17 aprile, 2007

Fantascienza


Studiando la "Semplificazione amministrativa".
Definizione di Procedimento Amministrativo: "Una serie di atti e di operazioni, funzionalmente collegati per il raggiungimento di uno stesso fine ossia emessi in funzione del compimento di un provvedimento centrale conclusivo, pur essendo posto in essere da più soggetti nell'esercizio di funzioni diversificate, ma tutte tese al raggiungimento di un unico effetto finale" (Sandulli).
Bello, eh? Poi il problema è che io per memorizzare le cose devo riuscire a immaginarle visivamente, e di tutte queste parole non ce n'è una che me la possa figurare concreta davanti agli occhi. Ho anche provato a immaginare di mettere nel freezer i diversi tipi di Conferenze di Servizi, istruttoria decisoria e anticipata, come fossero dei surgelati, per sapere dove andare poi a ricercarli al momento che me li chiederanno. Ma già me li immagino coperti di brina che sopra non ci si legge cosa c'è scritto, poco funzionale.
Nel frattempo se qualche nobile o nobildonna o cardinale passa da queste parti e necessita di una ritrattista personale da accogliere a corte, si valutano proposte e committenze.

25 Comments:

Anonymous Anonimo said...

beh visto che Violante s'e' gia' fatta immortalare, Federigo, che non e' da meno, si mette sicuramente in lista...

e magari ce la facciamo anche a vederci presto :)

io non riuscirei MAI a studiare quella roba!

7:42 AM, aprile 18, 2007  
Blogger lophelia said...

henry: sarà un onore, dovrò solo stare attenta alle bevande;-)

spero ci si veda presto, dipende tutto da "quella roba"...
il concetto di quello che si può riuscire a fare varia molto a seconda delle necessità, anch'io l'ho sempre pensato ed è (anche) per questo che non mi ero iscritta a giurisprudenza...
Pensa che ieri ho incontrato un amico fotografo, molto ma molto più bravo di me e che lo ha fatto di professione per lunghi periodi, e mi ha detto che ha dovuto farsi violenza e iniziare a vendere prodotti per una società finanziaria, con tanto di giacca e cravatta. Gli ho detto "non ti ci avrei visto" e lui: "neanch'io".

10:44 AM, aprile 18, 2007  
Anonymous Anonimo said...

io quando studiavo cercavo sempre di esemplificare una definizione per capirla e poterla descrivere con parole mie ... i prof mi dicevano che ero bravo perchè interpretavo e riportavo capendo i concetti...

.. non ti nego che però questa è tosta... buon divertimento!

11:36 AM, aprile 18, 2007  
Blogger zefirina said...

e se li pensassi come ingredienti di una ricetta??? e invece di metterli nel freezer li metti a bollire in pentola???
io non sono una nobildonna e a pensarci bene nemmeno una signora però visto l'abile fotografa e ritrattista che sei, una foto me la farei fare... così poi potrei distribuirla in giro... sai come è il marketing ormai impera.....

11:50 AM, aprile 18, 2007  
Blogger Claudia said...

pensare ad una danza medievale, di quelle in tondo con due cerchi concentrici di persone alternate, che si danno anche le mani alternate ed un maestro delle danze al centro a indicare la direzione?
così avresti: una serie di atti nel cerchio interno, di operazioni in quello esterno, collegati dalle mani per lo stesso fine della danza con il procedimento centrale del maestro di cerimonia. Diversificati nei costumi e nelle acconciature tesi al unico effetto finale della coreografia!
Può essere?

2:09 PM, aprile 18, 2007  
Blogger artemisia said...

Nobildonna? Eccola, sono qui!

Donna Lophelia, voi ovviamente siete la mia ritrattista di corte, e mi duole sapervi impegnata in queste trivialità, quando invece il nobile Federigo andrebbe senza dubbio ritratto, in tutto il suo splendore a grandezza naturale...

2:26 PM, aprile 18, 2007  
Blogger artemisia said...

Donna Lophelia, per le bevande non vi preoccupate: come nostra ritrattista non correte alcun pericolo. La presenza del mio confessore Don Girolamo Bradifano, inoltre, dovrebbe garantire anche l'ineccepibile moralità del convegno...

;)

6:07 PM, aprile 18, 2007  
Blogger Morgan said...

Parole chiavi, il resto è dettaglio raggiungibile per associazione anche quando ne siamo poco consapevoli.

7:40 PM, aprile 18, 2007  
Blogger Fabio said...

A me pensare che tu studi diritto amministrativo, che il tuo amico bravo fotografo vende prodotti finanziari, che Henry e io lavoriamo per una multinazionale i cui padroni sono dei criminali teste di cazzo che leccano il culo all'esercito americano, ecc. ecc. tutto questo mette pero' una grande tristezza. Mi fa domandare come sia possibile, e non trovo una risposta. Se succedono queste cose allora siamo inseriti in un meccanismo davvero inesorabile.

Io tengo come una reliquia la foto che scattasti alle mie All Star rosse mentre salivo le scale. E' uno dei ritratti di me piu' riusciti, davvero.

11:35 AM, aprile 19, 2007  
Blogger lophelia said...

Ciao Andrea, benvenuto! Infatti, esemplificare rende tutto più semplice perché riporta al concreto, ma purtroppo bisogna sapere anche le maledette definizioni...

Zefirina: un minestrone un po' indigesto? grazie del suggerimento...mi viene da immaginare che sapore avrebbe...la mia fantasia poi prende le direzioni sbagliate!
allora alla prima occasione una seduta sponsor...:)

Claudia: accidenti che immagine...ora ci provo. Anzi vado a prendere una delle foto fatte alle coreografie di danza rinascimentali e ci faccio uno schemino di corrispondenze, così memorizzo la foto anziché il discorso, potrebbe servire!

Arte: evidentemente il trivio mi si addice
almeno fosse un trivio come si deve!:)

Morgan: parole chiavi? il problema di questa materia è che ogni parola, apparentemente insignificante e astratta, in realtà è fondamentale e racchiude in sé un sacco di cose. O più semplicemente è una mia incompatibilità. Grazie...

Fabio: del mio amico sono rimasta veramente male, le sue foto ti piacerebbero moltissimo. E' una persona molto spirituale e immaginarlo in questa nuova veste è stato uno choc. Triste, sì.
E' che con lo spirito non si mangia, e neanche con la capacità di fare belle cose, se non sono finalizzate al profitto.

12:47 PM, aprile 19, 2007  
Blogger Claudia said...

scusatemi, mi sento chiamata fortemente in causa!
come qualcuno già sa, sono antropologa e americanista.
Sono laureata, dottore di ricerca, con un master e una scuola di specializzazione.
Per vivere, ho avviato una cooperativa di servizi che - aiutata anche da un piccolo finanziamento pubblico "per sole donne" - fa corsi di lingua, servizi di convegnistica, segreteria, attività nelle scuole. Molto spesso le mie giornate passano tra commercialista, banca, camera di commercio, rendicontazioni, liquidazioni IVA, pubblicità. Accanto a queste cose continuo a studiare per pubblicare e per fare ricerca cercando OGNI GIORNO i finanziamenti pubblici che mi permettano di fare antropologia in maniera scientifica e non servilista. Sono soddisfatta? in parte. Di alcune cose si; intanto di non essere stata schiacciata - come coop - in 6 anni da tasse e bolli vari; intanto di fare formazione a ragazzini e adulti, intanto di poter abbastanza scegliere con chi e quando lavorare, intanto perchè ogni volta che mi scoraggio c'è un inatteso evento positivo.
PERò non è facile così! ve l'assicuro! la scelta "Puri alla meta" ha i suoi costi di precarietà, di insicurezze, di ansie, di recriminazioni. Certo, non sarei stata me stessa a leccare il culo ai professori per un assegno all'Università o accondiscendere ad un capo idiota per un lavoro frustrante. Però non credo che ci sia solo tristezza e un meccanismo altro rispetto a noi nello scegliere uno stipendio fisso. Certo, in parte il meccanismo si chiama mutuo, fidi, assicurazioni, accantonamenti... ma in parte si chiama sbocco di bile e bruciore di stomaco. Ed alla fine penso che si possa essere o non essere se stessi qualunque scelta lavorativa si faccia. La tristezza o la gioia dipendono da quello che di umano e personale noi riusciamo a mettere nella giurisprudenza come nella fotografia.
In bocca al lupo a tutti!

4:01 PM, aprile 19, 2007  
Blogger Gianfranco said...

E' in questi casi come questo che mi rendo conto di quanto sia privilegiato a fare il mestiere che faccio.
Per il ritratto...
chissà?

7:17 PM, aprile 19, 2007  
Blogger artemisia said...

La vita è un compromesso.
La parola compromesso io la odio.
Però un mio amico me la ricorda continuamente, e mi sto rendendo conto che, se uno l'affronta con lo spirito giusto, molte cose passano in secondo piano. L'erba (o lo spinacio) del vicino è sempre più verde, nel senso che si tende sempre a credere che tutti gli altri stiano meglio di noi. Non è vero. Tutti vivono i loro compromessi, e, in una prospettiva storica, non siamo mai stati così liberi.Come dice Claudia, duri e puri è praticamente impossibile, a meno di non avere risorse finanziarie alle spalle, e anche lì sei sempre legato da altre cose.
Io sono fortunata nel lavoro. Ma quello che veramente vorrei fare è forse altro.

Quello che voglio dire è che l'importante è avere un mondo interiore, degli interessi, dei sogni, delle speranze e delle visioni. Essere se stessi per quanto è possibile, cercare libertà intellettuale anche nelle situazioni più o meno forzate che ci troviamo a dover affrontare tutti, quotidianamente.

9:02 PM, aprile 19, 2007  
Blogger Jos said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

4:58 PM, aprile 20, 2007  
Blogger Jos said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

5:11 PM, aprile 20, 2007  
Blogger CICCILLO said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

8:50 PM, aprile 20, 2007  
Blogger lophelia said...

Claudia, infatti ti pensavo in questi giorni, pensavo a quello che mi raccontavi della tua esperienza di gestione economico-aziendale per la cooperativa, alla tua bravura nel conciliare due aspetti così diversi.
E sicuramente possiamo mettere qualcosa di personale in qualsiasi cosa facciamo, ad esempio lavorando nella burocrazia si può mostrarne il "volto umano" (invece di quello che hanno appena visto Morgan e Benito!) prendendo a cuore le richieste dei cittadini.
Oppure a scuola dove sono adesso, dove sto sondando il terreno per un progetto fotografico - se va in porto ve ne parlerò.

Gianfranco: a questo punto sarei curiosa di sapere che lavoro fai...
mi sto immaginando di tutto.

Arte: certo, in ogni compromesso si deve sempre trovare il germe buono, fertile. Anch'io nella maggior parte delle mie svariate esperienze lavorative ho sempre cercato di farlo. Come credo di continuare a conservare interesse, sogni, speranze e visioni - forse anche troppo!

Jos: mi sa che stanotte sognerò polli. A parte questo, grazie di averci raccontato la tua storia. E complimenti, davvero, alla faccia dei dubbi che ti possono venire.

Anch'io penso che il diritto amministrativo sia la nemesi per la hybris di aver scelto all'università gli studi che ho scelto:)

9:00 PM, aprile 20, 2007  
Blogger lophelia said...

Francesco:
il rispetto per chi lavora con dignità e onestà, qualsiasi lavoro faccia, lo darei come un dato acquisito - almeno qui dentro...
non era quello in discussione, ma non c'è bisogno di dirlo.

A me il compromesso interessa molto, mi interessa vedere da cosa nasce, in che misura è reso necessario dalle tue condizioni di partenza e in che misura da svantaggio si può trasformare in qualcosa che ti amplia l'esperienza e la comprensione delle cose.

9:14 PM, aprile 20, 2007  
Blogger artemisia said...

@Francesco: La Norvegia non c'entra nulla, io dicevo "in prospettiva storica" perchè se mi confronto con le possibilità che ha avuto per esempio mia nonna, credo di stare tutto sommato molto meglio. E questo credo valga per tutti. Se ce la passassimo VERAMENTE male non staremmo qui a chiacchierare.
Purtroppo credo di essermi persa i commenti di Jos, ora rimarrò con la curiosità...
I diritti di chi lavora sono ovviamente un discorso collettivo. Come gestire i prorpi compromessi e cosa fare della propria vita è un discorso individuale. Non ci vedo nessuna contraddizione, anzi, sono complementari.

11:00 PM, aprile 20, 2007  
Blogger CICCILLO said...

visto che è stato rimosso ciò che ho commentato ho ritenuto opportuno rimuovere anche il mio commento.
mi scuso davvero con Lophelia e con tutti.

12:02 AM, aprile 21, 2007  
Blogger Bloggo said...

qua ci vuole un "in bocca al lupo" di quelli veri, non pensare alle difficoltà lo, ce la farai, ce la farai, ce la farai, ce la farai...

11:16 AM, aprile 21, 2007  
Blogger lophelia said...

Francesco: darei come sempre la colpa di tutto al diritto amministrativo:)

Matteo: che dire, un "crepi-grazie" di quelli veri...la scorsa estate i vostri scongiuri funzionarono, era la preselezione per questo concorso e da più di 2000 siamo rimasti un centinaio - per cinque posti. Questo centinaio però è lo zoccolo duro, ho sentito una di loro dire "il diritto tributario è la mia passione, tutti gli anni appena esce l'annuario del contribuente corro a leggerlo"...
con gente così non c'è storia.

4:18 PM, aprile 21, 2007  
Blogger artemisia said...

@Lophelia, esperienza personale di mille esami e esamini: quelli che dicono così non fanno testo, perchè
(premesso che il diritto tributario NON PUÒ per sua stessa natura essere la passione di nessuno sano di mente)

1) o sono VERAMENTE completamente idioti come sembrano, e allora all'orale si scopre subito

2) oppure è una strategia intimidatoria per spaventare gli altri concorrenti

3) oppure ancora sono raccomandati, ma allora non avrebbero bisogno di dire queste stronzate, passerebbero lo stesso

Questo tipo di individuo non solo non vince i concorsi, ma in genere riporta anche voti scadenti agli esami. È un classico, fidati di me.

Conclusione: tieni duro, e in bocca al lupo!

5:26 PM, aprile 21, 2007  
Blogger lophelia said...

Arte grazie dell'incoraggiamento, speriamo, questa tipa mi sembra veramente temibile, mi pare animata da un'energia diabolica anche per come si agitava sulla sedia. Mah, vedremo.

12:18 PM, aprile 22, 2007  
Blogger artemisia said...

Un'invasata!!

:D

6:18 PM, aprile 23, 2007  

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