Bassa velocità
Ne ho pensate tante in questi giorni, avrei voluto parlarvi di come nelle ultime vicende "politiche" la cosa più oscena mi è parsa l'uso dei primi piani che vien fatto sui giornali, lo sbattere tutti i giorni in prima pagina quella faccia da animale in trappola, inguardabile molto più del peggior fotogramma a luci rosse perché non c'è nulla di più intimo di un volto senza maschera, che mostra tutta la sua vulnerabilità.
Avrei voluto parlarvi di come nella mia città succedono anche cose buone, nella fattispecie nascono caffetterie-librerie , "caffè letterari" nel linguaggio degli atti amministrativi, definizione un po' prematura ma di buon auspicio, intanto paradisi rispetto agli onnipresenti locali da aperitivo, ci si può andare all'ora non dell'aperitivo e spesso fanno buone cose da mangiare tipo un'ottima torta di mele in crosta, e bevendo e mangiando si possono sfogliare con calma e stando attenti alle macchie libri d'arte bellissimi e costosissimi (ma non importa comprarli), e anche vedere proiezioni di immagini d'artista.
E con la barista-libraia parlare di arte contemporanea e delle politiche culturali a Firenze, altra cosa di cui avrei voluto parlarvi, in particolare del miracolo che starebbe per succedere per cui a Firenze qualcuno si occuperebbe davvero di portarvi il contemporaneo ma ancora non si sa se il qualcuno resta al suo posto perché ha chiacchierato un po' troppo disinvoltamente su certi temi che, come dire, la situazione già è calda, e il diplomatico non è il suo forte.
Avrei voluto dirvi della mia amica che parlando del suo compagno di una vita mi diceva che le ormai rare volte che loro figlio -ancora bambino ma già adulto- li vede abbracciarsi diventa felice, e io ho pensato che questa cosa la conosco troppo bene, che fino a una certa età se i genitori litigano o non si parlano ti sembra sempre che sia colpa tua, e ci metterai un bel po' a capire che che non era colpa tua, e un altro bel po' a perdonarli di non esser riusciti a far di meglio per volersi bene, levandoti tutto quel peso dal cuore.
Avrei voluto anche raccontarvi che oggi in autobus ci ho messo un'ora intera a tornare a casa su un tragitto che a piedi l'avrei fatto nello stesso tempo, solo che a farlo a piedi pioveva, e lì almeno facevo foto dal finestrino alle luci bagnate fuori e sentivo la gente che si indignava per il servizio pubblico e ad un certo punto alcune persone hanno scoperto per caso che avevano preso il bus nella direzione sbagliata, non per colpa loro ma di questa storia della pedonalizzazione del Duomo, perché adesso da certe fermate passa il bus 23 che va a Firenze Sud ma anche quello che va a Firenze Nord, e sbagliarsi non è tanto difficile se non si ha la vista più che buona.
E sono le due di notte, e sulla ferrovia a duecento metri dalla mia finestra scavano il tunnel dell'alta velocità. Nord, Sud, Destra, Sinistra. C'è ancora qualcuno che crede di star andando in qualche direzione.
Avrei voluto parlarvi di come nella mia città succedono anche cose buone, nella fattispecie nascono caffetterie-librerie , "caffè letterari" nel linguaggio degli atti amministrativi, definizione un po' prematura ma di buon auspicio, intanto paradisi rispetto agli onnipresenti locali da aperitivo, ci si può andare all'ora non dell'aperitivo e spesso fanno buone cose da mangiare tipo un'ottima torta di mele in crosta, e bevendo e mangiando si possono sfogliare con calma e stando attenti alle macchie libri d'arte bellissimi e costosissimi (ma non importa comprarli), e anche vedere proiezioni di immagini d'artista.
E con la barista-libraia parlare di arte contemporanea e delle politiche culturali a Firenze, altra cosa di cui avrei voluto parlarvi, in particolare del miracolo che starebbe per succedere per cui a Firenze qualcuno si occuperebbe davvero di portarvi il contemporaneo ma ancora non si sa se il qualcuno resta al suo posto perché ha chiacchierato un po' troppo disinvoltamente su certi temi che, come dire, la situazione già è calda, e il diplomatico non è il suo forte.
Avrei voluto dirvi della mia amica che parlando del suo compagno di una vita mi diceva che le ormai rare volte che loro figlio -ancora bambino ma già adulto- li vede abbracciarsi diventa felice, e io ho pensato che questa cosa la conosco troppo bene, che fino a una certa età se i genitori litigano o non si parlano ti sembra sempre che sia colpa tua, e ci metterai un bel po' a capire che che non era colpa tua, e un altro bel po' a perdonarli di non esser riusciti a far di meglio per volersi bene, levandoti tutto quel peso dal cuore.
Avrei voluto anche raccontarvi che oggi in autobus ci ho messo un'ora intera a tornare a casa su un tragitto che a piedi l'avrei fatto nello stesso tempo, solo che a farlo a piedi pioveva, e lì almeno facevo foto dal finestrino alle luci bagnate fuori e sentivo la gente che si indignava per il servizio pubblico e ad un certo punto alcune persone hanno scoperto per caso che avevano preso il bus nella direzione sbagliata, non per colpa loro ma di questa storia della pedonalizzazione del Duomo, perché adesso da certe fermate passa il bus 23 che va a Firenze Sud ma anche quello che va a Firenze Nord, e sbagliarsi non è tanto difficile se non si ha la vista più che buona.
E sono le due di notte, e sulla ferrovia a duecento metri dalla mia finestra scavano il tunnel dell'alta velocità. Nord, Sud, Destra, Sinistra. C'è ancora qualcuno che crede di star andando in qualche direzione.
Etichette: distanze, fiorentinità, il volto, orientamenti, quotidiano, zavorre
11 Comments:
Chi ha promesso di portare a Firenze il contemporaneo resta al suo posto, per cui ne riparleremo.
Eh ma questi sarebbero almeno cinque post...
sinteticamente:
1) Quel volto lì mi fa star male, è diventato per me il simbolo di molte cose, la maggior parte brutte, ma non tutte.
Ad esempio, è un volto vero (checchè se ne pensi)
2)Le caffetterie-librerie: ma magari!!! dove? quando?
3)Ho pensato molto recentemente alla comune amica e alle comune sorti. Non è facile vivere, si fa del nostro meglio ma non è facile. Però si può sempre provare a fare di più.
4)Gli autobus fiorentini: sempre peggio, ogni volta peggio, e non mi parlare dell'incubo delle fermate spostate che specialmente io vado in crisi.
5) L'alta velocità: ahahahahahah!!!!!!!!!!!!!!!
arte:
1) a me quel volto fa star male perché è un "dato sensibile" più di quelli definiti tali per legge.
2) beh quella del link è un peccato averla scoperta dopo la tua visita, un'altra è quella dove feci una mostra che tu non hai visto ma Rodo sì, e un'altra so che è anch'essa appena nata ma non l'ho ancora vista. Mica poco, dopo tanta pena. Alla prossima gita in Italia ce le facciamo tutte.
3) parlando con lei mi è sembrato un problema di amore ormai sottinteso, ti ricordi come erano difficili le versioni di Tacito? Ecco.
4) attualmente attraversare Firenze in bus è peggio del gioco dell'oca.
5) c'è poco da ridere!! soprattutto ad avere i lavori vicino casa...
caso mai fa ridere che tra pochissimo potrò arrivare a Bologna in 35 minuti, mentre per andare al lavoro in centro ce ne metto almeo 45. Quasi quasi mi riscrivo al Dams :D:D:D
è vero! sono molti post e molti elementi di riflessione.
Rispetto al primo mi chiedo: forse farà capire alla gente perbenista che in realtà i generi sessuali sono molti più di due e questo è molto più normale di quanto si ostinino a pensare?
Ne dubito!
per cui mi concentro su: "perdonarli di non esser riusciti a far di meglio per volersi bene". Che però sottintende che si sono voluti bene e credo che sia comunque un tesoro per un figlio!
Claudia, ne dubito anch'io, basta sentire certi discorsi e leggere certi giornali...
riguardo l'altro punto non lo so, volersi bene spesso può non essere la prima causa del restare insieme, che può sottintendere tante altre ragioni di ordine pratico o psicologico. In ogni caso, a me è rimasta la certezza che ognuno dovrebbe sbrogliare i propri nodi anziché rimuoverli, per il bene proprio e delle persone vicine.
Chi l'ha detto che il blog è sorpassato ? quando leggo un post come questo mi ritorna la voglia di aggirarmi per la blogosfera.
ciao
giannitos:
:-)))))))
buon viaggio!
«Avrei voluto dirvi della mia amica che parlando del suo compagno di una vita mi diceva che le ormai rare volte che loro figlio -ancora bambino ma già adulto- li vede abbracciarsi diventa felice, e io ho pensato che questa cosa la conosco troppo bene, che fino a una certa età se i genitori litigano o non si parlano ti sembra sempre che sia colpa tua, e ci metterai un bel po' a capire che che non era colpa tua, e un altro bel po' a perdonarli di non esser riusciti a far di meglio per volersi bene, levandoti tutto quel peso dal cuore».
Colpito e affondato.
Io ci penso spesso, spessissimo, e mi domando cosa fare, e mi rispondo ogni volta che non lo so.
E l'angoscia mi cresce dentro come un cancro. E il tentativo, ogni volta, di essere dolce, di essere buono, di non essere ansioso, di non essere un "control freak" come direbbe Artemisia, di essere comprensivo...
E il desiderio di essere un buon padre, di essere un buon marito, e il senso del dovere, del doversi dare...
E ogni volta trovarsi di fronte un muro, di astio, di ostilità. di silenzio, di rabbia
E ogni volte il chiedersi dove ho sbagliato, dove sbaglio, quando, come, perché
E ultimamente il chiedersi SE ho sbagliato, se sbaglio io, se ho sbagliato IO
E il non trovare più risposta
E il sentirmi SOLO, solo, dannatamente solo e senza nessuno con cui condividere questo peso, senza qualcuno che sia disposto davvero ad ascoltare, a condividere quello che porto sulle spalle, questo peso, questo ghiaccio
E poi passare di qui dopo tanto tempo e leggere questo post e improvvisamente sentire scoppiare tutta la mia angoscia in un colpo solo
JB
Jos, io credo che non si sbagli mai da soli in una coppia. O perlomeno, che le difficoltà di comprensione dipendano da entrambi. Chiudersi nel silenzio o nell'ostilità di fronte a quello che non ci va dell'altro è a sua volta uno sbaglio.
Sicuramente da soli non è facile capire, come non è facile sopportare il peso di tutto.
Cercare qualcuno neutrale-professionale che possa dare un consiglio?
Possono essere tante le differenze che portano all'incomunicabilità, ma capirle e riavvicinarsi è possibile, se non si aspetta troppo ad agire.
Mi dispiace se il post ti ha scatenato tutto questo, in effetti tocca un punto cruciale credo universale. Ma i punti cruciali non si possono ignorare.
E' bellissimo questo tuo post Lo, e per me ancor di più lo é questa frase "e un altro bel po' a perdonarli di non esser riusciti a far di meglio per volersi bene, levandoti tutto quel peso dal cuore."
é successo anche a me di averli perdonati, solo che fino a questo momento, e lo so che fa un po' ridere, é stato come se non lo sapessi, non ci avevo mai riflettuto come hai fatto tu.
ora leggendo e rileggendo quella frase non so com'é...ma un po' di "tutto quel peso" si è levato da solo.
insomma...volevo dirti grazie.
primule, bentornata. Quello che scrivi dà un senso allo scrivere cose qui dentro:)
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