05 novembre, 2007

Bambini

Entra in segreteria il prof di religione. Telefona ad un genitore di un alunno di seconda media. “Buongiorno, lei è il babbo di X? Dovrebbe venire qui a scuola per parlare di un fatto, suo figlio e un altro ragazzo sono risultati essere gli autori di alcune lettere a contenuto sessuale indirizzate ad alcune compagne...sa, c’erano scritte cose molto pesanti e quindi volevamo un po’ parlarne..."
Finita la telefonata ovviamente chiedo al prof : “ma cosa c’era scritto in queste lettere?” Temo un po’ di metterlo in imbarazzo visto che una volta ha trasalito sentendomi esclamare in un momento di rabbia “questo registro del c****!”, ma in realtà quando mi fa un esempio di cosa c’era scritto sono io che mi sento arrossire.

La prof di italiano (ovvero la mia compagna di banco del liceo) chiama alla cattedra un ragazzino per interrogarlo. Da vicino gli vede la scritta sulla maglietta: D&G, con sotto specificato: “Dammela & Godo”. Seria senza scomporsi gli fa: “Ti sembra una maglietta adatta per stare in classe?” Lui confuso: “ah, no, scusi, mi rimetto la felpa sopra, è che mi faceva caldo”. I genitori sono stranieri: forse non capiscono bene l’italiano, è l’unica spiegazione auspicabile.

Giorni fa prendo la telefonata di una mamma che racconta uno spiacevole episodio: la bambina cinese che ha in affidamento è stata seguita fin dentro il portone di casa da due ragazzi di un'altra etnìa, che l’hanno molestata con spinte e insulti razzisti. Mi dice i nomi dei due, li conosce perché non è la prima volta che succede. Qualche giorno dopo entra in segreteria un ragazzino piccolo e piagnucolante, che mi chiede di telefonare alla mamma per venirlo a prendere perché si sente male. “Cos’hai?” gli chiedo “Mi fa tanto male la pancia, sull’autobus stavo per vomitare”. Per cercare il telefono della mamma gli chiedo nome e cognome...e riconosco uno dei molestatori della bambina cinese. Telefono alla mamma, ma mi prudono le mani dalla voglia di mollargli un ceffone.

13 Comments:

Blogger Fabio said...

Qualsiasi cosa mi venga in mente per commentare il tuo post mi sembrerebbe moralista Lo, ma una cosa la voglio dire: sono contento di non essere un bambino di oggi. Banale, ma almeno sincero.

8:20 PM, novembre 05, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Giusto! niente moralismo.
Io invece sono disgustato dall'ipocrisia dei: noi che si giocava per le strade, noi della tv in biancoenero, noi senza cellulari e così via...
Il novantanovepercento dei bambini di oggi sono figli di quei "noi degli anni settanta"...

A proposito dell'innocenza dei bambini, tornando alle letture, merita Un campo di fragole della Dorrenstein.
Innocenti bambini.

8:53 PM, novembre 05, 2007  
Blogger lophelia said...

fabio: niente moralismi, solo pura e semplice osservazione. A me però viene piuttosto da pensare: cosa farei se fossi un genitore di oggi?
Gli autori delle lettere incriminate sono ragazzi di buona famiglia, i padri sono rimasti basiti. Il prof.di religione diceva: io pensavo che queste cose succedessero quando manca la famiglia. Ma forse anche quando ce n'è troppa è un problema.

mucca: sono però anche figli adottivi di tante altre cose, di tanti condizionamenti subculturali...
non conosco la Dorrenstein, la cercherò. Sul tema ho letto (e vorrei non averlo fatto, non certo perché sia un brutto libro) "Dei bambini non si sa niente", della brava Simona Vinci.

10:39 PM, novembre 05, 2007  
Blogger zefirina said...

essendo mamma una volta tanto difendo la categoria dei genitori, è vero che a volte li proteggiamo troppo, è vero che siamo della generazione che è meglio parlare, spiegare e poi però non sappiamo come arginare questi nostri figli, è vero che molti di noi delegano alla scuola il compito di "educare" i ragazzi, però anche ad un genitore attento, educato, che dà o cerca di dare un buon esempio può capitare un figlio che non ha i comportamenti che si aspetterebbe, credetemi è una fonte di frustrazione enorme
perchè quando i tuoi ragazzi sono a scuola o in giro e tu sei in ufficio non sai mai quali incontri possono fare e controllare tutte le amicizie non è nè semplice nè facile, specialmente i maschi hanno delle "sacche di riservatezza" in cui non ti fanno entrare

12:10 PM, novembre 06, 2007  
Blogger lophelia said...

zefi: lo capisco bene, infatti mi immedesimavo nei genitori in questione. Il controllo totale non è possibile e forse neanche giusto, non so, io non essendo genitore non mi pronuncio.

1:02 PM, novembre 06, 2007  
Blogger rodocrosite said...

Mah, a sentire queste cose ci si resta davvero male e anch'io davvero preferisco non avere figli, non saprei cosa fare, magari sbaglierei tutto. Forse è egoismo, ma sto bene così.

3:53 PM, novembre 06, 2007  
Anonymous Anonimo said...

La questione è delicata ed è difficile parlarne, qui e altrove.
Sono anche io genitore, scuole per diventarlo non ce ne sono, ci affidiamo agli esempi che abbiamo, avvicinandoci o allontanandoci da essi. Ed è difficile difendere la categoria. Però è vera una cosa, noi dobbiamo creare un ambiente sano, in grado, per quanto possibile, di far si che i ragazzi fuori si sappiano proteggere e prendere i loro bravi vaccini.
Certo che sono molti i condizionamenti, però bisogna vedere l'attenzione che diamo, che non può essere solo, come dice zefi, per cercare a chi delegare il tempo da passare con i figli.

4:12 PM, novembre 06, 2007  
Blogger artemisia said...

I bambini sono figli nostri.
Non solo di noi in quanto genitori, ma di noi in quanto cittadini. E dunque riflettono, nel bene e nel male, quello che noi insegniamo loro, esplicitamente ma soprattutto coi nostri modelli di comportamento, e tutto quello che non sappiamo insegnargli.
Quali esempi migliori di quelli che hai citato della sessualizzazione selvaggia, del razzismo strisciante, della mancanza di rispetto che ci circondano?

Allora, l'alternativa non esiste. Non si puo`dare loro altri genitori, non si può metterli in un altro mondo. Siamo qui, tutti. Bisogna cercare di lavorare insieme, noi genitori e tutti i bravi insegnanti che ci sono a scuola. Soprattutto, con l'esempio, non con le parole, con l'esempio.

@Rodo: Io rispetto molto la tua opinione, ma questo discorso del "preferisco non avere figli" non lo capisco tanto: nel senso, non si fanno i figli perchè poi sono cattivi? non mi sembra egoista, mi sembra una banalità.

4:41 PM, novembre 06, 2007  
Blogger lophelia said...

rodo: comunque per me lo stupore non è poi così esagerato e neanche collegato all'attualità, perché dei tempi di quella nostra scuola media e di quel bus "Speciale" ho ricordi non meno terribili...

mucca, arte: il mio massimo rispetto per l'impresa del genitore che vedo come la più bella e difficile del mondo. Concordo che sia difficile anche solo parlarne, qui come altrove.

5:13 PM, novembre 06, 2007  
Blogger rodocrosite said...

@Arte:io non voglio figli perché sono quasi sicura che sbaglierei qualcosa, forse molto, anche senza volerlo. Magari sarebbero ottime persone, ma lo sarebbero grazie a loro stessi, e allora non mi va di rischiare.
Però ammiro molto chi questa paura non ce l'ha.

@Lophy: hai ragione, quel Servizio Speciale era spesso un incubo anche per me con tutta quella gente scalmanata sopra. Io facevo di tutto per mimetizzarmi. Poi ho scoperto la bici.

6:03 PM, novembre 06, 2007  
Blogger artemisia said...

Rodo, ma che c'entra??!!
Ma secondo te esistono dei genitori che non sbagliano niente?
Ripeto, io rispetto tutte le scelte, e anzi io fino a trentacinque anni di un figlio non volevo neanche sentirne parlare, ma non venitemi a dire che non avete fatto figli per non sbagliare perchè mi viene la tristezza. Ditemi che odiate i marmocchi, che vi fa schifo la cacca, che avete paura delle smagliature, ma la paura di sbagliare noooo...

7:57 PM, novembre 06, 2007  
Anonymous Anonimo said...

a parte le smagliature alla pancia che a me vengono per altri motivi... artemisia ha ragione, tutto si può dire, ma non aver paura degli errori

8:54 PM, novembre 06, 2007  
Blogger digito ergo sum said...

Sono contro ogni forma di violenza. Fisica e non. Non sono contro ogni forma di violenza, fisica e non, fino a questo punto.

Un ceffone, se ha un valore profondamente educativo, non è un ceffone. È un mezzo educativo.

Purtroppo, in questo caso, anche 1000 ceffoni sono un mezzo educativo. Li darei ai genitori, però...

Un abbraccio a te, alla tua sensibilità e alla bimba cinese.

6:10 PM, novembre 16, 2007  

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