Venezia, Settembre 2000
"Nelle mie insonnie, mi rivedevo qualche volta a Venezia, dove avevo trascorso una settimana di vacanza proprio prima di incontrare A. Cercavo di rammentarmi il modo in cui avevo impiegato il tempo, i miei itinerari; mi ritrovavo alle Zattere, nelle calli della Giudecca. Ricostruivo la mia camera nella dépendance dell'albergo La Calcina, sforzandomi di ricordare tutto (...)
Contavo le cose che si trovavano là, l'una dopo l'altra, sforzandomi di esaurire il contenuto d'un luogo dove avevo soggiornato prima che la storia con A. cominciasse, come se un inventario perfetto potesse permettermi di riviverla. Per il medesimo motivo, provavo talvolta l'impulso di tornare realmente a Venezia, nello stesso albergo, nella stessa camera.
Durante quel periodo, tutti i miei pensieri, tutti i miei atti erano ripetizione del prima. Volevo forzare il presente e ridivenire un passato aperto alla felicità." (A.Ernaux, "Passione semplice")
Rileggendo questo brano di "Passione semplice" di Annie Ernaux (che non è un semplice libro ma è una bibbia della passione, breve, condensata eppure enciclopedica) mi è venuto da pensare che quel desiderio acuto, anche doloroso, di reinsinuarsi in una qualche crepa del proprio passato stranamente l'ho avuto da adolescente quando ancora quasi non avevo un passato, e poi altre volte fino a qualche tempo fa, ma ora è un po' che non mi succede più.
Forse è come se col passare degli anni si imparasse a camminare diritti nel presente, senza smarrirsi nei labirinti della memoria?
Contavo le cose che si trovavano là, l'una dopo l'altra, sforzandomi di esaurire il contenuto d'un luogo dove avevo soggiornato prima che la storia con A. cominciasse, come se un inventario perfetto potesse permettermi di riviverla. Per il medesimo motivo, provavo talvolta l'impulso di tornare realmente a Venezia, nello stesso albergo, nella stessa camera.
Durante quel periodo, tutti i miei pensieri, tutti i miei atti erano ripetizione del prima. Volevo forzare il presente e ridivenire un passato aperto alla felicità." (A.Ernaux, "Passione semplice")
Rileggendo questo brano di "Passione semplice" di Annie Ernaux (che non è un semplice libro ma è una bibbia della passione, breve, condensata eppure enciclopedica) mi è venuto da pensare che quel desiderio acuto, anche doloroso, di reinsinuarsi in una qualche crepa del proprio passato stranamente l'ho avuto da adolescente quando ancora quasi non avevo un passato, e poi altre volte fino a qualche tempo fa, ma ora è un po' che non mi succede più.
Forse è come se col passare degli anni si imparasse a camminare diritti nel presente, senza smarrirsi nei labirinti della memoria?
19 Comments:
per me non è così, ahimè, ancora mi smarrisco nei labirinti della memoria, se non lo faccio da sveglia spesso lo faccio nei sogni!!!
qualche volta vorrei immergermi nel fiume dell'oblio
Da qualche anno (sulla via dei dodici lustri) sempre più spesso mi sovviene un oggetto, un luogo, una persona del passato e mi immergo con voluttà nel ricordo. Prima invece vivevo soltanto nella dimensione del presente e del futuro.
Perciò non posso confermare la tua ipotesi.
Per me questo non è vero.
Forse perchè il mio tempo non è lineare ma circolare, nel senso che torno sempre su me stessa e sulla mia memoria.
Però in qualche modo vado anche avanti. Quindi forse è più una spirale.
Sarà in salita o in discesa?
Mah.
"Passione semplice", un bignamino della passione. Io speriamo che me la cavo.
:)
"passione semplice" non lo conosco.
Non sono sicura di aver capito cosa intendi però per "reinsinuarsi in una qualche crepa del proprio passato". Conosco invece l'esercizio di ricostruire le immagini, ritrovare i dettagli, recuperare nella memoria le situazioni per tentare di riprovare l'emozione del prima, quando il dopo nel frattempo è diventato altro, da gioia a dolore e per non confonderli insegui l'attimo perfetto in cui tutto diveniva.
Con fatica, ma il lavoro che sto compiendo è quello di svoltare
pagina. Tornare indietro e indugiare sulle pagine non finite di
scrivere è un esercizio che è risultato controproducente.
Ho visto che guardare quegli spazi vuoti che non sono riuscito a
scrivere era causa di un dolore inutile. Mi sono accorto anzi che ora
sono attratto da quella pagina bianca, senza però negare la memoria di
quello che ho scritto, del brutto e del bello che ho raccolto. Come
dice Lophelia.
zefi: nei sogni sì, vedo spesso persone a cui non penso da sveglia. Come se il passato si fosse spostato nelle retrovie.
a volte ci ho pensato anch'io al tuffo nell'oblio, in qualche momento di saturazione...
giannitos: forse sono fasi, o forse percorsi soggettivi, più probabile.
Il ricordo voluttuoso però è bellissimo, tutt'altra cosa dalla nostalgia dolorosa.
arte: mi viene da pensarti come un disegno di Escher...
"passione semplice" un bignamino??!!
iko: penso di aver voluto dire la stessa cosa che hai detto tu (e che dice il libro), solo che tu l'hai spiegata meglio.
quel lavoro di ricostruzione dei dettagli e dell'emozione del prima per come lo vedo dovrebbe servire appunto ad aprire una crepa, un varco temporale per rientrare in quell'attimo perfetto.
mucca: forse si tratta di riconoscere ad ogni cosa il suo posto, ai pieni ed ai vuoti, allo scritto e agli spazi bianchi.
In fondo le stampe perfette sono un artificio, e nella vita reale non si può mascherare e bruciare zone a piacimento per non perdere i dettagli:)
passo solo per un saluto e per dirti: non so perchè ma qui "a casa tua" sto bene come fosse casa mia. saranno le foto, sarà ciò che scrivi...non lo so ma va benissimo :)
ciao
Primule
Bellissima quella del disegno di Escher, molto centrata...
Comunque bisogna far conoscere Passione semplice a Iko, si trova ancora nelle librerie?
(Bignamino per me è un complimento.)
L'attimo perfetto... sembra l'onda perfetta che cercano i surfisti.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ma anche questa l'hai fatta con la Ixus nuova?
primule: è un complimento bellissimo, grazie...dunque a presto:)
arte: certo a scuola il bignamino non l'abbiamo mai usato ma...mai dire mai!
Forse si trova ancora, se no per iko posso fotocopiarlo e spedirlo, non ci vuole niente! è un libro che non si può non conoscere.
fabio: eh no, nel settembre del 2000 viaggiavo in vaporetto con la Nikon! che fatica a pensarci ora...
Secondo me vuol dire che non sei più depressa, posto che tu lo sia mai stata...
Beh, per oggi ho detto la mia baggianata!
Baci Lo!!!
anto: dottore la sua diagnosi mi piace assai, la vorrei scritta su un certificato con timbro e firma!
baci e abbracci!
la passione mi suona ribelle mai semplice
zefi: nel libro la passione è semplice non in senso riduttivo, dentro ci sono un sacco di cose. Penso ti piacerebbe!
Secondo me Annie Ernaux dovrebbe pagarci, Lophe.
Ri-stam-pa!
Ri-stam-pa!
:D
:D
oppure che scriva qualcos'altro! ormai è un bel pezzo che non esce niente almeno in Italia...
e comunque la lettura di "Se perdre" (non è tradotto), cioè i diari originali di cui Passione Semplice si può dire sia la spremitura a freddo, è un'esperienza sconvolgente. Il vero tunnel della "droga" visto dall'interno, senza uno spiraglio d'aria.
Da NON leggere.
Almeno per quanto mi riguarda.
Grazie per questa recensione, è stato costringendomi ad andare su questo posto immediatamente. A causa di quei luoghi e in un hotel di qualità che era menzione su questo post, vorrei ora andare a Venezia Hotel. Mi auguro che una grande esperienza è tutto quello che ho dopo la mia vacanza.
venezia hotel
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