23 gennaio, 2007

Scuola

Un professore di sostegno è in classe con uno dei ragazzini da lui seguiti. Si assenta per poco dall'aula lasciando la giacca sulla sedia. Al ritorno scopre che mancano 100 euro dal portafoglio.
Non c'era nessun altro nell'aula oltre a loro due.
Il ragazzo dice che è entrata una custode. Il giorno dopo, messo alle strette, confessa. Le ha spese tutte al Luna Park.

20 Comments:

Blogger Paolo said...

uhm, che voglia di zucchero filato rosazzurro!
bbono!

5:26 PM, gennaio 23, 2007  
Anonymous Anonimo said...

...se non è SOSTEGNO questo!?!?!
Lifespotter

6:14 PM, gennaio 23, 2007  
Blogger artemisia said...

Sostenetemi che la Marchesa sta svenendo.
O tempora, o mores

9:20 PM, gennaio 23, 2007  
Blogger lophelia said...

paolo: per me lo zucchero filato è solo bianco...differenze generazionali immagino!

lifespotter: sostegno-psicofisico-materiale...

arte: ma pensi che non succedesse prima? io credo proprio di sì! nella scuola media succede di tutto.
Ti dico solo questo: c'è una ragazzina pienotta dal sorriso angelico che è innamorata di un suo compagno e lo ossessiona con profferte degne di una donna da marciapiede...

8:33 AM, gennaio 24, 2007  
Blogger Myrea said...

Una bambina...proposte da marciapiede... :-O

10:06 AM, gennaio 24, 2007  
Blogger Fabio said...

L'unica differenza con quando avevamo 14 anni noi sembra il passaggio dalla lira all'euro.

Ricordo un mio compagno, Donato Roselli, che rubava in casa, comprava radioline e le rivendeva. Fu un allenamento. Poi scopri' che l'eroina rendeva di piu'. Fini' in carcere, dove cerco' di suicidarsi deglutendo un pezzo di molla della branda. Naturalmente detestava quelli come me e i miei amici, studiosi e cosi' poco stradaioli.

In tutta sincerita' adesso provo piu' simpatia per i Donato Roselli che per i quattordicenni come sono stato io.

12:36 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger sonia said...

Bella la chiusa di Fabio: "In tutta sincerita' adesso provo piu' simpatia per i Donato Roselli che per i quattordicenni come sono stato io" .

I disagi sociali sono molteplici, troppi. Non possiamo conoscere le cause che inducono un giovane compiere certi gesti, se prima non impariamo a comprenderli e ad ascoltarli con il cuore.

1:11 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger lophelia said...

Piperita: bisogna dire che è seguita da uno psicologo da diversi anni...sarà per quello;)!

Fabio: a volte, ripensando al mio passato di studiosa e poco stradaiola mi sono chiesta tra "noi" e "loro" chi incontrasse poi più difficoltà nella vita. Ma è una domanda che non ha molto senso.
Vite diverse, problemi diversi.

Sonia: è vero, ma estenderei il discorso al disagio in generale. Certi disagi che chiamiamo "sociali" sono solo disagi più evidenti di altri.
E per "comprenderli e ascoltarli con il cuore" secondo me
è necessario riconoscere per primo il disagio dentro di noi.

1:42 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger Myrea said...

Ti ho scelto per un MEME. In pratica, si devono scrivere 5 cose che pochi sanno di noi. E invitare altri 5 blogger a partecipare.
Nel mio blog trovi un post a proposito.

1:54 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger sonia said...

Purtroppo, e mi rivolgo agli adolescenti, molti di loro non sanno nemmeno cosa significhi guardarsi dentro, e non è che si voglia far loro una colpa,gliene, ma il problema è che non c'è nessuno che gliel' ha insegnato.

Ma qui il discorso diventerebbe lungo e complesso.

2:31 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger zefirina said...

l'adolescenza è un periodo di m.... (scusate il francesismo) e genitori e insegnanti devono essere molto presenti, senza però esagerare, con questa storia del bullismo a me hanno proprio rotto!!!! non tutti gli episodi sono riconducibili a questo, l'esuberanza non è bullismo, e non tutti i genitori sono ciechi e sordi, e ha ragione sonia non è facile far capire ad un adolescente che andare dallo psicologo non significa necessariamente essere "matti", se hai male ad un ginocchio vai dall'ortopedico, se hai male all'anima vai da uno psicologo, non c'è nulla di cui vergognarsi a farsi aiutare da chi è competente, ma vai a farlo capire ad un ragazzo!!! (ma anche a certi adulti)

2:57 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger Claudia said...

Non è tutto bullismo, ma per come la vedo io (studiosa e non stradaiola) oggi per i genitori è veramente difficile tenere le fila della crescita tra tutti i troppi riferimenti e stimoli che hanno i ragazzi.
Io vedo le mie sorelle più grandi e penso che l'unica strada per una madre è tenere sempre aperto un dialogo ed esserci, rispettando silenzi e segreti.
Ma è veramente impegnativo.

Per le 5 cose che dice Piperita: andate a vedere il blog di Tostoini, che risponde con 5 cose inventate divertentissime.

4:10 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger Fabio said...

Ma esiste ancora la strada oggi? O e' invece stata sostituita dal villaggio globale di Internet che tutti chiude nelle proprie case?

6:54 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger astralla said...

A me pare una cosa spaventosa...non c'è più la tranquillità per le proprie cose...Mah..i tempi sono cambiati...

6:56 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger artemisia said...

@Lophelia...ragazzina pienotta...proposte da marciapiede...non ti seguo, illuminami! In privato, naturalmente. Sarò stata troppo occupata a ripassare o ad adorare il prof, ma questa me la sono persa...
O-O

9:06 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger lophelia said...

Piperita: ok, anche se a me sembra che ne sappiate anche troppe!

Sonia, Zefirina: non sempre, ma a volte, le figure di riferimento per prime non sanno guardarsi dentro. Comunque il discorso è davvero complesso, troppo difficile affrontarlo in due commenti senza rimanere nel superficiale.

Claudia: "esserci rispettando silenzi e segreti", hai detto benissimo. Spesso invece si va dal non esserci all'esserci troppo.

Fabio: credo che la strada esista ancora, non tutti i ragazzi sono contenibili davanti ad uno schermo sia pure interattivo. Ma parlo per una mia idea, non supportata da conoscenze reali. Mi informerò, sono nell'ambiente giusto.

Arte: ma no, cos'hai pensato!!!
@_@
è un'alunna della scuola dove sto lavorando...

11:02 PM, gennaio 24, 2007  
Blogger artemisia said...

Ah ecco...queste scoperte retroattive mi avrebbero veramente turbata.

Dovete sapere che la classe mia e di Lophelia al liceo avrebbe potuto benissimo essere una classe dell'asilo infantile per certe cose. Mancava solo il grembiulino a quadretti.

9:36 AM, gennaio 25, 2007  
Blogger lophelia said...

Arte: in effetti rispetto alla terza media dove ricordo che non si parlava d'altro il liceo è stato un vero periodo di latenza!!

9:42 AM, gennaio 25, 2007  
Blogger artemisia said...

Io al liceo ripresi a credere alla cicogna.

10:49 AM, gennaio 25, 2007  
Blogger rodocrosite said...

E almeno eravate in un liceo misto. Pensate a me che mi trovavo in un mare di donne alle magistrali.
C'erano le cicogne ed erano tutte femmine!

1:02 AM, gennaio 26, 2007  

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