Body of evidence
Sere fa a cena mi sono trovata a parlare con uno psicoanalista freudiano. Mi spiegava il suo amore per la professione e l’oggettiva difficoltà a trovare pazienti disposti ad affrontare quattro sedute settimanali per lunghi periodi di tempo; tanto più quanto sul mercato escono continuamente terapie nuove e più brevi.
Era un tipo simpatico, a me faceva piacere poter parlare di questi argomenti e sull’onda dell'entusiasmo gli ho detto che fra tutte mi sembrano però utili le terapie ad orientamento corporeo, perché nella mia esperienza come paziente in terapia verbale avevo sentito come un disagio il fatto che il corpo fosse tagliato fuori, senza voce in capitolo.
Con un certo disagio mi ha detto che se avessi fatto più sedute alla settimana probabilmente non avrei avvertito il problema. Man mano che parlavamo di questa cosa si innervosiva, si agitava sulla sedia, stropicciava con le mani il tovagliolo di carta. O forse non era lui, era il suo corpo. Lui ha cambiato discorso appena ha potuto.
Con un certo disagio mi ha detto che se avessi fatto più sedute alla settimana probabilmente non avrei avvertito il problema. Man mano che parlavamo di questa cosa si innervosiva, si agitava sulla sedia, stropicciava con le mani il tovagliolo di carta. O forse non era lui, era il suo corpo. Lui ha cambiato discorso appena ha potuto.
27 Comments:
ma la porta è chiusa e la giacca appesa perché qualcuno è appena arrivato?
oppure la porta è chiusa alle spalle e la giacca lasciata volutamente appesa perché tanto fa caldo?
ma la porta conduce fuori o all'interno di un'altra stanza, magari più buia e di un altro colore?
stropicciando il tovagliolo di carta con le mani e cercando la giusta posizione sulla sedia, cerco di cambiare discorso...
buonpomeriggio lo'
Perché non sono mai stato lontanamente interessato dalle terapie? La domanda non è retorica.
io non reggerei a 4 sedute settimanali, più che altro perchè mi stresserebbe coordinare gli orari tra sedute e vita affettiva e lavorativa, mentre non mi ha mai spaventato la "lunghezza" della terapia, ci vuole il tempo che ci vuole e non lo potrai mai sapere prima, perchè poi magari in corso d'opera ti capitano nuovi "acadimenti" che rivoluzionano tutto e destabilizzano quell'apparente tranquillità che avevi raggiunto. Il linguaggio del corpo mi ha sempre affascinato, avevo letto tanto tempo po' un bel libro di Desmond Morris: l'uomo e i suoi gesti, era corredato anche da foto che spiegavano meglio certi meccanismi
forse si potrebbe cominciare a parlare di quanti sono quelli che possono permettersi di spendere 200 euro alla settimana, corpo o non corpo.
a me pare che l'unica vera possibilità che hanno gli psicanalisti, di tutte le scuole, è quella di aprire le porte a tutti coloro che ne hanno bisogno (e sono tanti) inventandosi varie forme di pagamento o contributi pubblici.
e contemporaneamente la smettessero di sostenere che la terapia non ha validità se il paziente non la paga e non si impegna per pagarla (e come, magari facendo un prestito in banca?), cosa che non ha nessun fondamento scientifico e che non serve altro che a mantenere l'accesso alla terapia precluso alle fasce sociali più disagiate o semplicemente alle persone normali (tipo quelle che guadagnano 1000 euro al mese, fate voi i conti).
per il resto io, essendo arcaico, difendo la psicanalisi.
credo sia una forma di meditazione e terapia profondamente radicata nella cultura europea e come tale mi sembra più interessante di tante altre, corpo o non corpo.
ma forse proprio per questo irrimediabilmente destinata a scomparire come tante altre cose, sostituita dalla cultura americana, consumista, efficentista e, ça va sans dire, funzionale alle esigenze del sistema capitalistico.
forse anche per questo la psicanalisi mi è simpatica, ormai è quasi un residuo ideologico del passato, come il marxismo o, che so, i film di Truffaut, il free jazz e altre cose del genere...
paolo: buon pomeriggio...la porta conduce proprio nella "stanza dentro", quella più buia. E il soprabito è il corpo disincarnato, lasciato fuori da chi è entrato. Troppo letterale, forse...
il lettore decida da sé dove conduce la porta, è meglio.
riccardo: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata...?
zefirina: se ti interessa l'argomento leggi Il linguaggio del corpo di Alexander Lowen, è un po' mattone ma interessante.
francesco: ma anche a me la psicoanalisi sta simpatica, per gli stessi motivi che nomini tu...infatti quando non ci sono freudiani presenti la difendo!
Il fatto è che secondo me è necessario l'una e l'altra cosa. Sia la discesa nel passato, giudicata superficialmente una "perdita di tempo" dalle terapie nuove: sia l'interrogazione e la memoria del corpo, che la psicoanalisi non lascia parlare ma che può accelerare molto i tempi di comprensione dell'inconscio. Trovo ci sia una cecità nel negare l'uno o l'altro approccio.
Il problema dei costi evidentemente è primario: altro inconveniente è che la psicoanalisi ortodossa è elitaria anche per il livello culturale richiesto al paziente. In questo senso è naturale che prendano campo scuole di pensiero meno "radicate nella cultura europea".
Sul fatto del pagare però non sono d'accordo che non abbia importanza terapeutica: perché un "lavoro" abbia senso deve costare qualcosa, uno sforzo che produca sforzo e quindi risultato. E' una legge quasi fisica.
Certo non 200 euro a settimana, ma 100 al mese è fattibile, lo dico avendolo fatto per un certo periodo proprio con i famigerati 1000 euro di stipendio (sui quali prima o poi farò un post..)
Il problema però, e qui torno all'oggetto del post, è che stare seduti o sdraiati a parlare secondo me non basta.
Io se fossi miliardaria e potessi permettermi quattro sedute settimanali non andrei certo a buttar via soldi da un freudiano, andrei piuttosto da uno junghiano. Ma anche quelli sono sempre più rari, proprio per il discorso cha fa Francesco.
A parte il discorso economico, comunque, nessuno può permettersi di passare tanto tempo in terapia con una frequenza simile, non esiste proprio. Io però credo che sia possibile una via di mezzo, delle forme fattibili si economicamente che logisticamente, senza arrivare alle terapie lampo. Solo che probabilmente non c'è interesse a proporle.
Quello che dici sul corpo, Lophelia, mi interessa anche se non lo capisco. Anzi forse appunto per questo.
@Lophelia, vedo che i nostri commenti si sono incrociati. Mi fa sorridere vedere che siamo molto d'accordo.
Francesco è uno strenuo difensore della cultura europea...ma in fondo siamo d'accordo anche con lui dai.
passo...
Arte: se cerchi di capirlo con la mente non è la strada giusta. Si capisce col corpo e ci si arriva imparando ad ascoltarlo, a cogliere le connessioni con la mente. Per me è stato decisivo il Feldenkrais ma ci sono tanti metodi possibili. Si tratta, per usare una parola che a Francesco piace poco, di affinarne la consapevolezza...
comunque, certo che siamo d'accordo con lui, io l'ho detto prima che la psicoanalisi mi sta simpatica. Ad esempio la Programmazione Neurolinguistica secondo me è utilissima ma molto antipatica. Magari ne riparliamo.
Antipaticissima la programmazione neurolinguistica!!Quasi quanto la terapia comportamentale!
Mi fanno pensare alle cavie bianche di Skinner, al cane di Pavlov, ecc ecc.
Comunque credo di capire qual è il mio problema: che io capisco tutto con la mente, anche i sentimenti, figurati se ascolto il corpo.
No no, il corpo va ascotato e come! sapessi quanto dice e quanto può aiutare.
E poi tanto si sa che non sono disgiunti mente e corpo, come potrebbero, siamo noi.
invece a me la programmazione neurolinguistica mi affascina, stavo pensando di iscrivermi ad un corso, quando andrò in pensione e avrò più tempo libero, certo che di tempo libero me ne servirebbe tanto tanto per tutto quello che vorrei fare
Ho sentito una conversazione in metropolitana qualche giorno fa, non so se e' proprio in tema. C'erano queste due ragazzine di 15 - 16 anni e parlavano di un ballerino che frequentava la loro scuola di danza. Una descriveva all'altra di come questo si fosse tolto la giacca e poi la camicia e dei suoi bellissimi muscoli pettorali e addominali. L'altra le ha risposto qualcosa del tipo "But he is too old, he's not going to consider us" al che la prima le ha risposto tutta sconsolata "Uhm, yes, you are right... older boys do not understand that our bodies shout". Mi e' piaciuta l'espressione che ha usato: questo corpo che a un certo punto si mette a gridare e richiede attenzione.
Older boys do not understand anything, generally speaking.
:D
it depends dear arte...it depends!
comunque e' verissimo che costa troppo pero e' di un affascinante incredibile l'analisi. oddio, forse sarebbe meglio non averne bisogno, pero' se il bisogno c'e' e' uno dei pochi mezzi che riescono a fare un po' di luce.
la PNL mi affascina ma non mi da sicurezze. insomma sentirsi dire: "in fondo lo sai cosa vuoi basta solo dirlo" quando non sai cosa fare della tua vita...verrebbe voglia di prendere a schiaffi chi ti sta davanti. almeno l'analista freudiano o junghiano che sia tace.
Arte: ha ragione Rodo! prova a pensare che ogni nostro pensiero ha il suo corrispettivo nella nostra fisiologia. Come ti "senti" fisicamente se pensi di dover andare dal dentista? prova a parlare, com'è la voce che ti esce? la gola è stretta o rilassata? dove senti la paura?
E come ti senti se immagini di avere un appuntamento con Kevin Bacon? prova a immaginare con che voce lo accoglieresti, e mi sa che non sarebbe la stessa voce...
Rodo: hai ragione:-) Siamo noi a pensarli distinti, e questo crea molti inconvenienti.
Zefirina: la PNL è affascinante ma anche pericolosa, perché può essere uno strumento potentissimo di manipolazione della mente, molto vicina all'ipnosi. La mia antipatia deriva appunto dal fatto che non poggia su un'etica, e può essere usata per fini non corretti. Ad esempio come tecnica di persuasione per i venditori.
Infatti secondo me è bene conoscerla, per usarla per cambiare se stessi ma anche per sapersene difendere...
Fabio: la descrizione del ballerino mi ha - direbbe un programmatore neurolinguistico - fatto "allucinare" dei ricordi...a parte questo in effetti le due ragazze avevano le idee molto chiare sulla questione...comunque quando il corpo "grida" non è difficile sentirlo, più difficile è sentire le cose che dice sottovoce.
Henry: il bisogno secondo me ce l'avrebbero tutti, ma pochi lo riconoscono. Soprattutto i nevrotici "ben compensati" come si dice in gergo tecnico, che si sono formati delle ottime strategie di sopravvivenza per cui possono anche attraversare tutta la vita senza conoscersi.
Sulla PNL si torna lì: è antipatica! se hai degli obiettivi magari ti aiuta a raggiungerli, ma più concreti sono meglio è. E' nata in America, e questo spiega tutto...
la risposta/domanda era retorica?
Allora, poniamo per assurdo che Kevin Bacon mi dia un appuntamento: cosa sento? PANICO!!! Con che voce lo accoglierei? QUALE voce, scusa?? Forse col linguaggio dei sordomuti gli farei cenno che ho un appuntamento dal dentista e devo scappare. No, veramente.
Comunque capisco cosa stai cercando di dirmi. Anzi ci ho pensato: è la gola che mi frega. Non solo quella che mi fa mangiare i cioccolatini, ma la gola che mi si chiude in certe situazioni. Si può fare qualcosa Lophelia? Consigliami. Magari non qui. Pensa se veramente Kevin telefonasse.
lo credo che ti viene il panico, Arte, quello è un serial killer!
a parte gli scherzi, cos'è la "programmazioe neuro-linguistica"?
Riccardo: non era retorica, volevo dire che quando uno si chiede quel tipo di perché, di solito si risponde "perché non ne ho bisogno", ma non è detto che sia così...
Arte: ne riparleremo in altra sede...speriamo di fare in tempo prima della telefonata di K.
Francesco: la PNL è in pratica una cosa che ti smonta il cervello e ti rimonta i pezzi in maniera diversa. Il cervello inteso come modalità di elaborazione delle esperienze. E non gliene frega niente dei tuoi traumi infantili. Se tu dici a uno di loro "sono depresso" non ti chiedono "perché", ma: "come fa ad esserlo?" cioè ad esempio "tiene le spalle curve, parla a voce bassa, rimugina pensieri sgradevoli...?"
e poi intervengono sulla fisiologia e sulle tue rappresentazioni interne per cambiare il tuo stato. Non è facile spiegarlo, ci sono interi libri che spiegano i principi di questa roba. E' inquietante, irritante e potente.
mamma mia, che roba inquietante, mi ricorda "Fahrenait 451" che ho proprio visto l'altra sera in dvd, prima dell'eclisse...
grazie per avermi messo in guardia, non si sa mai.
@ Francesco: perchè il Marxismo è un "residuo ideologico del passato", ovvero: perchè pensi che sia un residuo?
@Zefi: se vuoi leggere il libro di Lowen mandami l'indirizzo che te lo spedisco. Io ci ho provato e riprovato, ma mi sono fermata prima della metà. Casomai un giorno me lo farò raccontare da Lo.
@Lo e Arte: PNL nonono!!! durante una cena qui a Perugia ho raccontato il perchè del mio scetticismo a Lo e sono contenta di vedere che è condiviso. (modalità cacaspilli e filomessicana on: è nata negli Stati Uniti, non in America!)
@Lo: non è difficile sentire il corpo che grida, ma è difficile decidere in quei momenti non impasticcarlo di antibiotici, ansiolitici, cibo, shopping, televisione o altro.
Claudia: il trucco con quel libro è non pretendere di capirlo tutto subito. Scorrendolo tutto si possono cogliere due o tre concetti chiave, soprattutto nelle descrizioni delle tipologie di armatura caratteriale in cui ognuno si può un po' riconoscere. E poi ci si torna su con calma, ma intanto dei germi sono stati piantati...
Pardon per l'approssimazione geografica, e grazie per la puntualizzazione.
E' vero, è difficile non ricorrere a certi espedienti per zittire il corpo.
Infatti la sfida è tutta lì: trovare il dialogo con le zone d'ombra dentro di noi. Non darla vinta alla coazione che ci porta alla fuga da noi stessi, a dimenticarci di noi, al consumo compulsivo, tutte cose che fanno il gioco del "sistema".
Claudia, io non penso affatto che il marxismo sia un residuo ideologico del passato.
per me, per quello che ne so e ne capisco, per come l'ho appreso in forma "eretica" pasoliniana, è uno strumento vivo di lettura della realtà e del mondo in cui, ahimé, ci tocca vivere.
ma, non so se te ne sei accorta, viviamo nell'epoca in cui è stata proclamata la fine della storia, la fine delle ideologie e il trionfo del pensiero unico o debole, che dir si voglia.
infatti ora me ne vado dall'analista e stasera magari mi vedo "L'uomo che amava le donne" (questo per rispondere anche alla storia delle autoreggenti dell'altro post) o magari mi ascolto un disco dell'Art Ensemble of Chicago leggendo gli Scritti Corsari.
Viva gli anni 70 e abbasso D&G!
bel film L'uomo che amava le donne, a parte le terribili acconciature anni '70...spero che tu non ti ispiri al periodo anche in quelle!
:-)
magari ci fossero in giro ancora quegli "sticky bee-hive hairdo"...
non mi ci far pensare!
Francesco, credo che nelle epoche siano state proclamate tante cose, ma voglio credere che quando si urlano cose a gran voce è per zittire e spaventare chi pensa che non sia così ed inoltre che l'affermazione di un pensiero dipenda da noi, da ognuno di noi!
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