29 gennaio, 2008

(forse)


una rosa è una rosa è una rosa è una rosa




("Progresso Fotografico" ha ripubblicato un numero storico del 1977, quando c'era il pensiero e le riviste non erano solo un agglomerato di pubblicità. Il tema del numero è "Linguaggio e fotografia". Pagine fitte di scrittura come non se ne vedono più, con un'approfondita illustrazione delle figure retoriche applicate all'immagine, antitesi ripetizione sineddoche chiasmo metafora e altro. Non potevano mancare il significante e il significato. Analisi datata, ma vale la pena.)

18 Comments:

Blogger zefirina said...

questa fotografia mi ispira passione, allegria

11:42 AM, gennaio 30, 2008  
Blogger giannitos said...

Parli del n. 2 di Progresso Fotografico serie oro ?

11:48 AM, gennaio 30, 2008  
Blogger lophelia said...

zefi: che bello, ti sono arrivate! le stesse cose me le ispira la musica dei Pink Martini.

giannitos: credo di sì, l'ho solo visto in edicola perché avevo già l'originale comprato tempo fa in mezzo a qualche annata di Progresso anni 70-80 (formidabili quelle annate).
Adesso Zoom dovrebbe far uscire una raccolta dei numeri degli anni 80/90. I primissimi numeri degli anni '70 restano comunque per certi punti di vista insuperabili.
La giusta dose di tecnica, immagini bellissime e articoli "pensanti". Li comprava mia madre quando ero (abbastanza) piccola, e io li sfogliavo come fossero libri di fiabe.
Ma tu riesci adesso a comprare qualche rivista fotografica decente che parli di immagine, non solo di tecnica? Io non ne trovo, è una disperazione.

1:00 PM, gennaio 30, 2008  
Blogger giannitos said...

No, direi che in Italia non ne esistono. Bisognerebbe guardare all'estero ...

2:07 PM, gennaio 30, 2008  
Blogger artemisia said...

Plinn, plinn, plinn...

2:50 PM, gennaio 30, 2008  
Blogger Gianluca said...

Sì..ispira passione...vien voglia di vivere ancora

5:55 PM, gennaio 30, 2008  
Blogger lophelia said...

giannitos: sì infatti. Eppure negli anni '90 in Italia c'erano delle riviste fatte benissimo: FotopraticaImmagini, Photographies Magazine, anche Photo non era male...poi è arrivato il digitale ed ha incasinato tutto.

arte: già, non ci avevo pensato...

6:01 PM, gennaio 30, 2008  
Blogger lophelia said...

gianluca: vivere ancora? non so se prenderlo come un complimento...;)
scherzo, è un complimento bellissimo.

6:04 PM, gennaio 30, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Bella questa foto!
L'hai presa da Gardenia del mese scorso???




:-P

6:11 PM, gennaio 30, 2008  
Blogger lophelia said...

mucca: sì, la compro al posto di zoom...
:-PPP

11:58 PM, gennaio 30, 2008  
Blogger Gianluca said...

era un complimento :-) ed una citazione di Gino Paoli..mi cito addosso questi giorni..
mi piace il tuo blog..posso linkarti?

12:13 PM, gennaio 31, 2008  
Blogger lophelia said...

gianluca: la citazione l'ho mancata...certo che puoi e ricambio anch'io con piacere.
a presto

12:37 PM, gennaio 31, 2008  
Blogger Fabio said...

Sai che anche all'estero stesso problema? (Almeno io parlo per l'Inghilterra). E' tutto tecnica e macchine che sembra di leggere la rivista del ferramenta.

7:16 PM, gennaio 31, 2008  
Blogger lophelia said...

fabio: ecco subito sfatato un mito, allora! proprio non capisco, non è che col digitale le belle immagini non si fanno più, e allora perché non metterle nelle riviste? boh.

10:25 PM, gennaio 31, 2008  
Blogger Gianfranco said...

@Lo: perchè è l'oggetto che si vende. Perchè è l'oggetto quello che interessa...
Questo è il tempo del possesso e non dell'essere.
Interessa per le funzioni che ha, per quello che potresti fare con quell'oggetto e non quello che saprai fare.
La cosa non è iniziata con il digitale, ma, a mia memoria, negli anni ottanta con l'ampliarsi del mercato. L'industria giapponese iniziò a produrle con tecniche diverse, i prezzi si abbassarono e arrivò il grande pubblico.
Prima c'erano solo gli appassionati e le fotocamere erano poche e pure le riviste. Considerando che la passione per la fotografia era al 50% per l'"attrezzo" e al 50% per quello che riuscivi a fare con quell'attrezzo anche il mercato editoriale si adeguava a quella percentuale. Dagl'anni ottanta in poi la percentuale di quelli a cui interessa più la qualità del prodotto che l'"oggetto" ha continuato a scendere inesorabilmente e con loro le riviste che ti aiutavano a ragionare.
Compriamo telefonini, videoregistratori e pc con mille funzioni che non useremo mai, ma il possederli ci gratifica. Siamo circondati dalla tecnologia, che ci dovrebbe semplificare la vita regalandoci più tempo per riflettere e per ragionare ma non è così.
Per cambiare una lampadina chiamiamo l'elettricista e le letture che più ci appassionano sono i depliant di mediaworld con le offerte sottocosto.

^__^

Ormai le uniche pubbicazioni di fotografia interessanti le trovi in libreria e in certi bookshop degli aereoporti, ma purtroppo hanno sempre dei costi molto alti.
G.

Ps:Per le sensazioni sulla foto del post mi associo a Zefi e...mi piacciono i Pink Martini...

2:56 PM, febbraio 01, 2008  
Blogger lophelia said...

gianfranco: mi sa che hai ragione. Mi ero sempre rifiutata di vederla sotto questo aspetto. Che tristezza.

grazie per il feedback su foto e musica:)

4:36 PM, febbraio 01, 2008  
Blogger Fabio said...

Concordo con l'analisi di Gianfranco.

L'alternativa comincio a pensare sia gironzolare su Flickr...

4:52 PM, febbraio 01, 2008  
Blogger lophelia said...

fabio: la rete offre molto, peccato non il piacere dello sfogliare e del conservare qualcosa negli scaffali.

2:34 AM, febbraio 02, 2008  

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