07 settembre, 2009

Fisica della sovversione

"Il corpo con la sua consapevolezza gioiosa e insieme dolorosa, la sessualità, le implicazioni della dimensione fisica dell'esistenza, temi in bilico tra il piano intimo e quello politico del vivere, hanno trovato spesso, in Italia, come unica risposta culturale la rimozione, l'imbarazzo, o uno snobistico disinteresse. L'imbarazzo del corpo, questo non saper bene cosa fare del proprio corpo. non è solo un retaggio cattolico ma anche di certa sinistra, di quella sinistra astratta e troppo intellettuale e spesso irrisolta, sul piano fisico, quanto un ragazzino dell'oratorio. (...)
In un simile imbarazzato vuoto, le nuove destre non hanno faticato a impadronirsi del corpo, dell'immaginario che sta intorno a esso e del suo universo simbolico. Lo hanno fatto nel loro modo distorto, sciovinista, grottesco. Eppure lo hanno fatto. Da una parte, imponendo il modello di un corpo esibito nei suoi aspetti più narcisistici e mercificabili: fuori e dentro la televisione un'orda di corpi lucidi, patinati, anonimi, ridotti a pura prestazione anatomica, interscambiabili tra loro proprio come i protagonisti di un reality show. Dall'altra parte, imponendo un nuovo codice corporeo in politica: ecco che il corpo del politico populista si fa rampante, bassamente allusivo, colmo di una volgarità inaudita eppure, ahinoi, vivo."
Così Marco Mancassola sul Manifesto (l'articolo integrale qui).
Anche Lorella Zanardo dal suo "Il corpo delle donne" auspica una (ri)scoperta del corpo nelle sue potenzialità rivoluzionarie.
Io la mia l'ho detta più volte, ad esempio qui.
E voi cosa dite? Non è il caso di trovarlo, un modello da opporre al corpo della destra?
E magari proporlo nelle scuole al posto di una presunta "educazione fisica" che spesso, nel premiare la pura prestazione (almeno un po' di anni fa era così) non fa che accentuare la separazione della persona dal corpo.

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24 Comments:

Anonymous artemisia said...

È interessante questa cosa della dimensione italiana del fenomeno. Perchè il fenomeno è internazionale, ma in Italia ha una sua dimensione particolare che non riesco bene a definire ma che percepisco peculiare. Una tabuizzazione assoluta ad esempio delle funzioni corporee a livelli quasi paranoici, e dall'altro lato una fissazione verso elementi estetizzanti estremi, appunto mercificabili.

È importantissimo parlarne. Ma non so se si può analizzare a fondo senza allargare il discorso anche a ciò che a sua volta comprende e va oltre la corporeità, cioè la questione cos'è un essere umano.

12:32 PM, settembre 07, 2009  
Blogger lophelia said...

arte: non so se è un bene ampliare troppo, "andare oltre la corporeità" senza averla ancora scoperta secondo me comporta il rischio di limitare il discorso al piano mentale - quindi appunto incorporeo. Parlarne dovrebbe essere propedeutico all'azione, non a rafforzare la vocazione astrattamente analitica di certa sinistra cui fa riferimento anche l'articolo.
Parlarne, ma allo stesso tempo interrogare il corpo, renderlo partecipe, consapevole.

1:01 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous artemisia said...

Il rischio c'è, è vero.

Però: "porre domande" al corpo non presuppone che si sappia quali domande porre? E queste domande, non sono il risultato di una presa di posizione più ampia?
Il rischio di limitare mi sembra maggiore limitandosi alla corporeità. Mi sembra che riproponga l'infelice dicotomia corpo-mente (un po' come quelli che parlano di psicosomatica, parola che aborro).

Però insomma al solito è anche probabile che io sia eccessivamente analitica.

1:28 PM, settembre 07, 2009  
Blogger lophelia said...

Ok, interrogare non è il verbo giusto perché non si tratta di "porre domande al corpo", che già stabilisce un rapporto di subordinazione appunto mente-corpo. Potrei dire "ascoltarlo", dove il senso è quello di sentire attivando quasi una facoltà nuova. Stabilire una connessione, proprio per risolvere la famigerata scissione. Non un limitarsi, ma anzi un ampliarsi.

1:54 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous artemisia said...

"Ascoltare" infatti mi piace molto di più.

:)

3:03 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous zauberei said...

Su queste questioni io ho un progetto di lavoro piuttosto concreto, per il quale vado cercando una cornice - proprio in questo periodo.
C'è questo problema quando si ragiona sulla rappresentazione corporea. Il problema per cui chi davvero parte dal corpo alla fine lo fa per percorrere politicamente itinerari reazionari - il freudiano "l'anatomia è destino" con una serie di raccapraccianti vincoli in tema di destino. Ma dal fronte opposto, si continua a straparlare di modelli imposti, di condizionamenti culturali come se il sesso e il corpo fossero un niente nelle mani dell'epistemologia di turno. E questo rende il discorso terribilmente fragile, quando lo si fa sbattere con una cosa come che ne so: la procreazione. Bisogna lavorare sulla produzione di senso della differenza sessuale. Che è quello di cui appunto vorrei occuparmi io - se quarcuno me da retta.

3:14 PM, settembre 07, 2009  
Blogger Fabio said...

In effetti, materie come educazione fisica, religione, attivita' manuali e pratiche (che c'era quando andavamo a scuola noi e adesso pace all'anima sua sara' certamente stato sostituito da computer e Internet in laboratorio asettico), sarebbero essenziali.

Conoscere la storia della spiritualita', conoscere il nostro corpo, imparare a fare un piccolo orto o riparare semplici oggetti per farli durare di piu'. Che bella scuola sarebbe.

Dimentichiamocela pero'. Le priorita' dell'italietta tutta ronde e telecomando sono ben altre: inglese, imprenditoria e Internet, per avere successo nel mondo del lavoro, l'unico che conta.

3:35 PM, settembre 07, 2009  
Blogger lophelia said...

zaub, è un progetto di lavoro concreto nel senso che ci faresti dei seminari teorici o cosa? mi incuriosisce.
In questo momento la parola "concreto" mi sembra l'unica su cui puntare, la sola che abbia un senso nella situazione attuale.

fabio: non sarei così pessimista. Se nei programmi ministeriali certe cose non entreranno facilmente, quando ho lavorato nell'amministrazione di una scuola ho visto che c'è pur la possibilità di presentare progetti da parte di esterni - non chissà cosa, ma c'è. Tutto sta a trovare un preside illuminato, e una scuola che non sia in dissesto economico.
Credo che Lorella Zanardo abbia in mente qualcosa del genere, portare nelle scuole un progetto sugli strumenti per difendersi dalla TV - se ho capito bene. Mi sembra una delle cose migliori che si possano fare al momento attuale.

8:00 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous artemisia said...

"come se il sesso e il corpo fossero un niente nelle mani dell'epistemiologia di turno"

ecco, io cercavo oscuramente e con fatica di dire appunto questo, che non può essere così semplice, e bisognerebbe cercare di capire ciò che è sotteso a certi modelli culturali, e cioè le varie concezioni dell'uomo, più o meno eticamente valide.
Più che di ampliare, ripensandoci, si tratterebbe di approfondire.

Questo però non frena assolutamente il discorso CONCRETO e pratico che ad esempio fa la Zanardo, e che io condivido. Diciamo che sono aspetti diversi, però la "propedeutica all'azione" è necessaria, se no l'azione si esaurisce.

Sto ricadendo nel teorico, scusate, meno male che esistono i pratici!

9:15 PM, settembre 07, 2009  
Blogger lophelia said...

Arte, non discuto la giustezza di quello che dici, ma rilevo che continuiamo a parlare di due cose diverse. "Ampliare" per me vuol dire andare oltre la modalità del pensiero - ché l'approfondimento se non erro lo intendi pensato e così facendo continui a dribblare il corpo, a dargli scacco - pensandolo.
Ora è chiaro che tu e Zaub che siete due filosofe coi fiocchi con le parole mi potete annientare in un nanosecondo: ma appunto, non è di parole che vorrei parlare.
So che non sarai d'accordo, ma dalla parola si può prescindere.

9:24 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous zauberei said...

Nel senso che ho il progetto di un libro. Poi non so come farò se scriverlo sotto l'ala del mio prof di psico, che già conosce il progetto perchè è nato dalle discussioni con lui - o altrove. Che però al momento non ci ho sti grandi promoter, i gender studies si fanno pochissimo e boh. Comunque mi sto muovendo per metterlo in pratica (anche la mia tesi di laurea in psicologia che sto finendo ora è propedeutica, ma si ferma alla psicoanalisi)

Certo comunque che il lavoro di Lorella Zanardo è molto importante io pure la seguo con attenzione. C'è fermento intorno al suo blog. Se si traducesse in qualcosa di concreto penso che mi associerei.
Mi pare importante
(Se ce lo permetteranno: notizia dell'ultima ora: Rai sbologna Report...)

10:24 PM, settembre 07, 2009  
Blogger lophelia said...

notavo oggi dai commenti sul blog di Lorella, che il discorso sulla differenza non è accettato pacificamente da tutti.
Il fatto comunque che non sia un terreno troppo battuto d'altro canto può avere dei lati positivi, credo.
(tra parentesi non ti chiedo come fai a studiare scrivere tesi e libri e fare la mamma, la domanda è piuttosto: come fai pure a bloggare così fecondamente?!?)

10:45 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous zauberei said...

Beh temo di essere nel patologico:) perchè bloggare mi piace da matti:) alle volte penso che bloggo troppo che tolgo energie a lavorare a cose serie. Prima o poi smetterò
Ma in realtà scrivo molto per il blog la mattina presto e il finesettimana. E spesso il blog è una zona anteriore ai lavori seri. Molte delle cose di cui mi voglio occupare passano prima dal blog. PEr dire ho fatto un sacco di post sia sui libri d'esame che sulla roba della tesi.

Si è vero che non è pacifico. Ma questo è grave. Per me psicoanaliticamente è la sabbia mobile della nevrosi, il disconoscimento della matrice. Che poi non vuol dire che la matrice è destino, e che non siamo liberi di farne cosa ne vogliamo. Ma saperla è fondamentale.

11:02 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous Rob said...

Hai postato una cosa molto interessante.
E mi hai fatto venire in mente una pagina memorabile di "Porci con le ali": il collettivo del Mamiani, che nel tardo pomeriggio si spacca tra chi vuole andare al cinema a vedere "Antonio das mortes" e chi "La supplente"...
Vorrei buttare lì una esperienza reale, che per me è stata fondamentale nel rapporto con il corpo: anni di sport agonistico. Che manco a dirlo, in tempi non tanto lontani è stato lungamente ed aspramente criticato da sinistra - non per niente la società sportiva di ispirazione PCI si chiamava, e si chiama ancora, Unione Italiana Sport Popolare, come dire: se cercate l'agonismo, non c'è trippa...

11:55 PM, settembre 07, 2009  
Anonymous artemisia said...

Come si fa a non parlare di parole?

(ora mi blocca)


No, seriamente. È possibile che dalla parola si possa prescindere, anche se non ne sono tanto sicura. Ad un certo livello, validissimo e essenziale, se ne può e se ne deve prescindere, ma se si tratta di riflettere su un fenomeno non credo se ne possa veramente prescindere.

Comunque sia, vorrei ribadire a scanso di equivoci che il lavoro concreto e pratico che auspichi tu io lo appoggio incondizionatamente.
In realtà io sono una pazza innocua.

:)

8:24 AM, settembre 08, 2009  
Blogger lophelia said...

zau, allora il blog in pratica ti fa da prima fase digestiva, un inizio di processo alchemico delle idee, una fase di nigredo...per me invece le idee si fermano qui, allo stato di magmatico cazzeggio:)

rob: sai che non l'ho mai letto Porci con le ali? ero una ginnasiale allo stadio immediatamente post-latenza e quella copertina esplicita che vedevo in libreria mi (dis)turbava...non avrei avuto il coraggio di comprarla, meno che mai conoscevo qualcuno che potesse prestarmelo!

certo, l'agonismo non è democratico...vuoi mettere la dittatura della mente?

caso mai sull'agonismo il dubbio può essere un altro: se portando il corpo ai suoi limiti non trascuriamo altro che potrebbe dirci. Ho conosciuto danzatori che per anni si sono sottoposti a ferree discipline tecniche, per poi scoprire che a certi movimenti c'era modo di arrivare senza fatica, con tecniche che trattano il corpo più gentilmente, ad esempio.


arte: penso che potremmo continuare all'infinito, rigirando le parole. Comunque sì, la riflessione necessita della parola: a patto che non diventino entramnbe uno scudo, una barriera difensiva, un mezzo di evitamento e di rimozione.

9:54 AM, settembre 08, 2009  
Anonymous Rob said...

Beh, direi che è vero, ma forse il punto è che "conoscere il proprio corpo" è pur sempre un mezzo.
Per chi il corpo lo usi a fini espressivi (ma in realtà, in forma diversa, anche nello sport agonistico di alto livello) questa coscienza e capacità tecnica deve poi tradursi in un risultato più globale. Come dire che saper fare meraviglie tecniche con la macchina fotografica non significa comunicare, ecco.

4:33 PM, settembre 09, 2009  
Blogger lophelia said...

assolutamente d'accordo.

7:28 PM, settembre 09, 2009  
Blogger Claudia said...

Ero molto colpita dall'immagine e dal testo, ma ora mi sento un po' spiazzata dal valore e dalla quantità dei commenti.
Forse sarò fuoriluogo o inadatta, ma ogni tanto mi fermo a riflettere sulla metafora del "corpo da visita", il proprio corpo come il biglietto da visita di se stessi. è banale, attuale o normale?
e infine, per bypassare lo scudo della parola propongo il Rio abierto. Questo semplice tipo di ginnastica-antiginnastica-yoga che presciende dalla parola e passa dalla riappropriazione del corpo per arrivare alla consapevolezza del corpo!

4:50 PM, settembre 15, 2009  
Blogger lophelia said...

claudia: be' sicuramente il corpo dice di noi stessi anche più di quanto vorremmo dicesse un biglietto da visita...a chi sappia leggerlo, almeno!
Ho un ottimo ricordo di Rio Abierto. Anche se poi dovendo scegliere ho preferito continuare col Feldenkrais, nel Rio Abierto c'è in più il fattore rapporto con l'altro.

1:18 PM, settembre 17, 2009  
Anonymous Anonimo said...

Si, probabilmente lo e

4:14 AM, novembre 07, 2009  
Anonymous Anonimo said...

necessita di verificare:)

4:15 AM, novembre 07, 2009  
Anonymous Anonimo said...

leggere l'intero blog, pretty good

8:06 PM, novembre 09, 2009  
Anonymous Anonimo said...

La ringrazio per Blog intiresny

8:32 PM, novembre 09, 2009  

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