Pochi, maledetti e subito
Altra minivacanza, pochi giorni. Ci si rivede presto.
Stavolta niente mare, ma d'altra parte, come mi scrisse una volta un lettore di questo blog, il mare è uno stato d'animo.
Stavolta niente mare, ma d'altra parte, come mi scrisse una volta un lettore di questo blog, il mare è uno stato d'animo.
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13 Comments:
Niente mare, ma magari un po' di piscina...
buona mini vacanza :)
Ady
Beh, la piscina è uno stato d'animo anche quella...
:)
buone vacanze, Lophelia!
Il mare non è solo uno stato d'animo. Io ci sono nato in mezzo e poi mi sono trovato ad andarmene via, riadottato dai boschi e dai monti dell'Appennino Tosco-Romagnolo. E allora il mare si disvela per quello che è, un'ossessione, l'ossessione dell'orizzonte libero la cui ricerca diventa gesto compulsivo che tranne per le mie estivazioni feriali non posso concedermi. Molto belle le tue foto. La loro luce mi ricorda quella del mio mar d'Africa.
grazie Giovanni, e benvenuto
:-)
le tue parole descrivono alla perfezione il sentimento che provo anch'io, che pure non sono "nativa" - ma da appena nata ho passato tutte le estati su un'isola, e questo è bastato a generare in me l'ossessione-compulsione dell'orizzonte libero.
Sai qual è, credo, la cosa più entusiasmante, ritrovare quell’orizzonte senza l’inquinamento cromatico dei bagnanti, comprensivi d’ombrelloni e galleggianti, senza vociare sconnessi e bum bum. Ora, comprendo che è piuttosto difficile potersi permettere l’esperienza del mare d’inverno per chi non ci sta a ridosso. In quel caso se ne percepisce davvero ed in modo completo la presenza come cosa viva. Quando quell’esperienza potevo viverla quotidianamente (aprivo il balcone di casa mia e mi concedevo esplorazioni visive sin dove la curvatura del pianeta me lo consentiva), allora mi appariva scontata, non ne coglievo l’essenzialità. Poi l’incontro con la natura bella e struggente ma vagamente claustrofobica dei monti, ha cominciato a crearmi quella magnifica ossessione di ricerca dell’infinito che si accompagna ai rimpianti. Così, qualche volta, prendo un aereo e torno sul Mar d’Africa, qualche giorno fuori stagione, il tempo che mi è concesso dal mio lavoro, e mi riapproprio dell’infinito. Poi faccio esattamente come te, fotografo il mare, spesso in bianco e nero però, come spesso sono i ricordi dei luoghi in cui siamo vissuti in passato, talvolta concentrandomi su quei piccoli dettagli la cui somma, in definitiva, crea l’infinito. Di recente, quei frammenti bidimesionali di memoria sono pure diventati una mostra che si è chiusa solo pochi giorni fa.
Grazie per l’ospitalità nel tuo blog (molto bello, credo che vi farò visita ancora).
ah ma allora anche tu hai il vizio di fotografare...
non hai per caso un indirizzo web dove si possano vedere le tue foto?
è vero, i ricordi sono in BN e per questo tempo fa lo stesso mare lo avevo fotografato così
No, ahimé, non ho un indirizzo web... vivo nel terziario arretrato. le mie incursioni nei blog sono un fatto assai recente giacché ho un collegamento ad internet grosso modo stabile soltanto da un paio di settimane. Qualcosa delle foto della mia mostra mi è rimasta sul portatile... ma non so come posso fartele vedere... Su di me c'è qualcosa che riguarda la mia attività di scrittore ma ala fotografia sono tornato ufficialmente solo di recente e dopo lunga latitanza dalle scene.
Scusa la mia dabbenaggine, dimenticavo la cosa più importante, le tue foto b/n sono davvero evocative d'un percorso nella memoria, ben più "scianniane" delle mie che hanno invece forse qualche cedimento metafisico, il contraltare trascendente alla dimensione immanente dell'autore.
mi piacerebbe vederle, potresti inviarmi qualche immagine in formato alleggerito all'indirizzo che compare nel mio profilo del blog, se hai voglia e tempo.
Fatto!
grazie! appena ho un momento di calma le guardo e ti rispondo.
imparato molto
Perche non:)
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