Poi vado nel Perù
Mi sono innamorata della leggerezza di questa vecchia canzone, attuale tormentone radiofonico. Sono alla scrivania a fare su cose di cui non avrei mai pensato di occuparmi (e forse non avrei mai dovuto...come diceva Moretti "parlo forse io di astrofisica?...") e nelle orecchie sento cantare "io parto per calcutta, poi vado nel perù".
Che poi, guardando il testo, verrebbe da dire: ma una via di mezzo? meglio avere il Luna Park e i musei... Shakespeare e New York... i libri e i nights ("ma anche" è meglio non dirlo) Etichette: musicale
3 Comments:
Ma ogni tanto fai anche qualche bella foto, n'est pas?
Io opto (bello eh!) per Cuba (prima che parta Castro) e New Orleans,le motociclette (la Triumph Bonneville, vecchio sogno) e i blue-jeans ( se trovo un paio che mi sta bene).
ric: grazie...sì, ogni tanto mi attacco alla bombola di ossigeno!
gianni: rigorosamente a zampa d'elefante, visto il contesto.
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