Spremuta di io
Che lo specifico del blog sia l'io, la soggettività, può sembrare un limite ma può anche essere ricchezza e soprattutto originalità in un mondo di stereotipi. Ho trovato queste cose espresse da lui qui molto meglio di come possa farlo io, e l'espressione che dà il titolo a questo post la usa lui proprio nel paragrafo sui blog.
12 Comments:
Data l'ora ho dato una letta veloce.
Ma secondo te le ha lette tutte davvero quelle autobiografie e il resto?
Deve averlo fatto se di tutto cita qlcs...
Sarà un marziano...
Sinceramente la sua analisi nn mi dice niente di nuovo rispetto a quello che sapevo già.
A parma la chiamano "aria fritta".
Sai, da chi scrivendo ci campa pretendo qlcs di più rispetto a chi lo fa per svagarsi qualche minuto e senza particolari pretese.
Per questo motivo, e sempre sinceramente, dubito che mi sarebbe piaciuto meno un post, sull'argoemto, scritto da te...
Notte, G.
Io invece l'ho trovato interessante, e molto in linea con quello che penso io.
Ultimamente ho pensato molto a questo. "Spremuta di io"...ci sono anche i semi, i pezzetti di buccia, le impurità, ma anche il succo aspro, e quello dolce.
....grazie per la tua risposta ricca di concetti che mi fanno sempre riflettere molto ...
Buona giornata!
M.
bellissima la foto!
confesso che non leggoi blog altrui per capire come la tal persona si senta oggi, ma perchè sono irrimediabilmente ghiotta di storie e curiosa si molto curiosa sulla vita degli altri, e così do' in pasto anche la mia, ma io sono sempre stata una gran chiacchierona...
grrrrrrrrrrrrrr un altro che cita pulsatilla, ma voi l'avete letto quel libro? l'ho trovato veramente scontato e come già letto.... peggio di caos calmo di veronesi
gianfranco: grazie della fiducia...va bene, la prendo come se mi avessi bacchettata per la mia pigrizia;)
arte: dici? in realtà secondo me è una spremuta molto più filtrata, la materia più indigesta non passa...
M: grazie ma l'ultimo consiglio è: non riflettere troppo!
kiakkio: grazie, l'ho fatta al Museo della Fotografia Alinari ma accidenti ho un lapsus e non riesco a ricordare l'autore (famoso!) della foto della bambina disturbata...se qualcuno lo sa mi aiuti perché vorrei citarlo!
zefirina: su Pulsatilla hai pienamente ragione, come blog all'inizio era divertente ma poi...
e almeno Sandro Veronesi è un bell'omo! o no?;-)
mi piace la foto perché la tua mano che tiene la macchina fotografica coincide con la mano della bambina che stringe il gesso, come se immagine e "scrittura" coincidessero.
Mi ripeto, bella! :)
Kiakkio: ovviamente non è casuale...coincide anche il caos che sta dietro la mano
;-)
Sei incredibile Loph,
pensi sia meglio non riflettere troppo su tutto? Lavoro, uomini, possibilità avute, negate, fato, fortuna e simili? Meglio sospendere ogni tanto il "non mi sentirei all'altezza" che dicevi tu allora?
Anche perché altrimenti si resterebbe sempre e solo paralizzati e invece qualche volta, qualche volta soltanto, è bene agire direttamente senza pensarci troppo!!....per scoprire magari che si sono fatte le scelte migliori!!
M.
Anch'io trovo molto bello il pezzo di Scarpa. Soprattutto quando dice che si visita un blog per sapere come sta oggi il suo redattore: spesso nostro amico reale o immaginario. Aggiungerei solo che il blog non serve soltanto a comunicare stati d'animo e relazioni con il mondo la' fuori, ma anche a individuare, in tale mondo, le proprie coordinate. Si cerca e si comunica cosa si e' scoperto, prima di immergersi in una nuova ricerca. Poi mi e' piaciuto il fatto che anche i blog, o i post, piu' impersonali rivelano qualcosa di profondo - forse soltanto traslato e proiettato su un oggetto altro.
Grazie per la segnalazione e bellissima foto - la tua espressione intendo.
Chi scrive libri è tutto o nulla. E siccome a nessuno è mai dato di essere tutto, tutti noi che scriviamo libri siamo nulla. Siamo sottovalutati, gelosi, feriti e ci auguriamo la morte dell’altro. L’incontenibile aumento della grafomania tra uomini politici, autisti di taxi, partorienti, amanti, assassini, ladri, prostitute, prefetti, medici e pazienti, mi dimostra che ogni uomo, senza eccezione, porta in sé lo scrittore come una sua potenzialità tanto che tutta la specie umana potrebbe a buon diritto scendere per strada e gridare: Noi siamo tutti scrittori!
Tutti, infatti, soffrono all’idea di scomparire senza essere stati visti né uditi in un universo indifferente e per questo vogliono, finché sono in tempo, trasformare se stessi nel proprio universo di parole.
Quando un giorno (e sarà presto) dentro ogni uomo si sveglierà lo scrittore, saranno tempi di sordità e incomprensione generali.
Milan Kundera, «Il libro del riso e dell’oblio»
Fabio: individuare le proprie coordinate, è vero, ed è incredibile quante ce ne possano essere e quanto diverse per ognuno. Reti nella rete, alcune si intrecciano, altre passano a distanza.
Jos: grazie della citazione. D'istinto mi verrebbe da dire ma non è che sia K. ad essere geloso? questa visione pessimista mi sembra un po' eccessiva, o forse lo prendo troppo alla lettera...
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