26 giugno, 2007

Viaggio


Sono due anni che non vado giù a Lipari. Oltre a mancarmi il mare mi manca tutto un mondo di sensazioni fisiche. Soprattutto il viaggio attraverso gli odori.
All’inizio si paga il pegno: il viaggio di andata è lungo più di mezza Italia, parti in treno la sera e quando arrivi a Milazzo al mattino puzzi terribilmente di treno. Sulla nave però l’odore di ferro e carburante è già dolce perché si mescola a quello del mare.
Scesi sull’isola per strada ti accoglie il pescespada fresco, esposto in vendita per il pranzo sui furgoncini dei pescatori.
I sassi lisci della spiaggia no, quelli non hanno odore, e neanche la pomice.
Il sole del primissimo pomeriggio invece odora. Di riflesso. Surriscaldando nel silenzio della controra tutto quello che incontra ne estrae l’essenza, e l'aria si addensa di vapori.
Più tardi, quando cala un po' il sole, vai a passeggio nel centro abitato dell’isola e lungo il Corso l'aria ti
ricorda che il cibo, quello vero, profuma. Dagli antri odorosi dei negozi e dalle merci esposte proviene un’unica miscela di provoloni, caciotte, pomodori, melanzane e cocomeri, capperi e origano. E dalle pasticcerie ti chiamano i babà ubriachi di rhum.
Nelle gite pomeridiane c’è poi un altro tipo di odore che ho sempre ricercato, una nota che spezza questi richiami, sensuale ma in modo diverso: l’odore pungente della stampa fresca dentro il negozio del giornalaio e quello dolciastro dei vecchi libri nella biblioteca comunale, luoghi di un altro nutrimento altrettanto vitale.
Al ritorno, nel pergolato dietro casa di una vecchia zia si fa conversazione storditi dai grappoli di pomodori maturi e dal basilico fresco.
Rientri a casa la sera assalito amorosamente dai gelsomini. Al mattino ti svegli con il profumo del forno sotto casa e delle sue brioche zuccherate, subito prima di tuffarti nell'odore del mare.

11 Comments:

Blogger Gianfranco said...

Magari ci saranno dei motivi gravi che io nn conosco, ma leggendo il post per quello che è a me sale un senso d'incazzatura...
Perchè ti privi di quegl'odori?
A volte mi chiedo se la gente s'interroghi, veramente, sul senso della vita ...sul senso del vivere o se invece ne parli e ne parli e si "confronti" soltanto per trovare una giustificazione al proprio immobilismo...


Detto questo nn sono mai stato a Lipari.
Del sud del nostro paese mi manca quasi tutto...gargano a parte.
E' una mancanza..lo so.
E ho pure tanti amici sparsi che nn fanno che invitarmi di quà e di là...
Tra nn molto inizierò a rimediare...



(f)

11:42 AM, giugno 26, 2007  
Blogger M said...

MALDIDA!

11:44 AM, giugno 26, 2007  
Blogger zefirina said...

tornaci!

11:58 AM, giugno 26, 2007  
Blogger Jos said...

Ho iniziato a perdere l’olfatto a cinque anni, quando sono stato colpito dalla sinusite che poi anno dopo anno si è aggravata sino a diventare cronica.
All’inizio non mi sono accorto della situazione. La capacità di sentire profumi, odori, afrori è andata calando lentamente, giorno dopo giorno. A ricordarmi la sinusite bastavano e avanzano le cefalee, che specialmente durante l’adolescenza, quando gli analgesici a disposizione non erano ancora perfezionati come quelli odierni, mi hanno fatto letteralmente urlare di dolore per pomeriggi interi. Pagavo la mia voglia di giocare all’aperto, col sole e il vento in fronte, con ore e ore di dolore folle, nel buio assoluto e nel silenzio della mia camera.

All’età di 18 anni ho capito di essere davvero handicappato quando mi sono accorto che il mio consumo di deodoranti e profumi era dieci volte maggiore di quello dei miei compagni di collegio universitario, e non perché evitassi di lavarmi. Le sigarette peggioravano la situazione, il clima della pianura padana peggiorava la situazione, la stablizzazione della malattia non dava adito alla speranza di riprendere a fiutare il mondo.

E’ difficile accettare un handicap, ma lo è ancora di più quando non ci si accorge di essere handicappati.
Vivere in un mondo asettico, dove solo livelli elevatissimi di concentrazione degli odori e dei profumi ti prendono, è un’esperienza che non auguro a nessuno. Ci si confronta sempre con la propria paura di puzzare, o di non accorgersi di odori rivelatori di situazioni spiacevoli.

Fallo capire agli altri, che non se ne accorgono, che ti manca un senso! Ci vedi, senti benissimo, ti muovi, parli regolarmente: ma non senti nessun odore. Non riescono a comprenderlo.

Poi a trent’anni ho smesso di fumare, mi sono trasferito a Roma e mi sono sottoposto a un’operazione ai seni paranasali. L’effetto combinato è stato un miglioramento che, nonostante il mio rientro a Milano, mi accompagna ancora.

Certo, consumo ancora quantità di deodorante, mi profumo ancora troppo – se è difficile cancellare le proprie abitudini, immaginatevi le paure – ma almeno adesso sento quello che porto addosso, che portano addosso gli altri.

Mi è rimasta una nostalgia enorme per certi odori, certi profumi dell’infanzia.

Ci sono posti che associo alla fine degli anni Sessanta o ai primi Settanta grazie all’odore che hanno. Qualche tempo fa, in Val Trebbia, sono entrato dalle parti di Ottone in un bar: il bancone di formica aveva l’odore delle trattorie di campagna della mia infanzia. È stata un’esperienza incredibile, come fare un viaggio all’indietro nel tempo: ero io da bambino che chiedevo i ghiaccioli al barista.

Jos

12:32 PM, giugno 26, 2007  
Blogger lophelia said...

Gianfranco: se non faccio una cosa è perché non posso farla. Se la posso fare, la faccio. Cosa fa la gente non so.

Detto questo: che aspetti a rimediare?

M: chissà perché, mi viene in mente una bella canzone di Violeta Parra cantata dagli Inti Illimani...
Corazón maldito
sin miramiento, sí,
sin miramiento...

Zefi: stai sicura!

Jos: anche una persona a me vicina soffre di questo problema, penso di poter capire tutto quello che comporta. Non sapevo che l'operazione potesse migliorare, glielo dirò. Grazie.

12:59 PM, giugno 26, 2007  
Blogger artemisia said...

@Lophelia: quella di Lipari è un'esperienza che ti ho SEMPRE invidiato (bonariamente).
Mi ricordo le lettere che ci scambiavamo nelle lunghe estati della scuola, l'indirizzo che scrivevo sulla busta...e a volte quelle lettere non arrivavano mai, si perdevano tra le onde.

8:32 PM, giugno 26, 2007  
Anonymous Anonimo said...

tutto questo è di una bellezza che uccide. grazie di averlo scritto

11:07 PM, giugno 26, 2007  
Blogger rodocrosite said...

Forse a settembre ci vado qualche giorno alla Eolie. Ci troviamo là?
Mi attirano da matti e la tua descrizione poi è davvero affascinante.

11:18 PM, giugno 26, 2007  
Blogger lophelia said...

Arte: si parla del secolo scorso....(madoooooo!!!)

Anonimo: grazie! mi piacerebbe sapere se conosci quei posti.

Rodo: a settembre non ci potrò essere...ma ne parliamo sicuramente prima.

10:11 AM, giugno 27, 2007  
Anonymous Anonimo said...

una descrizione fisica. quegli odori, adesso, sembra di sentirli anche a me. sarà per la necessità vitale in questo momento - sono a bruxelles, 10 gradi, pioggia battente da settimane...- ma dopo aver letto queste righe mi è salita una voglia di estate siciliana sul mare. cambia nome: Crudelia!

7:18 PM, giugno 29, 2007  
Blogger lophelia said...

Ste: e come potevo sapere che tu eri a Bruxelles con 10 gradi sotto la pioggia? mi sarei fatta qualche scrupolo di coscienza:-)

8:36 PM, giugno 29, 2007  

Posta un commento

<< Home