Scusate un attimo, non per dire, ma a me non pare mica granchè quello lì... e poi tra l'altro non è biondo ma rosso, dorato direi, ed è il riflesso della luce che mi ha colpita, FIGURARSI.
Aldilà di una immediata percezione della qualità della luce (si portebbe definire una doratura riuscita, e non sempre questo succede in fotografia, giacchè spesso le dorature in questo campo, sanno di patacca) ho provato ad osservare con più attenzione questo scatto, e non ho potuto fare a meno di notare che che è composto da una serie di diadi che ne accentuano notevolmente il dinamismo (intrinseco). Ad esempio si puo cominciare con l'accentuato rapporto primo piano-sfondo; poi c'è il rapporto bianco-nero (con tutte le immediate ricadute di senso che può proiettare) rappresentaro dai due personaggi che tra l'altro non sembrano essere così diversi di età; poi c'è la diade stasi-movimento, sempre rappresentata dai due: uno fermo e l'altro evidentemente in movimento; poi la diade vero-falso, dove gli oggetti esposti sulla bancarella del nero sono con tutta probabilità contraffazioni, roba di scarso valore, mentre ciò che stà all'interno della vetrina del negozietto si presenta come originale,prezioso; infine il contrasto luce-ombra, che priettato da una luce tesa diagonalmente ritaglia i soggetti in modo da dare un'accentuazione drammatica al tutto.
Mauro, grazie per aver alzato il livello della discussione distogliendolo dall'empasse in cui ci eravamo cacciati... e grazie soprattutto per questa esaustiva analisi, dopo la quale "me sento qualcuno"! Io la definirei una foto basata sui contrasti (anche se "diadi" non mi dispiace affatto) e mi piacerebbe che portasse oltre, ad interrogarsi sui sistemi di valori che ci sono dietro i valori apparenti.
Apparenza ed evidenza, ecco i due ternimi contrastanti di fronte ai quali si trova chi, volendo usare la fotografia, sente la necessità di interrogarsi sui sistemi di valori che ci sono dietro ai valori apparenti. Quando si coglie l'evidenza, e questo mi sembra il caso, allora l'interrogarsi non ha bisogno di parole aggiuntive. Ci si trova di fronte alla riuscita (ricordi, ne parlammo più di una volta, e il concetto via, via sembra chiarirsi sempre di più).Questa foto nell'esporre così chiaramente tutti i suoi contrasti, racconta quello che deve raccontare, e questa è la cifra della sua riuscita.
17 Comments:
Foto bel-lis-si-ma
Bel profilo il biondino.
arte: ma grazie! di solito non è territorio mio, ma ha fruttato.
rodo: lo avevo notato forse inconsciamente (giuro), per me era solo un insieme di linee e colori giusti...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
si si...inconsciamente....anche il tag... ;)
henry: ri-giuro solennemente, a tutto pensavo fuori che! pazienza se non mi credi...(e poi i biondi non mi sono mai piaciuti)
Scusate un attimo, non per dire, ma a me non pare mica granchè quello lì... e poi tra l'altro non è biondo ma rosso, dorato direi, ed è il riflesso della luce che mi ha colpita, FIGURARSI.
Assolutamente non il mio tipo.
la luce del tramonto rende ambigua la questione...ciò avrà senza dubbio "inconsciamente" influenzato il proiettivo commento di Henry;)
Aldilà di una immediata percezione della qualità della luce (si portebbe definire una doratura riuscita, e non sempre questo succede in fotografia, giacchè spesso le dorature in questo campo, sanno di patacca) ho provato ad osservare con più attenzione questo scatto, e non ho potuto fare a meno di notare che che è composto da una serie di diadi che ne accentuano notevolmente il dinamismo (intrinseco).
Ad esempio si puo cominciare con l'accentuato rapporto primo piano-sfondo; poi c'è il rapporto bianco-nero (con tutte le immediate ricadute di senso che può proiettare) rappresentaro dai due personaggi che tra l'altro non sembrano essere così diversi di età; poi c'è la diade stasi-movimento, sempre rappresentata dai due: uno fermo e l'altro evidentemente in movimento; poi la diade vero-falso, dove gli oggetti esposti sulla bancarella del nero sono con tutta probabilità contraffazioni, roba di scarso valore, mentre ciò che stà all'interno della vetrina del negozietto si presenta come originale,prezioso; infine il contrasto luce-ombra, che priettato da una luce tesa diagonalmente ritaglia i soggetti in modo da dare un'accentuazione drammatica al tutto.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mauro, grazie per aver alzato il livello della discussione distogliendolo dall'empasse in cui ci eravamo cacciati...
e grazie soprattutto per questa esaustiva analisi, dopo la quale "me sento qualcuno"!
Io la definirei una foto basata sui contrasti (anche se "diadi" non mi dispiace affatto) e mi piacerebbe che portasse oltre, ad interrogarsi sui sistemi di valori che ci sono dietro i valori apparenti.
Apparenza ed evidenza, ecco i due ternimi contrastanti di fronte ai quali si trova chi, volendo usare la fotografia, sente la necessità di interrogarsi sui sistemi di valori che ci sono dietro ai valori apparenti. Quando si coglie l'evidenza, e questo mi sembra il caso, allora l'interrogarsi non ha bisogno di parole aggiuntive. Ci si trova di fronte alla riuscita (ricordi, ne parlammo più di una volta, e il concetto via, via sembra chiarirsi sempre di più).Questa foto nell'esporre così chiaramente tutti i suoi contrasti, racconta quello che deve raccontare, e questa è la cifra della sua riuscita.
mauro:...
nella mia lettura invece ci sono tre storie di vita che si incrociano e si "contaminano" un po'. C'è il processo più che l'opposizione.
claudia: bello che il testo si arricchisca ad ogni nuova interpretazione. Opera aperta, mi pare la chiamasse un certo Eco.
Opera aperta.... ci può stare!
imparato molto
Posta un commento
<< Home