16 giugno, 2009

Ce n'est q'un debut

"Sarebbe una sciocchezza affermare che non esistono più gli operai o i lavoratori, ma è chiaro che ciascuno di essi, di noi, ha finito per far parte di una trama di affetti e di relazioni sociali molto diversificate che ne condizionano anche la concezione del mondo, che producono saperi e un giudizio diverso (che nel passato) circa lo stesso articolarsi della società."
Francesco Indovina sul Manifesto, 14 giugno 2009
Non è che l'inizio, stavolta, di una mutazione irreversibile che forse un giorno darà dei frutti. Ma sarà difficile che la nostra generazione faccia in tempo a vederli.

6 Comments:

Blogger CICCILLO said...

grazie, questo articolo avevo cominciato a leggerlo ma poi l'ho abbandonato.
magari ne discutiamo.
io penso che sì, in parte le cose sono così.
ma in un altro senso sono drammaticamente rimaste sempre uguali a come erano, forse anche peggio, solamente mascherate in modo più attraente e apparentemente più egualitario (ma Pasolini avrebbe detto omologato).
il che mi ricorda qualcosa...

11:02 AM, giugno 16, 2009  
Blogger lophelia said...

L'articolo, come il post, si riferisce ai mutamenti in atto non tanto nella società nel suo complesso, ma in tutto ciò che fino a poco tempo fa si chiamava "sinistra". Per ora assistiamo (e talvolta partecipiamo)a dei tentativi di ricreare qualcosa, che più che tentativi sono conati o aborti spontanei. Sono troppo forti gli ultimi mutamenti sociali, e i risultati non si vedranno di sicuro a breve.
C'è altro da dire, ho altre foto da postare, questo non è che l'inizio.

12:15 PM, giugno 16, 2009  
Blogger Fabio said...

A me sembra sempre di piu' che nei "rapporti solciali di produzione" (espressione che denuncia automaticamente l'eta' over 40 di chiunque la pronunci) sia cambiato pochissimo.

Sono cambiati aspirazioni e desideri: che sono oggi strettamente individuali, anziche' collettivi.

A proposito di fine del prossimo...

1:25 PM, giugno 18, 2009  
Blogger lophelia said...

E questo si nota ancora di più nella politica a livello locale, ci pensavo ultimamente, anche raffrontando le differenze tra le persone a me vicine che una volta votavano in modo più omogeneo, sulla base di idee (non voglio dire ideali, parola ormai fuori vocabolario). Adesso chi ha famiglia tende a votare chi gli garantisce il cinema vicino casa (anche se è un multisala che ne fa chiudere altri cinque più piccoli), o la scuola nuova.

1:53 PM, giugno 18, 2009  
Blogger Claudia said...

Purtroppo la messa in discussione di ogni certezza lavorativa, abitativa, affettiva sta portando un individualismo che non può fare che rimpicciolirci umanamente!
Nei momenti in cui sento che mi assale lo scoraggiamento sociale, rivedo il DVD della campagna di Allende in Chile.
Lo so come è finita, ma lui era stato democraticamente eletto e in ogni esule, in ogni desaparecido, in ognuno che ha urlato El pueblo unido, in ogni murale, le sue ragioni hanno vinto!

7:51 PM, giugno 18, 2009  
Blogger lophelia said...

E' vero Claudia, com'è vero che sono ben rari politici che incarnano una qualche idea.
Il film di cui parli credo sia lo stesso che ho visto al cinema (di Guzman?), bellissimo.

8:42 AM, giugno 19, 2009  

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