Una certa distanza
Stessa zona, a due passi dalla foto sotto.
All'improvviso, pochi mesi fa, è apparso questo locale. Lo vedevo tutti i giorni tornando dal lavoro, ci passavo con l'auto vicino ma a una certa distanza.
Alla luce del giorno si perdeva nel grigio della zona, ma di sera quella enorme tastiera luminosa faceva il suo effetto. Insomma, sarà che era sorto lì in mezzo al nulla, ma ogni volta passando in macchina mi giravo a guardarlo e un po' mi affascinava.
Alla fine, una sera ho deviato dalla strada principale, ho parcheggiato davanti e sono entrata. C'era poca gente, una coppia ad un tavolino, due tizi al banco dell'aperitivo. Ho chiesto un vino bianco e l'ho bevuto guardandomi intorno. Senza volere, nel silenzio sentivo i discorsi di quei due che parlavano di donne e soldi.
Ora la sera quando passo di lì al ritorno dal lavoro non mi giro più a guardare la tastiera luminosa.
All'improvviso, pochi mesi fa, è apparso questo locale. Lo vedevo tutti i giorni tornando dal lavoro, ci passavo con l'auto vicino ma a una certa distanza.
Alla luce del giorno si perdeva nel grigio della zona, ma di sera quella enorme tastiera luminosa faceva il suo effetto. Insomma, sarà che era sorto lì in mezzo al nulla, ma ogni volta passando in macchina mi giravo a guardarlo e un po' mi affascinava.
Alla fine, una sera ho deviato dalla strada principale, ho parcheggiato davanti e sono entrata. C'era poca gente, una coppia ad un tavolino, due tizi al banco dell'aperitivo. Ho chiesto un vino bianco e l'ho bevuto guardandomi intorno. Senza volere, nel silenzio sentivo i discorsi di quei due che parlavano di donne e soldi.
Ora la sera quando passo di lì al ritorno dal lavoro non mi giro più a guardare la tastiera luminosa.
10 Comments:
mi dispiace per il posto che ha perso ogni fascino ma la foto è davvero bella. sono restata a guardarla prima di leggere il post e nn riuscivo a capire quanta fosse realtà quanta fantasia. anche quella precedente è davvero bella. nn riesce a rendermi simpatica la pioggia. mi piace e basta!
grazie ro. Sì, prima di metterci piede mi faceva proprio questo effetto un po' magico.
Ma alla fine la realtà va sempre affrontata, anche a costo di perdere le illusioni, almeno io la penso così:)
La provincia italiana in una foto e in un post. Non potevi renderla meglio di cosi'.
E' quel senso di disillusione che provo ogni volta che torno in Italia. Quando sei qui non vedi l'ora di tornare al paesello, quando sei li' aspetti solo il momento per scappare.
però fabio, lasciami precisare che qui siamo in una zona ai margini della città, che raccoglie soprattutto capannoni industriali e discariche (anzi, voglio fare un post dove spiego meglio cos'è quella zona).
Pur con tutti i difetti e il provincialismo di Firenze posso dire che la città fa un altro effetto...
uffa odio essere disillusa e capisco il senso di perdita....della magia...
Ciao,ti ho trovato attraverso il meraviglioso blog del vecchio Quadrelli, compagno di avventure australiane.
Complimenti per le foto e i post.
Proprio ieri sera ho visto il soggetto della tua foto, era un anno e mezzo che non ci passavo.Effetto strano.
Bel blog davvero
Si' si' certo. Intendevo proprio quel tipo di periferia industriale. Ho in mente la zona attorno a Pavia, che conosco piuttosto bene. Tangenziali centri commerciali discoteche McDonald's multisala concessionarie di SUV. Quella periferia li'.
zefi: l'importante è non perdere mai la capacità di illudersi, in senso buono ovviamente...la capacità di sognare, di vedere trasfigurata la realtà almeno per un attimo.
ciao rocco, benvenuto qui! Australiatrippin' è un meraviglioso biglietto da visita...mi ha fatto sognare un bel po'!
grazie dei complimenti, fanno sempre piacere e ancora di più quando arrivano da qualcuno che ha visto tanto mondo.
dunque ha sorpreso anche te trovare una tastiera in piena zona industriale!
fabio: capisco. Se non altro qui c'è uno dei pochissimi locali dove si balla musica decente e non si viene salassati. Per compensare, ci costruiranno un termovalorizzatore.
I Nottambuli di Hopper sessant'anni dopo.
E forse ancora più triste.
mucca: già. Chissà di cosa parlavano i nighthawks di Hopper...
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