come agli inizi la fotografia - poco sicura di sé - abbia tentato di imitare la pittura; e come ultimamente sia stata la pittura ad inseguire un qualcosa che appartiene allo specifico della fotografia, con tutte le implicazioni di significato che questa inversione può comportare:
http://www.gerhard-richter.com/art/paintings/photo_paintings/detail.php?5504
stamattina sentivo alla radio il neo vincitore delle primarie del Piddì per Firenze, un tale Matteo Renzi, di 34 anni.
sì, ha ragione Arte quando dice che ci vogliono persone nuove, tuttavia se questo è il nuovo a me non piace.
per carità, tanto entusiasmo e schiettezza di espressioni tipicamente fiorentina.
tuttavia manca la polpa e io probabilmente sto invecchiando.
Pasolini e la tv, sì, forse il centro del suo discorso era quello.
e tuttavia la tv per lui era chiaramente il mezzo e non il fine della trasformazione cui lui assisteva spaventato.
il fine era quella che lui chiamava "omologazione culturale" e l'instaurazione di quello che, senza mezzi termini, lui chiamava nuovo fascismo.
forse il problema è proprio che ci spaventa chiamare così quello che stiamo vivendo.
e preferiamo goderci la nostra apparente libertà e benessere senza sporcarci le mani con tutto ciò che rende possibile questa libertà e questo benessere.
e poi, se gli operai e i pastori, anche in Sardegna, votano per berlusconi, qualcuno mi sa dire chi sono quelli che votano dall'altra parte?
un piccolo malinteso: copiare una fotografia è facile, usarla per fare qualcosa che non sia l'esatto di quella fotografia è un'altra storia. Tutte le variabili possibili ti si ripresentano in un batter d'occhio. C'è poi il fatto che agli occhi di un disegnatore la fotografia non è tridimensionale, è prospettica; una cosa un pò diversa. E' bidimensionalità prospettica a differenza della tridimensionalità del reale - in cui tu sei calato senza limiti di inquadratura-.
In ogni caso riferendomi alle diverse possibilità di un disegnatore di usare modelli; ad ogni tipo di modello corrisponde un esperienza diversa.
@Francesco: Io parlavo di "persone nuove" nel senso di "persone con idee nuove", se sono solo "volti nuovi" li mandiamo a Sanremo ma non in Comune o in Parlamento.
Questo senza avere la minima idea di chi sia questo Renzi e cosa rappresenti, lo dico in generale.
Altra cosa: Forse per capire cos'è successo in Sardegna bisognerebbe appunto uscire dallo schema "operai e pastori" e vedere quali sono le realtà economiche e sociali, quali sono i vuoti culturali che possono portare a un tale risultato, invece di continuare ad usare termini di cent'anni fa.
@Lophelia: Essere sicuri di quello che si vuole dire. Esatto, condivido assolutamente: nessuno lo sa più. È esattamente questo il buco nero.
allora...
posso dirlo anche io che ho pensato ad Hopper???
ma per la seconda sono originale, perché mi ricorda uno di quei tagli di prospettiva del Veermer :-)
un'ola a chi ti ha riparato la digitale!
sul resto il discorso non è semplice, perché, non lo dico in modo qualunquista, tutti hanno avuto un ruolo in questo lento sbriciolamento della vera percezione della realtà.
Chi guarda/va in modo passatista ad una visione della sinistra che non era mai esistita, chi trova/va giovamento dal non guardare come effettivamente stanno le cose.
E tutti siamo rimasti coinvolti in questa chimera del possedere le cose, piuttosto che sapere come funzionano, che altrimenti ci saremmo resi conto della loro vera in/utilità.
E forse non è neppure questione di idee nuove. Sarà banale, ma penso che intanto bisogna ripartire dal ritrovare i perni per una vera giustizia sociale.
Mauro: in effetti il tuo discorso era molto più articolato di come l'ho frettolosamente interpretato, scusa:)
bidimensionalità prospettica, mi trova d'accordo. A proposito dell'utilizzo di modelli dal vero, mi viene in mente un periodo che studiavo disegno dal vero: quando c'era la modella brasiliana muscolosa, con capelli neri e ricci e pelle olivastra veniva immediato usare il carboncino, mentre per disegnare la ragazza australiana di carnagione bianco-rosa, forme morbide e capelli rossi si usava istintivamente la matita leggera.
Arte: della faccia nuova te ne parlerò in privato, il blog non è proprio il posto adatto.
Sono d'accordo: uscire dagli schemi (qui mi viene in mente la vignetta con cui qualcuno di classe nostra ironizzava sulla nostra conoscenza comune)
Mucca:
...Vermeer!
:-)))))))))))
sono d'accordo soprattutto sull'ultima cosa che dici, che non è affatto banale, anzi. Ritrovare i perni della giustizia sociale. Che era a mio avviso una delle cose buone a cui si guardava in un passato di sinistra non così lontano.
...e comunque, chi vuol avere un'idea del candidato a sindaco può farsela dalle sue stesse parole
Mah, io spero che sia stato citato scorrettamente perchè se questo è quello che ha da dire, se con questo ha vinto, non mi resta che spedire una domanda per la cancellazione del mio nome dall'anagrafe cittadino... si potrà fare?
Comunque parlamene, in privato.
(Ma Vermeer quello con Colin Firth?)
:P
uhm, tu sarai iscritta all'AIRE...se ero ancora al vecchio ufficio me ne occupavo io;)
(anch'io ho sperato che sia stato citato male, ma non lo credo)
Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l'AIRE sanza stelle,
per ch'io al cominciar ne lagrimai.
("La Divina Commedia", canto III, vv.21 - 24)
Il Grande Concittadino mi scuserà la libertà, ma tra esiliati...
;)
:D
comunque proprio quest'anno Firenze ha riabilitato Dante con tanto di delibera comunale e fiorino d'oro al conte suo nipote...se ne approfittano perchè il Sommo non può parlare.
lo dico subito: arrivo ora e 24 commenti sono troppo lunghi!
però volevo dire che quelle note, così inaspettate poi, devono concimare le nostre speranze in una luce che arriverà sempre!
anche dal fascismo siamo usciti; l'Argentina è uscita dalla dittatura, il Guatemala dalla guerra civile. L'Italia uscirà dall'oscurantismo! soffia il vento e dobbiamo farlo soffiare.
claudia, grazie per aver chiuso questo post con un'apertura ad un futuro migliore.
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