In direzione ostinata e contraria
Quando ero piccola, in casa giravano i primissimi numeri di "Zoom, la rivista dell'immagine", che mia mamma comprava come fonte di ispirazione per la sua pittura. In quegli anni usava pensare, e Zoom era una rivista critica, intelligente e militante. Nel numero Uno (giugno 1972, lire millecinquecento) c'era un articolo sul Sexismo, ovvero quella indiretta e quotidiana forma di razzismo che consiste nello sfruttamento dell'immagine della donna a fini pubblicitari. Una didascalia titolava: "Restituire le donne alla loro immagine, e la loro immagine alle donne".
Una delle tante utopie di allora, direbbe qualcuno, visto che le cose sono andate alla rovescia: oggi l'unica immagine femminile ammessa è quella ideale. Il clone perfetto riprodotto all'infinito.
Nel mio piccolissimo, per una volta, in una serie di fotografie ho immaginato di restituire alle donne quello che è stato progressivamente tolto: la grana della pelle, le tracce del vissuto, l'individualità.
Questo nella mostra "Un'Altra Donna", dal 5 marzo al 7 maggio al cinema Mignon di Montelupo Fiorentino, promossa dalla Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Montelupo. Stasera (giovedì 5) alle 21 l'inaugurazione, insieme alla proiezione del film "Rachel sta per sposarsi".
Una delle tante utopie di allora, direbbe qualcuno, visto che le cose sono andate alla rovescia: oggi l'unica immagine femminile ammessa è quella ideale. Il clone perfetto riprodotto all'infinito.
Nel mio piccolissimo, per una volta, in una serie di fotografie ho immaginato di restituire alle donne quello che è stato progressivamente tolto: la grana della pelle, le tracce del vissuto, l'individualità.
Questo nella mostra "Un'Altra Donna", dal 5 marzo al 7 maggio al cinema Mignon di Montelupo Fiorentino, promossa dalla Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Montelupo. Stasera (giovedì 5) alle 21 l'inaugurazione, insieme alla proiezione del film "Rachel sta per sposarsi".
8 Comments:
Grazie Lophelia, per l'idea, per il pensiero che c'è dietro, per la visione che hai di noi, per come ci ritrai e per come sei.
e naturalmente per non aver postato quella locandina
;)
Arte, sono io che devo ringraziare tutte voi che vi siete prestate a collaborare a questa idea.
e, non ultime, le ragazze con cui abbiamo montato senza fare danni a cose o persone i pannelli che dovevano essere già stati montati da qualcun'altro.
la locandina...ne ho appena stampate centinaia di copie da affiggere in città
scherzo
;)
Davvero, sembra incredibile quanto pensiero sia scaturito come acqua di sorgente dagli anni '70, e come tutto sia stato inghiottito nel gorgo fangoso di questi anni di Grande Fratello e restaurazione del ventennio.
Del resto, se sembrano ormai normali le ronde e le barzellette sui desaparecidos (ah, che risate!), non c'e' troppo da stupirsi che i muri delle citta' italiane (qui sarebbe impensabile, almeno per ora) siano tappezzati di donne perfette eternamente giovani che sembrano generate apposta per vendere gelati fallici e auto di dimensioni compensatorie.
Detto questo, mi piace che colleghi questo tuo atto di resistenza al decennio che ci vogliono fare dimenticare, brava Lo!
fabio: è più di un collegamento, è la sua origine naturale, essendo cresciuta in "quel decennio"... Una volta un mio amico mi disse che avevo bevuto il latte cagliato delle femministe
:D
Arrivo in ritardo (a causa dei miei problemi di pc)per farti gli auguri per la tua mostra. Se ti ricordi, la prima volta che ci contattammo fù su una questione di bellezza femminile, che più sostanzialmente era una questione di immagine della donna (sarebbe più corretto dire "delle" donne, giacchè ognuna ha la sua), ma è pure vero che abbiamo a che fare con un epoca che impone, come nessun'altra, un pensiero unico in cui l'immagine della donna è strangolata in modelli di una vuotezza sconcertante. Le donne vere ci sono, le incontriamo, ma tocca anche all'occhio di chi si esprime farle vedere, ribadire questa realtà nella rappresentazione delle cose. L'immagine che hai postato mi sembra mi sembra una puntualissima espressione dei tuoi intendimenti. Un solo rammarico: per distanza ed impegni, non potrò vedere questa mostra.
Una piccola speranza: che dopo la fine della mostra tu voglia mostrarci qualcuna delle fotografie.
grazie Mauro del sostegno morale! dispiace anche a me non avere i lettori del blog tra i visitatori della mostra...ma come vedi nel nuovo post il tuo desiderio è già stato un po' esaudito:)
Lo, grazie di restituirci noi stesse!
quello che stavo cercando, grazie
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