Ancora sul valore dell'Arte
Jackson Pollock n. 5 , 1948
"A prima vista si potrebbe pensare che questo artista dipingesse a casaccio, ma non era così. Come un cercatore di funghi, Pollock seguiva un percorso spirituale, un istinto, una direzione precisi, sapendo benissimo quando era giunto il momento dell'ultima goccia da lasciar cadere sulla tela distesa sul pavimento. Guardando oggi le tele di Pollock non si ha mai la sensazione di caos ma di quella stessa energia che si percepisce osservando una galassia o il sistema venoso del corpo umano.
...Ma perché un suo dipinto è oggi il quadro più caro del mondo? Forse perché un'opera di Pollock non è solo un pezzo della storia dell'arte, ma anche un pezzo di tempo esploso all'improvviso. Possederlo è come riuscire a comprare le impronte degli zoccoli del cavallo di Napoleone sul fango di Waterloo, l'inchiostro fresco della penna di Dostoevskj o, magari, una delle nuvole di fuoco uscite dalle Torri Gemelle l'11 settembre.
Aggiudicarsi un quadro di Pollock vuol dire comprare l'impossibile, il momento, l'istante. Non è il dipinto che ha valore ma il fantasma dell'artista che pare essere ancora lì, in piedi sopra la tela.
Allora, forse, 140 milioni di dollari non sono tanti per portarsi a casa l'anima di uno dei demoni dell'arte del Novecento, per avere davanti agli occhi, per sempre, quello che Pollock vedeva e creava, sotto le sue scarpe, in un istante."
Francesco Bonami, "Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arte", Mondadori 2007
...Ma perché un suo dipinto è oggi il quadro più caro del mondo? Forse perché un'opera di Pollock non è solo un pezzo della storia dell'arte, ma anche un pezzo di tempo esploso all'improvviso. Possederlo è come riuscire a comprare le impronte degli zoccoli del cavallo di Napoleone sul fango di Waterloo, l'inchiostro fresco della penna di Dostoevskj o, magari, una delle nuvole di fuoco uscite dalle Torri Gemelle l'11 settembre.
Aggiudicarsi un quadro di Pollock vuol dire comprare l'impossibile, il momento, l'istante. Non è il dipinto che ha valore ma il fantasma dell'artista che pare essere ancora lì, in piedi sopra la tela.
Allora, forse, 140 milioni di dollari non sono tanti per portarsi a casa l'anima di uno dei demoni dell'arte del Novecento, per avere davanti agli occhi, per sempre, quello che Pollock vedeva e creava, sotto le sue scarpe, in un istante."
Francesco Bonami, "Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arte", Mondadori 2007
Etichette: arte contemporanea, energia, libri, Maestri
15 Comments:
Ce l'hai te quel libro? Me lo presti quando ci si vede? Avevo cominciato a sfogliarlo in libreria quando uscì perché mi incuriosiva il titolo, poi non l'ho più visto e me ne sono dimenticata, ma invece credo sia simpatico.
rodo: te lo presto senz'altro però devi aver pazienza perché me lo hanno chiesto già altre due persone...è un libro interessante e spassoso, soprattutto quando ci si trova d'accordo con i gusti dell'autore (io non sempre ma molto spesso)
Uhm... Il confine col feticismo e' abbastanza vicino.
Sto leggendo un libro nel quale il protagonista acquista un Dewett originale con tutti i suoi averi. Poi pero' non esita a donarlo a una donna. In quel modo, attraverso il dono, la forma di scambio nobile, il quadro assume un nuovo valore, questa volta assoluto. Il valore del gesto nobile, che si incorpora nell'oggetto, ma che continua ad aumentare se l'oggetto passa di nuovo di mano con un altrettanto nobile gesto.
(Ogni riferimento alle foto che mi hai donato non e' casuale, anche se farei molta fatica a donarle a mia volta - perche' mi ricordano il tempo insieme).
fabio: epperò non mi viene da far paragoni col feticismo...per me la passione per l'arte ha a che vedere con l'universo, a differenza di una fissazione che restringe il tuo interesse su un unico oggetto...
e comunque della tua visita guidata all'Altra Firenze ricordiamo come oggetto di feticismo la storica insegna del PCI!
(ehmm, chi è Dewett?...)
... io non osavo chiedere...
dicci chi è!
arte: temo che dovremo restare nell'ignoranza fino a lunedì...
...e oltre. Fabio, "tu - sei cattivo con noi..." (spero che tu da Londra non riconosca la citazione!)
... magari l'ha inghiottito l'Engadina...
my funny Engadine
Ahaha! Purtroppo no, anche se tornando qui, dall'aereo contemplavo con un senso di radici recise la mia Engadina innevata.
Dewett ho scoperto che non esiste, e' un personaggio del libro apparentemente. Nel libro e' un pittore inglese di cavalli.
Adesso non chiedetemi di che libro si tratta, perche' certe letture le tengo rigorosamente per me (e comunque e' un regalo che ho ricevuto quel libro, e pure molto gradito, ma per voi sarebbe una lettura troppo easy, lo so)...
Buon anno ancora a tutte e due, siete troppo forti.
Fabio: grazie, ma non credere - io oggi sto leggendo "il libro del giusto peso per sempre"...
Lophelia, quando l'hai finito...me lo presti?
necesse est
arte: certamente...capirli certi misteri, altro che l'arte contemporanea!!
volevo fare un commento semi-serio su Pollok, ma dopo aver letto i vostri scambi, mi sembrerebbe troppo futile!
siete voi l'attimo imperdibile e preciso, la goccia della quale abbiamo bisogno :-)
claudia: futile? dopo questi ultimi commenti?!
siamo l'ultima goccia:-)
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