15 aprile, 2009

1998, ritratto di Alessandra (cm 85x100)

19 Comments:

Anonymous artemisia said...

Non so perchè ma questo smembramento mi fa effetto... mi ricorda un'autopsia

3:25 PM, aprile 18, 2009  
Blogger lophelia said...

ha inquietato quasi tutti quelli che lo hanno visto, specie in dimensioni reali. E' frutto di un periodo in cui ero al massimo dell'analitico, un periodo un po' cupo a dire il vero.

3:29 PM, aprile 18, 2009  
Blogger lophelia said...

pensandoci, il tuo parallelo con l'autopsia può portare al tema dell'analisi come strumento da usare con cautela, e non su cose troppo delicate.

2:39 PM, aprile 19, 2009  
Anonymous artemisia said...

Certo. Anch'io ci avevo pensato. È un vizio mentale che purtroppo conosco molto bene, quello di uccidere le cose analizzandole, come farfalle infilzate.

2:50 PM, aprile 19, 2009  
Anonymous Anonimo said...

Analisi e autopsia mi sembrano due cose un pò diverse. Qui a colpo d'occhio sembra esserci un operazione di smembramento e di ricollocazione (ed è la cosa che immagino abbia inquietato) ma c'è anche una sorta di operazione narrativa sul corpo. E' come una di quelle immagini di cui non si capisce subito il soggetto e che devi osservare un pò per renderti conto che può essere sia l'una cosa che l'altra.

12:19 AM, aprile 20, 2009  
Anonymous artemisia said...

Analisi e autopsia sono due cose molto diverse.
Nell'analisi si scompone per poi ricomporre, nell'autopsia questo è impossibile, per ovvi motivi.

Il problema sorge quando si applica la tecnica dell'analisi a qualcosa che non si lascia ricomporre. Cioè non è un problema di per sè, diciamo che può essere inquietante.

E hai ragione, è come uno di quei giochi "indovina cos'è", che infatti mi inquietano.

1:18 PM, aprile 20, 2009  
Blogger lophelia said...

mauro: credo che il fattore perturbante sia in primo luogo la sproporzione, poi il riassemblaggio.
Diverse persone si sono "inquietate" anche solo guardando le singole foto, in cui non sempre si riconosce subito il soggetto - sovradimensionato, pur capendo che è qualcosa di "familiare".
Ed è vero che l'analisi non è autopsia: quello che volevo dire è che l'analisi ha il potere di smontare i meccanismi e quindi ha una potenzialità pericolosa. Se è indispensabile per le cose negative che ci disturbano, là dove c'è qualcosa che non riusciamo a capire ma che ha una valenza magica va usata con molta cautela, ad esempio nell'amore, al limite si potrebbe dire anche nell'arte.

arte: appunto, non sempre è possibile ricomporre la magia, intendendo per magia qualcosa che non riusciamo a spiegare ma che ci fa un effetto positivo. Più che inquietante a me sembra pericoloso.

8:00 PM, aprile 20, 2009  
Anonymous artemisia said...

Molto pericoloso.

10:00 PM, aprile 20, 2009  
Anonymous Anonimo said...

Putroppo non posso vedere la sproporzione, ma ti posso assicurare che anche la piccola immagine che io vedo fa il suo effetto.
Mi incuriosice l'idea di una valenza magica dell'analisi.

6:47 AM, aprile 21, 2009  
Anonymous artemisia said...

... io naturalmente di primo acchito avevo letto "violenza magica dell'analisi"...

sempre peggio

1:32 PM, aprile 21, 2009  
Anonymous Anonimo said...

Rileggo la frase e mi rendo conto di non averla capita (erano le sei del mattino di una notte insonne). Ora è tutto chiaro.

7:25 PM, aprile 21, 2009  
Blogger Jos said...

«Nessuno tocca fuoco o veleno senza riportare almeno qualche conseguenza in certe parti meno resistenti; perché il vero medico non sta mai in disparte, ma è sempre in mezzo alla mischia ».

Jung

1:30 PM, aprile 23, 2009  
Blogger Fabio said...

A me invece ha fatto venire in mente i collage anni '70 di Gilbert & George, per la geometria, il seppia e nero, il gusto per la contrapposizione.

Molto molto bello, e non lo trovo inquietante, solo analitico nel senso migliore del termine.

3:57 PM, aprile 23, 2009  
Blogger lophelia said...

jos: non conoscevo questa citazione, grazie. Anche toccare lo stesso bisturi può essere pericoloso.

fabio: gli onnipresenti G&G! onoratissima
però lasciati inquietare almeno un po', io non sono sicura che fosse analitico nel senso migliore;)

1:58 PM, aprile 24, 2009  
Anonymous artemisia said...

Comunque io ci ho pensato, e ho capito perchè mi inquieta.
Perchè l'insieme è più che la somma delle parti, e le parti di Alessandra viste così mi sembrano morte.

9:53 PM, aprile 24, 2009  
Blogger Adynaton86 said...

Questa scomposizione mi fa venire in mente due cose: il cubo di Rubik e la Guernica di Picasso.
Forse è positivo... :)
abbracci
Ady

7:21 PM, aprile 25, 2009  
Blogger lophelia said...

arte: pensa, invece per alcuni l'inquietudine è data da quell'occhio e quella bocca isolati e fin troppo vivi, visti come organismi autonomi e pronti a fagocitare.

ady: accidenti, Rubik e Guernica, mica poco:))))
(Guernica l'avevo vista ricopiata in un quadro da mia madre quando ero molto piccola, c'entrerà qualcosa?)

3:53 PM, aprile 26, 2009  
Blogger lophelia said...

e cmq se qualcuno volesse vedere i singoli pezzi più da vicino li trova qui

4:00 PM, aprile 26, 2009  
Blogger Claudia said...

Lo, mi ricordo bene il collage a casa tua e l'effetto che mi ha fatto. Non ci ho riflettuto troppo. Mi magnetizzava e basta.
Ora, se ci devo pensare spinta dalla vostra discussione, penso che l'occhio-bocca siano un fattore, ma più che altro l'effetto di vedere un non-corpo.

2:10 PM, aprile 28, 2009  

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