19 dicembre, 2009

Isolario

Isole Eolie, Salina vista da Lipari

"Depurare le isole da tutte le figure e le cose che le identificano come luogo della partenza-vacanza, restituisce al luogo e alla sua condizione di isolamento, quel senso rituale del pellegrinaggio verso l'infinito come ricerca di un diverso equilibrio tra noi e le cose del mondo." (Mimmo Jodice, Predrag Matvejevic, "Isolario Mediterraneo")
Periodicamente l'Isola ritorna nei miei sogni. Cambia la luce, il moto ondoso, la prospettiva. A volte predomina l'acqua, a volte la terraferma.

L'isola nelle interpretazioni "accademiche" rappresenterebbe l'Io cosciente, circondato dal mare dell'inconscio. Nel mio caso credo che l'aspetto inconscio prevalga, sognando di un luogo frequentato sin dalla prima infanzia (periodo della vita in cui la coscienza non è ancora formata).
Sono comunque sogni che pescano da acque particolarmente profonde, e mi lasciano sempre un qualcosa di difficilmente traducibile in parole.
"I pesci di profondità sono noti per essere particolarmente vulnerabili a qualsiasi disturbo di tipo ambientale o antropico a causa del loro lento processo di sviluppo, estrema longevità bassa fecondità e lenta crescita" (dal sito Tutelafauna.it)
E voi? Compare mai un luogo simbolico nei vostri sogni?
(E una domanda per Zauberei, sulla scia del dubbio seminato col suo ultimo commento due post fa: ma la coscienza può essere sognata?)

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9 Comments:

Anonymous zauberei said...

Anvedi!
Il mio luogo simbolico nei sogni è Venezia.
Che anche li, le isole non è che manchino. Ma mi piace sempre lo spiazzo metafisico che implica l'acqua - la rottura di continuità, l'isola ma anche il suo contrario: il lago.
Si può sognare la coscienza certo che si può.
In genere tenderei a diffidare dalle interpretazioni precostituite, che sono sempre sature di variabili culturali. Quando fai un sogno, e vuoi che ne so mantenere un po' di igene onirica, la cosa migliore da fare è buttare al cesso i libri divulgativi e chiederti "cosa vuol dire sta cosa per me?" E male che vada ti dici mezza verità - ma raro che ti dici una cosa sbagliata.

9:03 PM, dicembre 19, 2009  
Anonymous artemisia said...

Mai sognato isole, ma spesso acqua, mare, laghi, anche fiumi. Forse la mia "isola" sarebbe rappresentata dalla casa dell'infanzia, che sogno in maniera ricorrente, e nella quale cerco sempre di tornare a vivere (e si rivela sempre impossibile, quasi sempre per "colpa" di nuovi proprietari).
Ultimamente hanno pure tirato su delle pareti dove prima non c'erano, ne fanno veramente di tutte in quella casa.

Io l'avevo detto: apriamo un blog di sogni!

;)

9:58 PM, dicembre 19, 2009  
Anonymous Tania said...

Ciao Lophelia. Ecco, benché alcune isole che ho visitato e amato abbiano assunto per me un'importanza anche simbolica, non le sogno in modo ricorrente. Invece sogno molto spesso, come Artemisia, la mia casa dell'infanzia, dove si svolgono episodi del presente, come se la mia vita, per una serie di circostanze, potesse continuare di nuovo tra quelle mura. Ma non sono mai sogni tanto sereni; piuttosto velati da una leggera inquietudine...

8:59 PM, dicembre 20, 2009  
Blogger lophelia said...

zaub, grazie, sì è vero che i libri possono fuorviare. Ma penso che se si è affrontato un lavoro analitico si possa usarli come orientamento - se sono libri seri ovviamente, che non pretendano di "tradurre" letteralmente il simbolo. Poi magari non ci trovi niente che ti convince, allora sì è meglio la mezza verità che puoi trovare da te.
Io quando iniziai a prestare attenzione ai sogni e a scriverli, da me comunque non ci capivo un acca (e tanto meno i libri mi avrebbero aiutato): hanno iniziato ad essermi un po' più comprensibili dopo qualche anno di lavoro "guidato".
Venezia mi pare un luogo simbolico per eccellenza, e pure scenografico assai (ecché, mica si frigge coll'acqua).

arte: già, si era detto ai primordi del blog, mi pare...
Se vuoi un buon avvocato per tornare in possesso della tua antica casa posso darti il numero di F, potrebbe venire con l'ufficiale giudiziario;)

tania: benvenuta. Questa casa dell'infanzia, che non sarà mai del tutto uguale a prima. Alcuni libri poi si soffermano sull'interpretazione delle singole stanze, ma qui mi fermo perché se no Zauberei mi bacchetta sulle mani:)

10:25 PM, dicembre 21, 2009  
Blogger Henry said...

io le eolie me le sogno ad occhi aperti.
chissa se un giorno col principe riusciremo a comprarci una casetta a salina...
nel caso siete, da ora, tutti invitati.

8:26 AM, dicembre 23, 2009  
Blogger lophelia said...

henry, verrò molto volentieri dal mio feudo al Vostro e del Principe (per l'occasione) di Salina. Anzi, ci scambieremo visite e ricevimenti in terrazze sul mare:-)

2:16 PM, dicembre 23, 2009  
Anonymous artemisia said...

Anch'io ospite del Principe di Salina!!!
Penso alla scena del ballo del Gattopardo, io. Il Principe di Salina e Caropepe, e la Marchesa Sciocchezza dell'Aceto...

(se non mi inviterete ne morirò)

2:40 PM, dicembre 23, 2009  
Blogger Henry said...

arte: l'invito a palazzo é tutt'uno col vestito di Max Mara ;) a patto che vi mettiate un abito bianco di pizzi e merletti come la bella Angelica

3:02 PM, dicembre 23, 2009  
Blogger lophelia said...

e che qualcuno porti il timballo di maccheroni, anche sotto il sole cocente (d'altronde la mia nonna quando arrivavamo giù in agosto ci accoglieva con enormi teglie di pasta al forno con dentro uova sode polpettine melanzane etc.etc.)

8:57 AM, dicembre 24, 2009  

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