Quale scuola di pensiero?
Dovendo fare per 36 ore settimanali un lavoro che in entrambi i casi non vi appassiona neanche un po', scegliete di:
a) svegliarvi alle 6.50 per essere alle 7.45 in un posto dove vi fate il mazzo 6 ore al giorno per 6 giorni sabato compreso ma alle 13.45 siete liberi di fare il cazzo che vi pare
b) svegliarvi tra le 7 e le 8 e lavorare fino al venerdì 3 giornate corte e 2 lunghe in un ufficio dai ritmi ultradilatati tanto da permettervi varie uscite per shopping e caffè ma da far diventare un problema nelle giornate lunghe arrivare fino alle 19 senza dormire o impazzire?
(naturalmente ogni riferimento a situazioni realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale)
14 Comments:
Che domande...io sceglierei a)
io sceglierei b) xchè sono abituata a non lavorare il sabato e quindi preferisco lavorare in piu durante la settimana però poi avere sabato e domenica liberi....!!!!
Senza dubbio b). Avere due giorni consecutivi in cui staccare completamente non ha prezzo!! E poi hai anche 3 mattinate con altrettanti pomeriggi liberi che non è male! Riuscire a far trascorrere tempo dilatato fino alle sette è una mia passione, lo faccio tutti i giorni (fino alle 19.30 per la precisione) e ci si inventa qualcosa basta avere fantasia. Se vuoi consigli...
Lifespotter
Arte: non è così scontato come si potrebbe pensare..
Titty: io dopo 4 anni ho preferito disabituarmi a non lavorare il sabato ma vivere di più durante la settimana!
lifespotter: ciao bentornato! credo di essermele inventate tutte anch'io nei giorni in cui il lavoro era così scarso...quello che a un certo punto non ho più sopportato è che era tempo della mia vita e che dovevo cercare espedienti per passarlo stando sempre seduta tra le solite 4 pareti.
Poi magari mi tornerà voglia del weekend libero.
e tu che espedienti sei riuscito a trovare a parte la navigazione per la quale io mi beccai anche un richiamo dal nostro ufficio informatico?
Io sceglierei la seconda, ma perchè prima delle 11 di mattina non ho il cervello sveglio per davvero quindi combino poco o nulla. :-)
io scegliere di avere il sabato libero, così posso sempre scappare nei weekend, quando mi tocca il turno del sabato mattina mi sembra di non aver mai staccato
certo, i due giorni consecutivi liberi sono preziosi, ma il tempo dilatato poi ti risucchia l'energia!
mio padre, nei 3 pomeriggi alla settimana che faceva le visite ambulatoriali, aspettando i pazienti progettava viaggi in roulotte ed allora si traportava con la mente in Europa, in Africa. Poteva vivere le energie e le bellezze del viaggio solo guardando le pagine di un'atalante.
Un amico nell`aspettare l'ora di uscita si è laureato, ma si tratta di forze di volontà che a me mancherebbero.
Conoscendo poi un po' l'ambiente di lavoro, io rimarrei dove i colleghi sono umani, casomai rispettano i divieti di fumo, non urlano rendendo impossibile il lavoro altrui...
Sceglierei anche io la b), per lo stesso motivo di Zefirina.
Ma non prendermi sul serio adesso che ti dico: potresti anche fingerti malata. È solo per dire qualcosa di diverso. ;O)
Buon Week
Questo è il riscontro empirico della mia teoria che i tipi A sono una razza in estinzione...
:)
Buon De-lurking Day
Kit: quello è un problema anche mio, infatti l'inizio è l'unico momento in cui la certezza vacilla...soprattutto è brutto essere già nel caos alle 7.45 mentre nell'altro caso l'inizio era ultra-soft, con caffè, rassegna stampa e oroscopo del giorno commentati con i colleghi...
Zefirina e Sonia:
beh io il sabato mattina lo passavo sempre in giro per mercati a spendere (ci ho anche fatto un post) quindi tutto sommato non è un male se lavoro!
Claudia: grazie per la bellissima immagine di tuo padre "in viaggio".
Certo se avessi un mio studio fotografico l'attesa tra un cliente e l'altro non mi peserebbe
perché sarebbe "tempo mio", non è una differenza da poco.
Sui colleghi: in effetti è l'aspetto del vecchio lavoro che mi manca. Ma non è che puoi sapere prima come ti troverai, almeno in genere non si sa.
Arte: davvero, siamo da salvaguardare;)
Riccardo: ho letto, sembra un'iniziativa carina ma d'altra parte se leggono e non commentano i loro motivi ce li avranno, no?
b
Fabio, dimenticavo: al famoso cinemino danno un ciclo intitolato "I figli di Marx e della Cocacola" e alcuni pomeriggi li sto passando così. L'altro giorno ho rivisto Woodstock, avevo dietro di me un distinto signore che canticchiava accompagnando Joan Baez e all'apparizione di Hendrix ha esclamato: "Oh, Jimi!!" iniziando a battere il tempo.
Oggi mi sono vista "Zorba il greco" e "Chi lavora è perduto", divertente manifesto libertario e anti-lavoro del 1962 di Tinto Brass in cui professa aspirazioni poi raggiunte: "E se invece che lavorare aprissi un casotto?"
"dimenticavo" perché avevo scritto un altro commento prima: però la scelta "a" favorisce la frequentazione di cineforum&affini.
Posta un commento
<< Home