24 gennaio, 2008

Narcisismi




Quando amiamo qualcuno e vorremmo da lui qualcosa che non vuole o non può darci, lo stiamo davvero amando?

35 Comments:

Blogger lophelia said...

(per "qualcosa" -ovviamente- intendo emozioni o sentimenti. Quando vogliamo più di quello che l'altro riesce a darci)

9:38 AM, gennaio 24, 2008  
Blogger lapilli said...

No.
Non lo stiamo amando.

10:29 AM, gennaio 24, 2008  
Blogger Fabio said...

No.
Stiamo sbagliando tutto.

12:33 PM, gennaio 24, 2008  
Blogger Gianfranco said...

Il titolo del post e la domanda sono un pò vaghi e l'argomento molto vasto.
Intanto vorrei sapere cosa intendi tu per "amore".
Se per qlc provi una passione trovo sia cmq umano "cercare" quello che vorresti, ma credo anche che l'"obiettivo" non vada perseguito più di tanto.
Se, invece, il sentimento che provi va oltre non vedo perchè non dovresti amarlo se in lui vorresti dei cambiamenti.
L'Amore va anche educato e questo oggi molti non lo sanno o lo hanno dimenticato.
Amare non vuol dire accettare incondizionatamente.
Quello appartiene alla passione.
(e forse neppure a quella)
L'amore è un sentimento che ha bisogno di molto tempo per nascere e ha bisogno di molto tempo perchè l'accettazione e il cambiamento sono processi fondamentali (e indivisibili) ma lenti.
Anche arrivare all'imposizione può significare amare.
Io credo fermamente che essere amico e/o amare qlc significhi anche (se necessario) essergli nemico se questo servirà a migliorare il rapporto e a crescere insieme.
A volte l'amore va educato e per far questo (a volte) si deve lottare...

1:39 PM, gennaio 24, 2008  
Blogger zefirina said...

NO

4:35 PM, gennaio 24, 2008  
Blogger lophelia said...

chiara, fabio, zefi: epperò è una cosa che si fa e si vede fare spesso.

gianfranco: è vero che sono vaghi ma penso che sul blog il pensiero debba un po' adattarsi al contenitore e ai tempi di chi lo legge.
per "amare" intendo dire mettere sulla stessa linea testa, pancia e cuore, per parafrasare quello che H.Cartier-Bresson diceva del fotografare come mettere sulla stessa linea occhio, mente e cuore.
Il mio discorso poi più specificamente riguarda quelle situazioni in cui uno dei due si difende dal lasciarsi troppo andare, e l'altro cerca di forzare queste difese in nome dell'amore.

5:32 PM, gennaio 24, 2008  
Blogger artemisia said...

@Chiara, Fabio, Zefi: Perchè no?

(post da insonnia)

8:24 PM, gennaio 24, 2008  
Blogger Gianluca said...

Lo stiamo amando ma non è un rapporto che ci renderà felici..le asimmetrie sentimentali difficilmente portano serenità.
Ciao

9:57 PM, gennaio 24, 2008  
Blogger Amélie said...

quando in cuor tuo speri che tuo figlio che vive lontano torni a casa da te, questo è amare? o è amare non soffrire per la lontananza?

c'è chi riesce ad amare naturalmente, come fosse un prolungamento del proprio braccio. e chi deve conquistare giorno per giorno piccoli pezzi. come se dovesse ricostruire i pezzettini di una ricetta scritta sul retro di un barattolo di pelati..

12:32 AM, gennaio 25, 2008  
Blogger zefirina said...

oh ma infatti io ho risposto alla tua domanda, che poi io sia una che sulla teoria è bravissima, sulla pratica un po' meno e cosa nota!
come disse marcela serrano: non ci amano mai abbastanza, mai come vorremmo!

9:01 AM, gennaio 25, 2008  
Blogger artemisia said...

Amèlie ha capito tutto.

9:25 AM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

gianluca: ciao, benvenuto. Serenità forse no, ma non tutti la cercano.
Ma aldilà di questo, quello che chiedevo io è l'opposto: amare l'altro in questo modo lo renderà felice? o è piuttosto una ricerca di soddisfazione egoistica?

amelie: né l'uno né l'altro. amare è volere che l'altro sia felice. Altrimenti è soprattutto amore per sé stessi.
Nel caso del figlio il distacco è necessario, nella coppia è diverso, ma si tratta sempre di imparare a vedere l'altro aldilà dei nostri bisogni.
"imparare" perché, come dici anche tu, spesso non viene così naturale e spontaneo mettere da parte l'ego.

11:10 AM, gennaio 25, 2008  
Anonymous Anonimo said...

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

11:37 AM, gennaio 25, 2008  
Blogger Gianluca said...

ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso. (Faber)
credo funzioni così..ma ho perso il libretto d'istruzioni del cuore.
ciao

11:52 AM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

mucca: t'immagino che ridi sotto i baffi, chissà perché.

11:53 AM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

...anzi, che "ti sdereni" dalle risate come si dice da queste parti.

11:54 AM, gennaio 25, 2008  
Anonymous Anonimo said...

dici? mica sono così cattivo...


(anche qui si dice mi sdereno)

12:01 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

sderenarsi è uno dei verbi più belli, dà dei punti a dante.

12:10 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger artemisia said...

Ma volere che l'altro sia felice (e sono d'accordissimo che l'amore è questo) significa appunto guardare in primo luogo i bisogni dell'altro e no i propri... se tu ami uno, ad esempio, e lui sta bene senza di te (perchè ti ama di meno, forse)perchè dovresti per questo rinunciare ad amarlo? Perchè dite che se fai così non lo stai amando?
Non dovresti, invece, sentirti felice lo stesso di amarlo?
Senza chiedergli niente?

(e questo sarà il mio ultimo commento su questo post)

1:02 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger Henry said...

amare qualcuno non vuole affato dire essere ricambiati (purtroppo).
e' facile amare quando si e' corrisposti, quando si ha in cambio tutto cio' che si vorrebbe avere. ma non sempre e' cosi'.
quindi la mia risposta e' SI ma non e' un amore felice.
ci vuol una saccodi tempo per capire che amore non e' possesso ma liberta'.
una cosa pero' va detta. quando si ama cosi', l'amore non e' mai sprecato.
sono fermamente convinto che questo tipo d'amore alla fine ritorna sempre indietro, magari da una persona inattesa, che arriva improvvisa e ti spazza via come un soffio caldo di vento primaverile.

3:20 PM, gennaio 25, 2008  
Anonymous Anonimo said...

mi inchino ad Artemisia.

e aggiungo che mi piace molto anche l'educazione dell'amore di cui parla Gianfranco, da quel punto di vista non l'avevo pensato e invece ora lo trovo di una verità lampante.

4:30 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: non ho mai, dico mai in vita mia, visto nessuno amare senza chiedere niente - in maniere più o meno esplicite o implicite.
Appurato questo la domanda è: se quello che chiediamo per noi è giusto anche per l'altro.

henry: quelle che dici sono cose vere, ma è sempre il punto di vista dei bisogni del soggetto "amante" - per distinguerlo dal secondo termine della questione.
Che l'amore non sia mai sprecato son d'accordissimo. E chi ama in modo "dispari" lo fa perché ne ha (più o meno consciamente) bisogno. Spesso indipendentemente dall'altro, è questo il punto.

5:09 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

iko: premesso che Gianfranco ha molte cose da insegnare, io più che un'educazione all'amore penso serva un'autoeducazione, un automiglioramento, una cura per il riequilibrio di se stessi. Credo che se stiamo bene possiamo amare, se stiamo male l'altro diventa qualcosa a cui appoggiarci.

5:51 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger artemisia said...

Tutti hanno bisogno di amare.
Alcuni sono fortunati e vengono ricambiati, i più sono sfigati e non vengono ricambiati nella stessa misura.
Una cosa è non chiedere niente alla persona che si ama, un'altra è non ricevere niente. Differenza sostanziale, cara Lophelia.
Io posso non chiedere niente a quella tale persona, ma tuttavia ricevere molto da quella persona o da quella storia, anche indirettamente.
Per questo, come dice Henry che sa quel che dice, niente è mai sprecato.

Non sono assolutamente d'accordo sul fatto che se stiamo bene possiamo amare, mentre se stiamo male possiamo appoggiarci. Credo anzi che l'amore, se è vero, ci renda sempre migliori. Anche quando ci fa stare male.

Non riesco a non commentare, è più forte di me.

6:07 PM, gennaio 25, 2008  
Anonymous Anonimo said...

bhè io avevo interpretato l'educazione all'amore di Gianfranco come un invito all'autoeducazione, non intendevo che la lotta a cui si riferiva fosse per costringere l'altro!

è impossibile costringere qualcuno ad amarci, questo lo sappiamo, possiamo cercare di renderci amabili, al massimo ed è comunque dura. Quando amiamo chiediamo sempre qualcosa ed è sempre misurato su di noi, sui nostri desideri e bisogni, ovviamente. Vorremmo sempre essere amati a modo nostro, poi impariamo che questo non esiste e con l'educazione accogliamo altre forme di amore e di comunicazione.
Sto cercando di rispettare un amore, per farlo devo farmi da parte e garantisco che è dura.
Mi trovo ancora su quello che scrive Artemisia, tranne sul finale: amare non ci rende sempre migliori, purtroppo, nel mio passato mi sono resa peggiore per quello che credevo davvero amore.

6:32 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: la spiegazione della sfiga mi sembra un po' inaccettabile se si ammette l'esistenza di un inconscio che ci fa compiere delle scelte - compresa quella della persona da amare. In questo senso dico che quando si ama in modo dispari è perché di questo abbiamo bisogno, anche se non è facile arrivare a rendersene conto.

Non vedo possibile amare senza chiedere né senza ricevere.
Piuttosto: perché spesso non accettiamo quello che ci può dare l'altro, nelle espressioni e nelle modalità in cui è capace di dare a seconda della sua personalità?
spesso chi apparentemente ama di meno non ama affatto di meno, ha solo paura di sentirsi e mostrarsi vulnerabile. Per questo si "corazza", volendo apparire impermeabile mentre in realtà si sente debole.
E chi crede di amare di più non rispetta le difese dell'altro e insiste a picchiare sulla corazza finché magari riesce a spaccarla e - certo senza volere - finisce col fargli del male.
Dove c'è una corazza sicuramente dietro c'è uno strato molto sensibile. Le difese che ognuno si è costruito hanno sempre motivazioni molto serie e profonde. Ma spesso non ci pensiamo e non le rispettiamo, pensando che sia più importante "l'amore".

iko: se usi termini come "rispettare" e "farsi da parte" forse stiamo dicendo la stessa cosa, come succede spesso sui blog...

7:37 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

arte, ps: che l'amore non vada mai sprecato son d'accordo anch'io, l'ho già detto.
Che l'amore anche quando fa star male ci renda migliori torna col fatto che se amiamo in modo dispari è per un nostro bisogno. Dunque è sempre una considerazione dal punto di vista dell'ego, un dire "mi fa bene". Ma la domanda del post, lo ripeto ancora una volta, era se fa bene all'altro.

8:03 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger artemisia said...

@Iko: "Sto cercando di rispettare un amore, per farlo devo farmi da parte e garantisco che è dura."
Benvenuta nel club.

Ti sei resa peggiore in passato? Bè, ma forse, anche grazie al passato, ora sei migliore.

@Lophelia: La spiegazione della "sfiga" era perchè siamo su un blog (bellissimo blog peraltro, ma sempre blog è). Sappiamo benissimo che a monte ci sono meccanismi ben più complessi. Ma secondo me nella vita esiste anche la fortuna e la sfortuna, ne sono convinta.

Hai ragione in molto di quello che dici. Però torno a dire che non chiedere non equivale a non ricevere, e questo per me è la chiave di tutto. Infatti io accetto quello che l'altro mi può dare, rispetto le sue difese, che difese sono, e, casomai, le rispetto anche troppo.

Se faccia bene anche all'altro, credo si possa dedurre da come si pone l'altro: se scappa, o se sta lì a farsi amare.

9:05 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

arte: ma se sul tuo blog lo chiami Inconscio non vedo perché sul mio lo devi chiamare Sfiga:)

9:24 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

gianluca: scusa ma ho visto solo ora il tuo secondo commento...il libretto vorrei sapere dove lo vendono, comunque mi sembra che quella di Faber come Guida rapida possa andare più che bene...

10:39 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger artemisia said...

Io credo che sul mio blog la parola Inconscio non sia mai apparsa scritta da me... casomai anima, che indubbiamente è più aulico che sfiga...

;)

11:15 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger artemisia said...

Io credo che sul mio blog la parola Inconscio non sia mai apparsa scritta da me... casomai anima, che indubbiamente è più aulico che sfiga...

;)

11:16 PM, gennaio 25, 2008  
Anonymous Anonimo said...

se vogliamo restare sul filone canzonettaro...
"Chè dell’amore non si butta niente" canta De Gregori in Cardiologia e aggiunge che "l'amore ha sempre fame, non l'avevi notato?"

ahimè, anzi ahinoi, caro mucca...

11:23 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

qui di aule non ce ne stanno ed è vero che a volte pare d'essere al trivio...ma l'inconscio è l'inconscio, maremma *****.
;)

11:31 PM, gennaio 25, 2008  
Blogger lophelia said...

iko: si diceva giusto ieri o l'altroieri che non si butta via niente...non proprio dell'amore, ma insomma...ecco, sempre per rimanere nel filone si citava Jannacci, nel senso del maiale.
E sempre allegri bisogna stare...

11:36 PM, gennaio 25, 2008  

Posta un commento

<< Home