18 dicembre, 2007

Otto (1984 - 2003)

Otto credeva di essere una persona. Sdegnava i giochi dell'altra gatta di casa, preferendo sedersi a tavola con la famiglia. Interveniva sempre puntuale e a tono nella conversazione, non di rado con vena polemica. Se si rideva di lui si incazzava a bestia. Una volta si diresse alla collezione di videocassette di mia madre e tirò fuori con l'unghia "Voglio la testa di Garcia" di Sam Peckinpah.

23 Comments:

Blogger artemisia said...

Otto!!!
Come dimenticare.
Mi ricordo anche Sette, ma non fu mai la stessa cosa.

8:24 AM, dicembre 18, 2007  
Blogger lophelia said...

Sette è tuttora un'anziana signorina che non dimostra la sua età, ma non ha mai avuto altre aspirazioni che non fossero mangiare, giocare, dormire:)
Questo non vuol dire che non abbia un'anima: quando Otto è scomparso è caduta in depressione per un periodo. Lo cercava dietro il divano, miagolava afflitta per un po' e poi dormiva per ore e ore di seguito.

8:57 AM, dicembre 18, 2007  
Blogger Fabio said...

Gli animali che ho avuto io non credevano di essere persone, ma di essere "piu' di persone", dotati di un istinto, un intuito, un'agilita' che noi ci sognamo. E secondo me avevano pure ragione.

12:58 PM, dicembre 18, 2007  
Blogger Henry said...

io non ho avuto molti animali a parte qualche padda e dei canarini.
poi arrivarono aristotele e platone (li avevo battezzati io, ovviamente).

aristotele in particolare era umano. un batuffolo di pelo rosso che mi seguiva ovunque e mi rimaneva acciambellato in grembo mentre mi preparavo all'esame di fisica 2.

piu' che un gatto era un compagno di studi!

5:10 PM, dicembre 18, 2007  
Blogger Fabio said...

Henry, pensa che io la tesi la dedicai al mio cane lupo che aveva letteralmente studiato con me per tutti gli anni dell'universita'.

5:22 PM, dicembre 18, 2007  
Blogger vesuvio said...

cos'e' un padda??ovvero, dato ilpost, chi e'??? bellisssimo chiamare i propri gatto Sette e Otto!!! ma anche aristotele e platone! io un mio cane (solo nella fanatsuia) lo chiamerei ettore.

6:07 PM, dicembre 18, 2007  
Blogger Henry said...

il padda e' un uccellino delle dimesioni del canarino.

per quanto riguarda i nomi io sono "quello strano" a casa mia.
i canarini li avevo chiamati napoleone e giuseppina, i padda, antonio e cleo.

il cane, ebbene si, ad un certo punto abbiamo avuto anche quello, io lo avrei voluto chiamare byron ma non ci son riuscito. mio fratello ha insistito e cosi' abbiamo avuto zucchero; nome meno nobile ma animo nobilissimo: e' il cane che piangeva, letteralmente, assieme a mia mamma quando il giorno in cui le dissero che doveva subire (mia mamma) un'operazione.

pero' io a byron ci penso ancora...chissa' magari prima o poi arrivera' anche lui...

8:23 PM, dicembre 18, 2007  
Anonymous Anonimo said...

"Non si possiede mai un gatto… semmai si è ammessi alla sua vita, il che è un privilegio…"
è una frase banale, che ho letto varie volte in giro, ma ogni volta penso al mio gatto: Sergio.
Quando me l'hanno fatto trovare a casa abitavo in un appartamento, ci siamo stati due anni, poi durante un trasloco siamo stati ospitati in una casa in campagna al piano terra e ha scoperto la libertà. Non c'è stato più nulla da fare: ha preteso che nella nostra casa ci fosse una gattaiola. Ho fatto un buco nel muro: tutte le mattine esce, scende le scale e aspetta che qualcuno gli apra il portone e poi va a caccia, gira il quartiere, frequenta bande di randagi e ad un certo punto torna. O mi aspetta giù, conosce i miei orari e si fa trovare oppure riconosce il rumore della mia 500 e quello della medaglietta di Iko (la nostra cana) e ci accompagna nella passeggiata notturna. Potrebbe non tornare, le prime volte ero disperata quando non lo trovavo, ma invece ogni giorno sceglie di stare con me e questo è un vero privilegio.

10:52 PM, dicembre 18, 2007  
Blogger zefirina said...

ma che bel gatto, e che espressione

11:22 PM, dicembre 18, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Solo da grande ho conosciuto cosa vuol dire vivere con un gatto. E non lo pensavo, ma mi ha fatto rivedere il modo con cui sto con le altre persone.

L'unica cosa che mi dispiace è non potergli fare le foto, è sempre in controluce: è un bellissimo gatto nero. :-)

11:22 PM, dicembre 18, 2007  
Blogger artemisia said...

Anch'io avevo un gatto nero: Oscar. Non era molto intelligente, però era bellissimo (da questo uno potrebbe dedurre molte cose a livello di teorie dell'evoluzione, ma sorvoliamo).
Era morbido. Mi amava.
Ho pianto tanto quando è sparito. Ed è stata tutta colpa mia.

2:03 PM, dicembre 19, 2007  
Blogger giannitos said...

Smilla si è commossa quando le ho letto questo post. Poi è andata verso il mobile dove stanno i croccantini e ha miagolato flebile flebile.

4:28 PM, dicembre 19, 2007  
Blogger lophelia said...

fabio: è vero, avevano ragione. Il fatto è che a volte frequentando troppo gli umani gli animali ne assorbono certi tratti, nel caso di Otto intellettualismi e tendenze vagamente nevrotiche.
A noi farebbe senz'altro bene assorbire certi tratti da loro.

henry: che carino il padda:)
ai tempi dell'università quando io di buon mattino tiravo fuori i libri e mi mettevo a studiare i gatti venivano nella mia camera e si acciambellavano a dormire sul letto appena rifatto. Bella solidarietà, altro che compagni di studi!

ro: Otto era maggiore di Sette, ovviamente:)

iko: hai fatto benissimo a lasciargli la libertà di uscire, pur con i rischi che comporta. Io non prenderei in casa un gatto (questi del post sono dei miei genitori) perché non mi pare giusto privarli della libertà (e soprattutto di altro!)

zefi: in effetti il suo sguardo colpiva tutti.

mucca: conosco altre persone che non amavano i gatti finché non si sono trovate ad averne uno in casa e faltalmente si sono arrese al loro potere. E' inevitabile!

arte: femme fatale! :D

giannitos: cosa di meglio dei croccantini per consolarsi?
un saluto a Smilla:)

6:57 PM, dicembre 19, 2007  
Blogger lophelia said...

mucca: ovviamente volevo dire "fatalmente"!

7:00 PM, dicembre 19, 2007  
Anonymous Anonimo said...

@lo
ma io non è che non li amavo, faltalmente non ne ne avevo mai avuti

7:59 PM, dicembre 19, 2007  
Blogger artemisia said...

La prima cosa che ho fatto con Oscar è stato privarlo di altro.
È stato lì che è diventato buono e coccolone, e ha avuto una vita felice e morbidosa.
(Qui qualcuno mi odierà)

12:20 PM, dicembre 20, 2007  
Blogger rodocrosite said...

Io per esempio.
Ma almeno la tua casa aveva un odore normale e nelle notti di primavera dormivi esattamente come in qualsiasi altra stagione.
Io no.

3:34 PM, dicembre 20, 2007  
Blogger artemisia said...

Bè, ma il tuo gatto ha ancora i suoi attributi, questo è l'importante no?
Soprattutto se poi, solo sui tetti, non li può usare...

(ora qui chi non ci conosce penserà che stiamo litigando, ma questo è il tono "normale" delle nostre conversazioni)

5:52 PM, dicembre 20, 2007  
Anonymous Anonimo said...

arte, rodo...
perché litigate?






comunque anche Macchia è stato sistemato, ma al momento non mi pare che abbia cambiato voce nè perso l'irrequieta voglia di saltare dalle mensole ai pensili i cucina e per quanto riguarda le coccole: è un farabutto!

6:32 PM, dicembre 20, 2007  
Blogger artemisia said...

Mucca (stavo per scrivere Macchia), litighiamo dall'età di sei anni, figuriamoci se si smette ora.
;)

Prossimamente su Pioggia Blu, un post sull'importanza di castrare i gatti, sponsorizzato dalla Protezione Animali.

1:02 PM, dicembre 21, 2007  
Blogger lophelia said...

sponsorizzato dalla protezione animali non mi dice molto, vorrei comunque sentire il parere degli interessati.

1:25 PM, dicembre 21, 2007  
Blogger artemisia said...

Bè, non mancano gli stuoli di randagi a cui chiedere un parere...

4:42 PM, dicembre 21, 2007  
Blogger lophelia said...

la mia risposta di fronte a qualsiasi argomentazione sarà comunque sempre la stessa: vorrei vedere voi.

12:03 AM, dicembre 22, 2007  

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