Punti di vista
Suzanne Vega racconta una Calypso serena nella sua solitudine da vivere. Penelope secondo Rosaria Lo Russo era di tutt'altro umore:
Da vent’anni velata pattuglio questa casa
Da vent’anni pattuglio questa casa ammogliata
rimasuglio di sposa obnubilata
...
Da vent’anni lazzarone magnaloto continuo a sfiorirmi
ciabattando fra il vacuo cincischio operoso delle ancelle
...
Da vent’anni Ulisse vai a orecchio a falsirene e mi perdi di vista
...
e ogni notte ci lasciasti il cinci o tramutato in biroldo moscio da sciami di voci di maliarde di circi
o scivolando pitone di sguincio tra tette pitte di bbottane butirre di porto
o sbattendo per anni e anni per diporto
fra le molli onde della vulva grottesca di calipso
cicero secco cotto a fuoco lento noci nonnate sfinci e paté di ventresca
tutto a sbafo della ninna ninfa il buffet senza scampo
...
Ogni notte braccia conserte insonne m’arrovella questo tarlo
tu principe irretito in un mare salamoia io graticola ignara principessa sul pisello
Da vent’anni ipnotico carillon ruoto intorno al tuo pene perno
giocando alle belle statuine
io neosposina di plastica e tulle ballo imbranata sulla torta di panna
e faccio le moine
tu statua di sale grosso impacciata da lacrime flotte di zucchero invertito ogni tanto mi dai il contentino
sposo sbramato insaccato dalle maghe e pervertito
Da “Lamento di Penelope”, Rosaria Lo Russo
Da vent’anni velata pattuglio questa casa
Da vent’anni pattuglio questa casa ammogliata
rimasuglio di sposa obnubilata
...
Da vent’anni lazzarone magnaloto continuo a sfiorirmi
ciabattando fra il vacuo cincischio operoso delle ancelle
...
Da vent’anni Ulisse vai a orecchio a falsirene e mi perdi di vista
...
e ogni notte ci lasciasti il cinci o tramutato in biroldo moscio da sciami di voci di maliarde di circi
o scivolando pitone di sguincio tra tette pitte di bbottane butirre di porto
o sbattendo per anni e anni per diporto
fra le molli onde della vulva grottesca di calipso
cicero secco cotto a fuoco lento noci nonnate sfinci e paté di ventresca
tutto a sbafo della ninna ninfa il buffet senza scampo
...
Ogni notte braccia conserte insonne m’arrovella questo tarlo
tu principe irretito in un mare salamoia io graticola ignara principessa sul pisello
Da vent’anni ipnotico carillon ruoto intorno al tuo pene perno
giocando alle belle statuine
io neosposina di plastica e tulle ballo imbranata sulla torta di panna
e faccio le moine
tu statua di sale grosso impacciata da lacrime flotte di zucchero invertito ogni tanto mi dai il contentino
sposo sbramato insaccato dalle maghe e pervertito
Da “Lamento di Penelope”, Rosaria Lo Russo
6 Comments:
bellissimo questo testo che non conoscevo lophelia. grazie.
in particolare ho adorato la: "statua di sale grosso impacciata di lacrime"
appena posso ti mando "calypso" cosi' l'ascolti.
:D!!!
Bellissima, Lophelia.
Completamente sconosciuta per me.
Lo sai anche a chi piacerebbe? Alla mia vecchia amica Caro, non so se ti legge...
Felice che vi sia piaciuta..."lazzarone magnaloto" è troppo bello... tra l'altro l'ho vista recitata dal vivo dalla stessa Lo Russo e vi assicuro che è uno spasso (scusate l'allitterazione:D!!)... Lei è molto brava anche come performer.
Artemisia, alla Caro puoi dare l'indirizzo del sito che ho linkato nel post...ma forse la conosce, è di Firenze e nostra coetanea.
Henry grazie, mi farebbe molto piacere!
DEVO citarne un altro pezzetto, mi garba troppo:
"che non fosse che a goderci venissimo vecchietti?
Oggi che scade la tariffa agevolata del ritorno
oggi farai i conti salati d'una magra terraferma con me corrente fredda
addebitando tutto al tuo rientro in me banca del seme tuo telemaco dei tuoi dati..."
Ok, basta. Scusate.
Dubbio:
Ma questa Rosaria Lo Russo non è per caso la famosa Rosaria amica della Caro...questa è bellissima. Non so se te la ricordi, veniva anche lei al G.
Può essere la stessa persona?!?
non me la ricordo questa Rosaria, comunque sulla home del sito c'è una foto, guarda se la riconosci...è del nostro anno però.
Non è lei.
Ma è in stile.
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