30 settembre, 2010

Ipse dixit


"Non credo sia mai esistita un'epoca più matura di questa per una rivoluzione di massa"

Neil Young su Rolling Stone, ottobre 2010

11 Comments:

Anonymous artemisia said...

Accendo il pc, sola in ufficio, e per poco mi cade il caffè sulla tastiera!
Aaaaarrrghhh!!!
La foto delle foto!
Quella che l'amico invidioso mi rovinò con l'evidenziatore giallo sul diario di seconda liceo!
Ipsa!

E proprio ieri ho letto qui una recensione entusiastica all'ultimo album... Neil è come il vino, anzi come il bourbon, sempre meglio con gli anni.

(invasata)

8:42 AM, ottobre 01, 2010  
Anonymous artemisia said...

Mi rendo conto che il messaggio politico mi è passato completamente inosservato... abbagliata dalla foto...

che figura

8:44 AM, ottobre 01, 2010  
Blogger Hari Seldon said...

Diciamo che la rivoluzione è gia passata e che pochi se ne sono accorti. Inoltre, quei pochi non ci hanno capito niente

1:16 PM, ottobre 01, 2010  
Blogger lophelia said...

arte: l'etica avrebbe voluto che postassi la foto attuale sulla copertina di R.St., ma per questa volta ha prevalso l'estetica...p.q.m. ego te absolvo :D

riccardo: mi pari criptico. O probabilmente anch'io non ci ho capito niente.

1:41 PM, ottobre 01, 2010  
Anonymous Rob said...

Oh, magari Neil sarà anche sempre meglio con gli anni, però questa della rivoluzione prossima ventura mi pare una prova non indifferente di rincoglionimento (senile).

4:15 PM, ottobre 02, 2010  
Anonymous arte said...

Ma no Rob, lui dice che l'epoca è matura, non dice che la rivoluzione è prossima... dice che ci vorrebbe, ecco.

E non ti permettere sai!!!
;)

7:25 PM, ottobre 02, 2010  
Blogger lophelia said...

ma no rob, dài, ti cito testualmente:
D: li vedi ai tuoi concerti, questi ragazzi? (si parla dei giovani, n.d.r.)
R: Si. Le ultime due canzoni di Greendale erano dedicate a loro. Con la speranza che esistano dei giovani disposti a uscire da questa palude. E' un'energia che non ha ancora dato frutti, ma il terreno è fertile. Penso che in America in questo momento ci siano le premesse per una rivoluzione come non accadeva dalla metà degli anni '60.
D: Davvero?
R: Non credo sia mai esistita un'epoca più matura di questa per una ribellione di massa.

Come dice Arte: dice che ci sono tutte le premesse, non che avverrà. Come in Italia, del resto.
Comunque del suo nuovo disco parlano tutti bene, segno che il rincoglionimento dovrebbe essere lontano...

10:38 AM, ottobre 03, 2010  
Anonymous Simbolyc! said...

Guardando il mondo, voi e Neil avete ragione, le premesse ci sono, anzi, è da un bel pò che ci sono. Ma qui, tra quelli della mia età, i ventenni, non c'è nesuno che pensi alla rivoluzione, almeno come la volevate voi. Mi dispiace, ma è così. Voi avete vissuto momenti forti, i miei genitori me ne parlano, ma ora è diverso. A meno che non si voglia vedere qualche segnale rivoluzionario costruttivo nel lavoro di chi si occupa del sociale. Ma a molti della mia età non interessa neppure questo. Non per scaricare le responsabilità, ma il comportamento degli adulti non ci aiuta. Anche tra loro, sono molti che potrebbero fare tanto e non lo fanno.

11:15 AM, ottobre 04, 2010  
Blogger lophelia said...

symbolic: preciso che tra noi e Neil c'è una ventina d'anni di differenza, dunque purtroppo neanche noi li abbiamo vissuti 'sti momenti forti, abbiamo fatto appena in tempo a svezzarci che erano finiti - mannaggia.
Concordo che pochi adulti fanno qualcosa: comunque i giovani di allora la rivoluzione mi pare la facessero contro gli adulti, non con il loro aiuto.

8:13 PM, ottobre 04, 2010  
Anonymous Simbolyc! said...

Non mi sono espresso bene, lo riconosco, quando ho detto che il comportamento degli adulti non ci aiuta. Volevo dire che noi che abbiamo vent'anni vediamo che la generazione dei nostri genitori ha gettato la spugna, almeno è quello che ci sembra, anche se riconosciamo che c'è chi si muove ancora. I miei genitori non hanno nemmeno cinquant'anni, come quelli dei miei amici e, azzardando una media, quasi la metà "sta bene". Entrambi lavorano, hanno due macchine, mantengono e manterranno i figli all'università che non se ne andranno da casa se non quando anche loro saranno adulti. (Ma dove andrebbero senza soldi guadagnati e con gli affitti che ci sono?)Qualcuno incazzato c'è ancora, però, come i genitori operai che "fanno fatica ad arrivare alla fine del mese", che non è una frase fatta, lo sappiamo. Ma pure loro, tranne qualche eccezione, si sacrificano per dare ai figli una laurea che forse non li porterà da nessuna parte. Però avranno la soddisfazione di aver aiutato i loro figli a fare qualcosa che loro non hanno potuto fare, cioè studiare. Ma del sapere acquisito con lo studio o con il lavoro (a livello umano, sono convinto che il lavoro duro insegni tanto quanto se non di più che lo studio)che cosa ne hanno fatto? Non ci aiuta vedere che chi ha avuto la fortuna di non doversi sbattere per campare od il merito di aver campato lavorando senza pesare sugli altri, spesso trasmette ai propri figli un messaggio distruttivo, cioè, che non c'è niente da fare, che sarà sempre peggio e allora pensa a te stesso, cerca di godertela. Che cosa, la vita? Senza fare un c... per gli altri? Chiusi nei loro/nostri studi da avvocati, medici, commercialisti arricchiti o chiusi nelle loro/nostre case popolari davanti alla tv, c'è spazio per la vita con e per gli altri? Chi di noi ventenni si domanda cosa stia succedendo, la risposta che si da è che ci a sia la tendenza a buttar via la vita, sia tra gli adulti sia tra i giovani, muovendoci nel nulla. Sembra che non ci sia speranza. Anche molti di coloro che hanno le risorse per fare e dare segnali di speranza buttano la loro energia nel ruminare passivamente fallimenti (gli adulti) o nel bruciarsi il cervello (i giovani). Lo so che qualcuno s’impegna a far si che la propria vita sia significativa e non solo per se stesso, ma dovrebbe essere così per tutti. Forse la rivoluzione personale potrebbe essere questa: pensare e fare. Gli scontri generazionali? Mi sembra che, quando avvengono, siano per lo più su questioni di poco conto.
Scusami, questo commento è molto lungo.
Scusami anche per averti dato l’età di Neil!

12:20 PM, ottobre 06, 2010  
Blogger lophelia said...

symbolic, la risposta l'hai già data tu: pensare e fare. Invece di recriminare sulle cose negative. Spostare l'energia su quello che si può fare nel nostro piccolo. E poi insegnarlo agli altri. E' l'unico modo che conosco per non affogare nella melma.

Ti scuso di tutto, anzi avermi fatto ricordare che Neil potrebbe essere mio padre mi fa sentire giovane ;)
(consiglio il suo ultimo cd, lo sto ascoltando, è molto bello)

9:27 PM, ottobre 06, 2010  

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