Follia
"Il mio lavoro qui nella clinica psichiatrica è studiare le passioni. Lo ritengo uno sport troppo pericoloso da praticare in prima persona."
"Beh, io sono sposata da dodici anni e non lo ritengo affatto uno sport!"
"Sto parlando di passione, il matrimonio è una bestia diversa."
("Follia", film tratto dal libro di Patrick McGrath)
10 Comments:
Anche questa "bestia diversa" dovrebbe nascere da una passione...a volte accade altre meno, ma non è certo colpa della bestia.....poi bisogna impegnarsi perchè questa rimanga passionale e qui è un altro discorso....come per tutte le passioni del resto.
....Questo dilemma-tormento sempre identico nei secoli dei secoli personalmente mi viene un po' a noia....
M.
E quando un dilemma viene a noia prima che se ne trovi la soluzione, probabilmente la soluzione non esiste :)
è una settimana che supplico di portarmi a vedere questo film, il libro l'avevo letto secoli fa ed era stato un pugno nello stomaco, pensa che non riuscivo più ad andare a vedere i bambini che facevano nuoto!!!!
nessuna delle mie amiche mi ci vuole portare, e io al cinema da sola non riesco proprio ad andare.
E' vero la passione ti può portare alla follia, il matrimonio pure....
Il film non l'ho visto, ma il libro è fantastico, non ci si stacca dall'inizio alla fine.
Zefi: il film è cupo come il libro ma bello, anche se necessariamente semplificato...e gli attori sono bravi! Vacci, anche da sola, no?
sì credo che anche il matrimonio possa portare alla follia...anche se sono due follie diverse!
comunque questo post più che sul (noioso come giustamente osserva M.) dilemma passione-matrimonio voleva essere - insieme al successivo - sul dilemma "passione: follia o cura?"
Due punti vista diversi, per lo psichiatra è follia e per i CCCP l'alternativa allo psicofarmaco...
Morgan: infatti, McGrath sa come tirarti dentro le sue ossessioni, anche Spider non era male - e neanche il film...
@lophelia ciao, mi concederai un' intromissione sporadica nel tuo blog di qualità con l' ambizione di non abbassarne il livello
“E ormai aveva infranto tutte le leggi, anche quelle non scritte del suo matrimonio, della sua famiglia, e della sua società, che naturalmente era l’ ospedale. Di nuovo si sentì esaltata e terrorizzata. Essere fuori, al di là della legge, era sempre la sensazione più forte che si potesse provare, mi disse, era quello che le dava alla testa. Le donne romantiche, rilettei: non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti. In quella loro infatuazione per la libertà.”
- per quanto mi riguarda.. la lettura del libro si è sempre fermata più o meno in questo punto-
1000 asa: ciao, ma sei tu? che piacere rivederti da queste parti!!
ti sei fermato ad un punto cruciale direi...forse è un libro che mal si concilia con la politica?
comunque credo si possa essere infatuati di libertà anche senza fare del male agli altri...
beh..se si dice che quella è l' arte del compromesso...il matrimonio che cos'è?
..comunque non essendo nella situazione evito di parlarne..
capito spesso da queste parti ma di solito non mi attivo perché..boh..non so di preciso perché. -io-
beh dài allora attivati più spesso!:)
ciao...
This was great to reaad
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