ha inquietato quasi tutti quelli che lo hanno visto, specie in dimensioni reali. E' frutto di un periodo in cui ero al massimo dell'analitico, un periodo un po' cupo a dire il vero.
Certo. Anch'io ci avevo pensato. È un vizio mentale che purtroppo conosco molto bene, quello di uccidere le cose analizzandole, come farfalle infilzate.
Analisi e autopsia mi sembrano due cose un pò diverse. Qui a colpo d'occhio sembra esserci un operazione di smembramento e di ricollocazione (ed è la cosa che immagino abbia inquietato) ma c'è anche una sorta di operazione narrativa sul corpo. E' come una di quelle immagini di cui non si capisce subito il soggetto e che devi osservare un pò per renderti conto che può essere sia l'una cosa che l'altra.
Analisi e autopsia sono due cose molto diverse. Nell'analisi si scompone per poi ricomporre, nell'autopsia questo è impossibile, per ovvi motivi.
Il problema sorge quando si applica la tecnica dell'analisi a qualcosa che non si lascia ricomporre. Cioè non è un problema di per sè, diciamo che può essere inquietante.
E hai ragione, è come uno di quei giochi "indovina cos'è", che infatti mi inquietano.
mauro: credo che il fattore perturbante sia in primo luogo la sproporzione, poi il riassemblaggio. Diverse persone si sono "inquietate" anche solo guardando le singole foto, in cui non sempre si riconosce subito il soggetto - sovradimensionato, pur capendo che è qualcosa di "familiare". Ed è vero che l'analisi non è autopsia: quello che volevo dire è che l'analisi ha il potere di smontare i meccanismi e quindi ha una potenzialità pericolosa. Se è indispensabile per le cose negative che ci disturbano, là dove c'è qualcosa che non riusciamo a capire ma che ha una valenza magica va usata con molta cautela, ad esempio nell'amore, al limite si potrebbe dire anche nell'arte.
arte: appunto, non sempre è possibile ricomporre la magia, intendendo per magia qualcosa che non riusciamo a spiegare ma che ci fa un effetto positivo. Più che inquietante a me sembra pericoloso.
Putroppo non posso vedere la sproporzione, ma ti posso assicurare che anche la piccola immagine che io vedo fa il suo effetto. Mi incuriosice l'idea di una valenza magica dell'analisi.
«Nessuno tocca fuoco o veleno senza riportare almeno qualche conseguenza in certe parti meno resistenti; perché il vero medico non sta mai in disparte, ma è sempre in mezzo alla mischia ».
Comunque io ci ho pensato, e ho capito perchè mi inquieta. Perchè l'insieme è più che la somma delle parti, e le parti di Alessandra viste così mi sembrano morte.
arte: pensa, invece per alcuni l'inquietudine è data da quell'occhio e quella bocca isolati e fin troppo vivi, visti come organismi autonomi e pronti a fagocitare.
ady: accidenti, Rubik e Guernica, mica poco:)))) (Guernica l'avevo vista ricopiata in un quadro da mia madre quando ero molto piccola, c'entrerà qualcosa?)
Lo, mi ricordo bene il collage a casa tua e l'effetto che mi ha fatto. Non ci ho riflettuto troppo. Mi magnetizzava e basta. Ora, se ci devo pensare spinta dalla vostra discussione, penso che l'occhio-bocca siano un fattore, ma più che altro l'effetto di vedere un non-corpo.
19 Comments:
Non so perchè ma questo smembramento mi fa effetto... mi ricorda un'autopsia
ha inquietato quasi tutti quelli che lo hanno visto, specie in dimensioni reali. E' frutto di un periodo in cui ero al massimo dell'analitico, un periodo un po' cupo a dire il vero.
pensandoci, il tuo parallelo con l'autopsia può portare al tema dell'analisi come strumento da usare con cautela, e non su cose troppo delicate.
Certo. Anch'io ci avevo pensato. È un vizio mentale che purtroppo conosco molto bene, quello di uccidere le cose analizzandole, come farfalle infilzate.
Analisi e autopsia mi sembrano due cose un pò diverse. Qui a colpo d'occhio sembra esserci un operazione di smembramento e di ricollocazione (ed è la cosa che immagino abbia inquietato) ma c'è anche una sorta di operazione narrativa sul corpo. E' come una di quelle immagini di cui non si capisce subito il soggetto e che devi osservare un pò per renderti conto che può essere sia l'una cosa che l'altra.
Analisi e autopsia sono due cose molto diverse.
Nell'analisi si scompone per poi ricomporre, nell'autopsia questo è impossibile, per ovvi motivi.
Il problema sorge quando si applica la tecnica dell'analisi a qualcosa che non si lascia ricomporre. Cioè non è un problema di per sè, diciamo che può essere inquietante.
E hai ragione, è come uno di quei giochi "indovina cos'è", che infatti mi inquietano.
mauro: credo che il fattore perturbante sia in primo luogo la sproporzione, poi il riassemblaggio.
Diverse persone si sono "inquietate" anche solo guardando le singole foto, in cui non sempre si riconosce subito il soggetto - sovradimensionato, pur capendo che è qualcosa di "familiare".
Ed è vero che l'analisi non è autopsia: quello che volevo dire è che l'analisi ha il potere di smontare i meccanismi e quindi ha una potenzialità pericolosa. Se è indispensabile per le cose negative che ci disturbano, là dove c'è qualcosa che non riusciamo a capire ma che ha una valenza magica va usata con molta cautela, ad esempio nell'amore, al limite si potrebbe dire anche nell'arte.
arte: appunto, non sempre è possibile ricomporre la magia, intendendo per magia qualcosa che non riusciamo a spiegare ma che ci fa un effetto positivo. Più che inquietante a me sembra pericoloso.
Molto pericoloso.
Putroppo non posso vedere la sproporzione, ma ti posso assicurare che anche la piccola immagine che io vedo fa il suo effetto.
Mi incuriosice l'idea di una valenza magica dell'analisi.
... io naturalmente di primo acchito avevo letto "violenza magica dell'analisi"...
sempre peggio
Rileggo la frase e mi rendo conto di non averla capita (erano le sei del mattino di una notte insonne). Ora è tutto chiaro.
«Nessuno tocca fuoco o veleno senza riportare almeno qualche conseguenza in certe parti meno resistenti; perché il vero medico non sta mai in disparte, ma è sempre in mezzo alla mischia ».
Jung
A me invece ha fatto venire in mente i collage anni '70 di Gilbert & George, per la geometria, il seppia e nero, il gusto per la contrapposizione.
Molto molto bello, e non lo trovo inquietante, solo analitico nel senso migliore del termine.
jos: non conoscevo questa citazione, grazie. Anche toccare lo stesso bisturi può essere pericoloso.
fabio: gli onnipresenti G&G! onoratissima
però lasciati inquietare almeno un po', io non sono sicura che fosse analitico nel senso migliore;)
Comunque io ci ho pensato, e ho capito perchè mi inquieta.
Perchè l'insieme è più che la somma delle parti, e le parti di Alessandra viste così mi sembrano morte.
Questa scomposizione mi fa venire in mente due cose: il cubo di Rubik e la Guernica di Picasso.
Forse è positivo... :)
abbracci
Ady
arte: pensa, invece per alcuni l'inquietudine è data da quell'occhio e quella bocca isolati e fin troppo vivi, visti come organismi autonomi e pronti a fagocitare.
ady: accidenti, Rubik e Guernica, mica poco:))))
(Guernica l'avevo vista ricopiata in un quadro da mia madre quando ero molto piccola, c'entrerà qualcosa?)
e cmq se qualcuno volesse vedere i singoli pezzi più da vicino li trova qui
Lo, mi ricordo bene il collage a casa tua e l'effetto che mi ha fatto. Non ci ho riflettuto troppo. Mi magnetizzava e basta.
Ora, se ci devo pensare spinta dalla vostra discussione, penso che l'occhio-bocca siano un fattore, ma più che altro l'effetto di vedere un non-corpo.
Posta un commento
<< Home