02 febbraio, 2008

3 - Curami! (meglio di un medicinale e di una storia infernale)

Che la lezione ha funzionato anche se hai dormito te ne accorgi alla fine, quando ti alzi in piedi. Ogni volta è una sorpresa, ogni volta l'organizzazione del corpo è diversa a seconda del lavoro fatto. A volte ti senti leggero e slanciato verso l'alto, a volte sei piantato e radicato al suolo, altre volte flessibile in ogni parte e altre ancora senti una spinta propulsiva che parte dai piedi fino alla testa, e ti ritrovi a guardare molto più in alto del solito sulla linea dell'orizzonte.
E nei giorni successivi la lezione continua a sedimentare, piano piano, in nuove sensazioni all’interno del corpo. Si cominciano a riconoscere istintivamente le posture errate, perché ci disturba la loro scomodità; si scopre che stando seduti in ufficio si può far passare quel dolore alla cervicale muovendo la curva lombare in un certo modo, perché nel corpo tutto è collegato. Sembrerebbe una cosa ovvia, ma finora non lo era. Una delle cose più belle del Feldenkrais è che insegna a curarsi da soli nei momenti di crisi, facendo affidamento su quanto abbiamo di più tangibile e “a portata di mano”: il corpo.
Non sto dicendo che questo metodo è la verità, la via e la vita. Ne parlo perché negli ultimi anni a me è servito moltissimo, e mi viene da condividerne l’esperienza.
La mia descrizione è molto semplificata, se vi interessa trovate altro
qui, e in particolare nella sezione approfondimenti.

6 Comments:

Blogger Danilo said...

siccome un pò ne abbiamo parlato già sai che vedo in questa "riscoperta" del corpo un cardine dello "stare bene". In realtà è così: del corpo ci prendiamo cura in modo grossolano di solito. Per non parlare poi dei freintendimenti, delle dicotomie mente-corpo, e di tante altre cose. Il discorso è bello ampio.
Un'altra cosa che mi aveva stupito (oltre a quella che già ti ho detto) di quell'intervista a feldenkrais che t'ho linkato è la sua intuizione (nelle prime esperienze di "arti marziali" in palestina) sulla 'naturalezza'. Una cosa che mi sembra in qualche modo di ritrovare nella tua descrizione del suo metodo.

10:51 PM, febbraio 03, 2008  
Blogger lophelia said...

Mi fa piacere se questa cosa in qualche modo si legge tra le mie righe. Come dice lui nell'intervista, non c'è niente di metafisico o misterioso da scoprire: la chiave è l'organizzazione del corpo.
Per questo è una cosa alla portata di chiunque.

11:12 PM, febbraio 03, 2008  
Blogger artemisia said...

A me è proprio questa cosa del "non c'è niente di metafisico" che mi fa perdere interesse...

(limitata lo so)

8:49 AM, febbraio 04, 2008  
Blogger lophelia said...

mi ricordo una volta al liceo, avevo appena comprato su ordine della prof. la Metafisica di Aristotele e tornando a casa sul 28 provavo a leggerla. Un gruppetto di ragazzi cominciò a far battute: "come va a finire? si sposano?".
Col tempo credo di essere diventata sempre più come quel gruppetto di ragazzi.

9:16 AM, febbraio 04, 2008  
Blogger danDapit said...

Ciao Lophelia!
devo dire che dovrei leggere le puntate precedenti, e lo farò...
La cosa mi sembra interessante, e comunque sono anni che considero il corpo come un linguaggio da ascoltare...
Più di questo non dico, prima leggerò le parti 1 e 2...
Aggiungo che ti ho nominata per un meme, insieme a Claudia e Rodo, se ti va di partecipare, fai un salto da me per sapere!
un bacione

1:01 PM, febbraio 04, 2008  
Blogger lophelia said...

grazie dani, vengo presto a vedere di che si tratta...se però non lo faccio non offenderti!
un bacione e a presto.

1:28 PM, febbraio 04, 2008  

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