mmm...non condivido molto il titolo in questo caso...poi ci penso un po' e mi dico: ma allora il concetto di glamour e' personale anche quello. della serie: non e' bello cio' che e' bello ma e' bello cio' che piace.
Arte: come ci diceva a scuola il mitico don Fabrizio: sarx, ciccia!!
Henry: sì, è rassicurante che sia bello quello che piace. Il glamour a cui mi riferisco non è la bellezza, è lo standard pubblicitario-mediatico che pretende di dettare legge. Difficilmente vedrai un'immagine così in una rivista.
Ormai siamo soffocati da questa voglia di perfezione esteriore. Alle volte necessaria, alle volte meno. Di sicuro per un attimo mi sono spaventato :) pensavo che era diventato un blog pubblicitario :D poi mi sono ricreduto ovviamente. Sul glamour c'è poco da dire secondo me. E' bellezza. Ma una bellezza per certi versi vuota. Forse non è detto che sia vuota quanto noi la vediamo (non dimentichiamoci che tutte le strumentalizzazioni pubblicitarie lo sono) perchè magari quel vuoto non le appartiene ma è solo una creazione del marketing.
Andrea: un blog pubblicitario:D? oddio non avevo pensato a questo rischio, contavo sul contrasto tra linguaggio grafico associato al contenuto non convenzionale... Comunque non contesto l'esigenza di bellezza, caso mai l'asetticità del modello attuale. Si nega la grana della pelle, la consistenza della carne, si spersonalizza l'immagine. Il tabù è, forse, l'individualità. Di recente ho sfogliato il calendario Pirelli degli anni '60. Donne belle ma vere, che ai nostri occhi "male educati" di oggi sembrano piene di difetti. Invece erano semplicemente fotografate senza trucchi.
Cos'è la perfezione esteriore? Io sinceramente nn lo so. Io credo che il termine glamour (e quindi anche antiglamour) sia usato in modo improprio. Il termine dovrebbe significare sensualità e fascino, ma oggi (e anche in passato) è usato per indicare la moda del momento, le tendenze del mercato della moda. E' usato per indicare i canoni della bellezza del momento , ma solo solo quella esteriore. Sensualità e fascino sono un'altra cosa. La foto di questo post ritrae (aldilà della qualità della foto) una donna, a mio avviso, sensuale, quindi glamour. Concordo con Lophelia sui calendari Pirelli del passato (ne posseggo alcuni degli anni 70/80), ma riflettendo so che il mio giudizio è influenzato dalla mia età e dal mio vissuto. Voglio dire che forse un ventenne di oggi vede un calendario Pirelli come io lo vedevo alla fine degl'anni settanta e che un over quaranta di allora nn li trovasse glamour come li trovavo io. Il giudizio su sensualità e fascino cambia ed evolve con il passare degl'anni di una persona.
Gianfranco: è vero, qui il termine glamour è usato in senso improprio ma c'è una spiegazione precisa: una mostra di ritratti alla moda attualmente visibile a Londra, soggetti Kate Moss & C., foto belle ma come al solito patinate che si sono fregiate del termine "antiglamour". Mi sembra il massimo della presa in giro. Che a te e a Zefirina la foto sembri sensuale mi fa piacere e mi conferma che la realtà può avere un valore estetico anche se cercano di farci credere il contrario, probabilmente per farci sentire inadeguati e insicuri, nonché per favorire il mercato dei cosmetici e delle chirurgie plastiche.
Piu' che le immagini pero', nei mensili glam che mi sono capitati tra le mani sia in Italia che qui, trovo agghiaccianti i messaggi espressi nelle rubriche. Se arrivo da un altro pianeta e leggo Cosmopolitan penso che sul pianeta Terra la popolazione maschile impegna il 100% del proprio tempo di veglia in una ricerca incessante del punto G e che quella femminile non ha altro da fare che studiare tutta la vita come dare a lui un piacere mai provato prima. Di fatto esiste tutto uno stile di vita che questi infaticabili clerici devono praticare per arrivare alla soluzione dei loro annosi problemi: il profumo di questo stilista, la mini di quell'altro, gli occhiali oggi cosi' in e domani cosi' out ecc. ecc. Tutto naturalmente pagato con dollaroni di pubblicita', ma i lettori di quelle riviste non sembrano preoccuparsene affatto.
Pochi minuti fa mi sono detto: - Oggi leggo tre blog che conosco (vado sul sicuro...) e commento -, contento di essere qui. La forma della nostra immagine o di quella che il mondo del business pubblicitario tende a enfatizzare accendono le emozioni più diffuse nella nostra epoca contemporanea: la vanità, l'egocentrismo e il desiderio di potere. Non so se i miei nonni avessero problemi di simile natura, ma possiamo essere certi che la loro concentrazione era più debole di oggi. Ora, se una persona sa in cuore suo che quelle tre cosine lo fanno "sbavare", dal mio punto di vista, è fottuto perché per viverle devi scendere a patti con il business e l'omologazione della società, soprattutto per la vanità che concerne spessissimo un consenso. Dipende da come si vuole vivere e da che cosa riteniamo importante. Dal canto mio, evito tanti della mia età perché mi sembrano rincretiniti dalla forza imposta dalle pubblicità o dalle mode di passaggio, uno spettacolo tristissimo nella maggior parte dei casi. Pecore che seguono pecore.
@Artemisia : la bellezza, come ogni altra aspirazione, se saputa osservare, non è negativa. come anche lophelia aggiungeva è la strumentalizzazione che se ne fa. Ogni ricerca (intesa come conquista di qualcosa, come raggiungimento ed obiettivo) contiene in se in generale valori positivi. Certo, alcune si prestano meglio di altre a deviazioni, e alcune ricerche sono sicuramente meno "nobili" di altre. Ma ciò non significa che siano malvage, se sapute vivere. La bellezza non deve essere un canone, su questo penso tutti siano d'accordi. Come non deve essere un metro. La perfezione esteriore non te la saprei definire in fondo. Ognuno, dopotutto, ha regole diverse per definirla, mi sarebbe davvero difficile trovare la risposta.
Mai detto che la bellezza sia una cosa negativa, qalunque cosa si definisca come "bellezza". La povertà del concetto di "bellezza" vuoto che ci propinano consiste secondo me nel fatto che è una "bellezza" dettata da canoni che strumentalizzano il corpo umano al fine di qualcos'altro, spesso la vendita di prodotti, o ancora peggio, la vendita di corpi come involucri. La Bellezza è l'aspirazione ultima degli esseri umani, secondo me. Ma non quella fisica.Quella fisica, che dovrebbe essere individuale come i gusti, è un di più. E soprattutto, esiste di per sè e non in quanto bene di consumo.
La ricerca della Bellezza passa da molte vie, sono d'accordo, e nessuna è meglio di un'altra. Solo che molte volte si crede di cercare la Bellezza e invece si cerca quello che ci fanno trovare: lo standard.
Fabio: hai perfettamente ragione! che spreco di energie, non tanto in chi scrive che è pagato quanto in chi legge e magari cerca di mettere in atto le istruzioni. Oltretutto poi si sa benissimo che se qualcuno ha un debole per noi gli piaceremo anche in versione da pulizie in casa, e se invece non ne vuol sapere non varrà a nulla neanche un mese in istituto di bellezza!
Morgan: penso anch'io che i nostri nonni per certe cose vivessero meglio...magari peggio per altre, ma almeno non avevano questo tipo di condizionamenti. L'importante è resistere, come fai anche tu.
La carne esiste ma viene costantemente "rifiutata": carne molle, imperfetta, sudata, rugosa; carne scura, morbiba, femminile. Questi sono solo alcune tipologie di carne che non sono "ammesse" all'interno della categoria NON carne anoressizzante.
chiara: esatto, il corpo non ha più pieghe né pori, non si flette, non respira, non traspira. L'unica carne ammessa è la negazione stessa del concetto di carne, tanto che con Photoshop viene trasformata in superficie piatta e bidimensionale... E non so se hai visto la "donna" in copertina dell'ultimo Vogue... pura plastica! Ok, è solo una rivista di moda, ma qualcosa significa.
2007-03-29 18:01 TRE MILIONI CON IL 'MAL DI CIBO', CASI A 8 ANNI ROMA - Sono tre milioni gli italiani colpiti dal 'mal di cibo', ovvero da disturbi del comportamento alimentare, con un aumento dei casi di anoressia e bulimia soprattutto tra le donne. E ad ammalarsi di anoressia, oggi, sono anche i bambini, già a partire dagli otto anni di età. Il quadro preoccupante del difficile rapporto tra italiani e cibo emerge dal XIX congresso dell'Associazione nazionale dietisti (Andid) in corso a Roma.
I disturbi alimentari, sottolineano gli esperti, riguardano ormai tutte le fasce di età e tutte le classi sociali. Ma se l'anoressia era, fino a qualche anno fa, un disturbo tipico delle adolescenti, oggi riguarda sempre di più anche le donne over-40. Al contrario, la bulimia è in aumento tra le giovanissime: nella fascia di età 12-25 anni ne soffre infatti l'1% delle donne, contro lo 0,5% che un problema di anoressia. Per quest'ultimo disturbo, gli esperti calcolano una media di 3-5 caso ogni mille adolescenti.
Ma ad ammalarsi sono anche i bambini: "Si tratta di un numero di casi limitato - ha affermato lo psichiatra Massimo Cuzzolaro dell'Università La Sapienza di Roma -, ma comunque all'attenzione degli specialisti. I piccoli di 8 anni che soffrono di anoressia presentano sintomi allarmanti, a partire - ha detto - dagli episodi di vomito autoindotto". Quando alla causa del disturbo, ha concluso l'esperto, "per quanto riguarda i bambini così piccoli è quasi sempre da imputarsi a fattori familiari e difficili rapporti con i genitori".
SINTOMO PIU' COMUNE? CRISI ASTINENZA DA PALESTRA L'esercizio fisico che diventa mania, con vere e proprie crisi di astinenza se non si riesce ad andare un giorno in palestra. Non è una semplice fissazione, ma un segnale allarmante da non trascurare: può essere il campanello d'allarme, affermano gli esperti, di un'iniziale disturbo di anoressia o bulimia. Ci sono infatti dei segnali caratteristici, mettono in guardia dietisti e psichiatri in occasione del Congresso dell'Associazione nazionale dietisti, che spesso sono collegati ad entrambi i disturbi.
Il "più comune - spiega lo psichiatra Massimo Cuzzolaro dell'Università La sapienza di Roma - riguarda l'esercizio fisico, che viene praticato in modo esagerato e non ha nulla a che vedere con la normale attività fisica praticata due-tre volte la settimana. In questi casi, all'esercizio fisico si dedica tempo ogni giorno in modo maniacale, con vere crisi se si salta un giorno di palestra". Altri segnali d'allarme, afferma l'esperto, sono il vomito autoindotto e l'uso smodato di farmaci come lassativi e diuretici. Ma anche, conclude Cuzzolaro, una "modifica dell'abbigliamento, con la scelta di abiti larghi per nascondere il corpo, e la tendenza a isolarsi e ridurre al minimo i contatti sociali".
Francesco: grazie della "velina", Io il mal di cibo lo conosco, non temo anoressia e crisi di astinenza da palestra (al massimo un po' di sensi di colpa) però ora che ci penso quando non mi sento in forma "tendo a isolarmi e a ridurre al minimo i contatti sociali"...0_0
La carne è carne, ma il mal di cibo sta diventando davvero un problema anche per i più piccoli. Qualche giorno fa ho ricevuto una email abbastanza preoccupata da un mio amico, grande conoscitore di Levinas (questo è per Artemisia!), che mi scriveva che sua figlia, 10 anni, mostra segnali preoccupanti su questo fronte...
Eppure lui e sua moglie vanno d'accordo, la famiglia - almeno a noi amici - pare davvero bellissima, una casa dove l'intelligenza si respira nell'aria.. Ma?
La carne è carne, è debole e per questo ci piace tanto, quando è vera carne, non silicone!
26 Comments:
Io già ho dei problemi col concetto di realtà, figuriamoci...
La cosa più comica però è che ho appena pubblicato un post che parla di carne!!
Intereferenze...
mmm...non condivido molto il titolo in questo caso...poi ci penso un po' e mi dico: ma allora il concetto di glamour e' personale anche quello.
della serie: non e' bello cio' che e' bello ma e' bello cio' che piace.
questo mi rassicura in una giornata molto grigia.
Arte: come ci diceva a scuola il mitico don Fabrizio: sarx, ciccia!!
Henry: sì, è rassicurante che sia bello quello che piace.
Il glamour a cui mi riferisco non è la bellezza, è lo standard pubblicitario-mediatico che pretende di dettare legge.
Difficilmente vedrai un'immagine così in una rivista.
Ormai siamo soffocati da questa voglia di perfezione esteriore. Alle volte necessaria, alle volte meno. Di sicuro per un attimo mi sono spaventato :) pensavo che era diventato un blog pubblicitario :D
poi mi sono ricreduto ovviamente.
Sul glamour c'è poco da dire secondo me. E' bellezza. Ma una bellezza per certi versi vuota. Forse non è detto che sia vuota quanto noi la vediamo (non dimentichiamoci che tutte le strumentalizzazioni pubblicitarie lo sono) perchè magari quel vuoto non le appartiene ma è solo una creazione del marketing.
Andrea (sdl)
Andrea scusa, ma quando, e a che cosa, sarebbe "necessaria" la perfezione esteriore?
E come la definiresti?
Andrea: un blog pubblicitario:D? oddio non avevo pensato a questo rischio, contavo sul contrasto tra linguaggio grafico associato al contenuto non convenzionale...
Comunque non contesto l'esigenza di bellezza, caso mai l'asetticità del modello attuale. Si nega la grana della pelle, la consistenza della carne, si spersonalizza l'immagine. Il tabù è, forse, l'individualità.
Di recente ho sfogliato il calendario Pirelli degli anni '60. Donne belle ma vere, che ai nostri occhi "male educati" di oggi sembrano piene di difetti. Invece erano semplicemente fotografate senza trucchi.
Cos'è la perfezione esteriore?
Io sinceramente nn lo so.
Io credo che il termine glamour (e quindi anche antiglamour) sia usato in modo improprio.
Il termine dovrebbe significare sensualità e fascino, ma oggi (e anche in passato) è usato per indicare la moda del momento, le tendenze del mercato della moda.
E' usato per indicare i canoni della bellezza del momento , ma solo solo quella esteriore.
Sensualità e fascino sono un'altra cosa.
La foto di questo post ritrae (aldilà della qualità della foto) una donna, a mio avviso, sensuale, quindi glamour.
Concordo con Lophelia sui calendari Pirelli del passato (ne posseggo alcuni degli anni 70/80), ma riflettendo so che il mio giudizio è influenzato dalla mia età e dal mio vissuto.
Voglio dire che forse un ventenne di oggi vede un calendario Pirelli come io lo vedevo alla fine degl'anni settanta e che un over quaranta di allora nn li trovasse glamour come li trovavo io.
Il giudizio su sensualità e fascino cambia ed evolve con il passare degl'anni di una persona.
non sono una fotografa esperta, nè mi intendo di foto dico solo quel che mi arriva: è la foto che è sensuale, ciccia o non ciccia
Gianfranco: è vero, qui il termine glamour è usato in senso improprio ma c'è una spiegazione precisa: una mostra di ritratti alla moda attualmente visibile a Londra, soggetti Kate Moss & C., foto belle ma come al solito patinate che si sono fregiate del termine "antiglamour".
Mi sembra il massimo della presa in giro.
Che a te e a Zefirina la foto sembri sensuale mi fa piacere e mi conferma che la realtà può avere un valore estetico anche se cercano di farci credere il contrario, probabilmente per farci sentire inadeguati e insicuri, nonché per favorire il mercato dei cosmetici e delle chirurgie plastiche.
@Lophelia: :D!!!
Ma guarda cosa mi hai fatto tornare in mente!!!
Piu' che le immagini pero', nei mensili glam che mi sono capitati tra le mani sia in Italia che qui, trovo agghiaccianti i messaggi espressi nelle rubriche. Se arrivo da un altro pianeta e leggo Cosmopolitan penso che sul pianeta Terra la popolazione maschile impegna il 100% del proprio tempo di veglia in una ricerca incessante del punto G e che quella femminile non ha altro da fare che studiare tutta la vita come dare a lui un piacere mai provato prima. Di fatto esiste tutto uno stile di vita che questi infaticabili clerici devono praticare per arrivare alla soluzione dei loro annosi problemi: il profumo di questo stilista, la mini di quell'altro, gli occhiali oggi cosi' in e domani cosi' out ecc. ecc. Tutto naturalmente pagato con dollaroni di pubblicita', ma i lettori di quelle riviste non sembrano preoccuparsene affatto.
Pochi minuti fa mi sono detto: - Oggi leggo tre blog che conosco (vado sul sicuro...) e commento -, contento di essere qui.
La forma della nostra immagine o di quella che il mondo del business pubblicitario tende a enfatizzare accendono le emozioni più diffuse nella nostra epoca contemporanea: la vanità, l'egocentrismo e il desiderio di potere.
Non so se i miei nonni avessero problemi di simile natura, ma possiamo essere certi che la loro concentrazione era più debole di oggi.
Ora, se una persona sa in cuore suo che quelle tre cosine lo fanno "sbavare", dal mio punto di vista, è fottuto perché per viverle devi scendere a patti con il business e l'omologazione della società, soprattutto per la vanità che concerne spessissimo un consenso.
Dipende da come si vuole vivere e da che cosa riteniamo importante.
Dal canto mio, evito tanti della mia età perché mi sembrano rincretiniti dalla forza imposta dalle pubblicità o dalle mode di passaggio, uno spettacolo tristissimo nella maggior parte dei casi. Pecore che seguono pecore.
@Artemisia : la bellezza, come ogni altra aspirazione, se saputa osservare, non è negativa. come anche lophelia aggiungeva è la strumentalizzazione che se ne fa. Ogni ricerca (intesa come conquista di qualcosa, come raggiungimento ed obiettivo) contiene in se in generale valori positivi. Certo, alcune si prestano meglio di altre a deviazioni, e alcune ricerche sono sicuramente meno "nobili" di altre. Ma ciò non significa che siano malvage, se sapute vivere.
La bellezza non deve essere un canone, su questo penso tutti siano d'accordi. Come non deve essere un metro. La perfezione esteriore non te la saprei definire in fondo. Ognuno, dopotutto, ha regole diverse per definirla, mi sarebbe davvero difficile trovare la risposta.
Andrea (sdl)
Mai detto che la bellezza sia una cosa negativa, qalunque cosa si definisca come "bellezza".
La povertà del concetto di "bellezza" vuoto che ci propinano consiste secondo me nel fatto che è una "bellezza" dettata da canoni che strumentalizzano il corpo umano al fine di qualcos'altro, spesso la vendita di prodotti, o ancora peggio, la vendita di corpi come involucri.
La Bellezza è l'aspirazione ultima degli esseri umani, secondo me. Ma non quella fisica.Quella fisica, che dovrebbe essere individuale come i gusti, è un di più. E soprattutto, esiste di per sè e non in quanto bene di consumo.
La ricerca della Bellezza passa da molte vie, sono d'accordo, e nessuna è meglio di un'altra. Solo che molte volte si crede di cercare la Bellezza e invece si cerca quello che ci fanno trovare: lo standard.
Fabio: hai perfettamente ragione!
che spreco di energie, non tanto in chi scrive che è pagato quanto in chi legge e magari cerca di mettere in atto le istruzioni.
Oltretutto poi si sa benissimo che se qualcuno ha un debole per noi gli piaceremo anche in versione da pulizie in casa, e se invece non ne vuol sapere non varrà a nulla neanche un mese in istituto di bellezza!
Morgan: penso anch'io che i nostri nonni per certe cose vivessero meglio...magari peggio per altre, ma almeno non avevano questo tipo di condizionamenti.
L'importante è resistere, come fai anche tu.
Artemisia: applausi a scena aperta...:)
La carne esiste ma viene costantemente "rifiutata": carne molle, imperfetta, sudata, rugosa; carne scura, morbiba, femminile.
Questi sono solo alcune tipologie di carne che non sono "ammesse" all'interno della categoria NON carne anoressizzante.
chiara: esatto, il corpo non ha più pieghe né pori, non si flette, non respira, non traspira.
L'unica carne ammessa è la negazione stessa del concetto di carne, tanto che con Photoshop viene trasformata in superficie piatta e bidimensionale...
E non so se hai visto la "donna" in copertina dell'ultimo Vogue...
pura plastica!
Ok, è solo una rivista di moda, ma qualcosa significa.
sono pienamente d'accordo sul concetto di negazione stessa della carne. La carne celebrata, come giustamente dici tu, è pura plastica.
Magnifici i nudi Boticelliani, meno quelli Boteriani, carucci quelli di Modigliani.
Belli i nudi di Giorgione, di Tiziano...altro che plastica...
Mi sa che per restituire valore alla carne ci vorrebbe una carestia - un prezzo troppo alto!
ecco io, la carne, proprio quella della foto, non so come dire.
Matteo: qual buon vento!:)
dici, dici...
a proposito di carne, dall'Ansa di oggi:
2007-03-29 18:01
TRE MILIONI CON IL 'MAL DI CIBO', CASI A 8 ANNI
ROMA - Sono tre milioni gli italiani colpiti dal 'mal di cibo', ovvero da disturbi del comportamento alimentare, con un aumento dei casi di anoressia e bulimia soprattutto tra le donne. E ad ammalarsi di anoressia, oggi, sono anche i bambini, già a partire dagli otto anni di età. Il quadro preoccupante del difficile rapporto tra italiani e cibo emerge dal XIX congresso dell'Associazione nazionale dietisti (Andid) in corso a Roma.
I disturbi alimentari, sottolineano gli esperti, riguardano ormai tutte le fasce di età e tutte le classi sociali. Ma se l'anoressia era, fino a qualche anno fa, un disturbo tipico delle adolescenti, oggi riguarda sempre di più anche le donne over-40. Al contrario, la bulimia è in aumento tra le giovanissime: nella fascia di età 12-25 anni ne soffre infatti l'1% delle donne, contro lo 0,5% che un problema di anoressia. Per quest'ultimo disturbo, gli esperti calcolano una media di 3-5 caso ogni mille adolescenti.
Ma ad ammalarsi sono anche i bambini: "Si tratta di un numero di casi limitato - ha affermato lo psichiatra Massimo Cuzzolaro dell'Università La Sapienza di Roma -, ma comunque all'attenzione degli specialisti. I piccoli di 8 anni che soffrono di anoressia presentano sintomi allarmanti, a partire - ha detto - dagli episodi di vomito autoindotto". Quando alla causa del disturbo, ha concluso l'esperto, "per quanto riguarda i bambini così piccoli è quasi sempre da imputarsi a fattori familiari e difficili rapporti con i genitori".
SINTOMO PIU' COMUNE? CRISI ASTINENZA DA PALESTRA
L'esercizio fisico che diventa mania, con vere e proprie crisi di astinenza se non si riesce ad andare un giorno in palestra. Non è una semplice fissazione, ma un segnale allarmante da non trascurare: può essere il campanello d'allarme, affermano gli esperti, di un'iniziale disturbo di anoressia o bulimia. Ci sono infatti dei segnali caratteristici, mettono in guardia dietisti e psichiatri in occasione del Congresso dell'Associazione nazionale dietisti, che spesso sono collegati ad entrambi i disturbi.
Il "più comune - spiega lo psichiatra Massimo Cuzzolaro dell'Università La sapienza di Roma - riguarda l'esercizio fisico, che viene praticato in modo esagerato e non ha nulla a che vedere con la normale attività fisica praticata due-tre volte la settimana. In questi casi, all'esercizio fisico si dedica tempo ogni giorno in modo maniacale, con vere crisi se si salta un giorno di palestra". Altri segnali d'allarme, afferma l'esperto, sono il vomito autoindotto e l'uso smodato di farmaci come lassativi e diuretici. Ma anche, conclude Cuzzolaro, una "modifica dell'abbigliamento, con la scelta di abiti larghi per nascondere il corpo, e la tendenza a isolarsi e ridurre al minimo i contatti sociali".
Francesco: grazie della "velina",
Io il mal di cibo lo conosco, non temo anoressia e crisi di astinenza da palestra (al massimo un po' di sensi di colpa) però ora che ci penso quando non mi sento in forma "tendo a isolarmi e a ridurre al minimo i contatti sociali"...0_0
La carne è carne, ma il mal di cibo sta diventando davvero un problema anche per i più piccoli. Qualche giorno fa ho ricevuto una email abbastanza preoccupata da un mio amico, grande conoscitore di Levinas (questo è per Artemisia!), che mi scriveva che sua figlia, 10 anni, mostra segnali preoccupanti su questo fronte...
Eppure lui e sua moglie vanno d'accordo, la famiglia - almeno a noi amici - pare davvero bellissima, una casa dove l'intelligenza si respira nell'aria.. Ma?
La carne è carne, è debole e per questo ci piace tanto, quando è vera carne, non silicone!
Jos
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