25 luglio, 2008

Tipi


Siete un tipo intuitivo - introverso oppure sentimento - estroverso? oppure ancora un'altra delle sedici combinazioni descritte dalla teoria junghiana dei tipi psicologici? Se siete curiosi di sapere in che ordine utilizzate le quattro funzioni (pensiero, sentimento, intuizione, sensazione) divertitevi a fare questo interessante test (non c'è bisogno di registrarsi sul sito).
Io vado via qualche giorno...nel frattempo se lo fate ditemi le risposte ché sono curiosa, e se vi interessa quando torno vi dico la mia.

19 luglio, 2008

Piccola rassegna di fuorilegge illustri

William Klein,"4 heads, Thanksgiving Day", New York 1955

Diane Arbus, "Child with a Toy Hand Grenade in Central Park", N.Y. 1962


Henri Cartier-Bresson, "Roumanie 1975"

Leggo nel bando di un concorso fotografico attualmente in corso:

"Il Concorrente dovrà informare gli eventuali interessati (persone ritratte) nei casi e nei modi previsti dall'art.10 della legge 675/96 e successiva modifica con D.Lg. 30 giugno 2003 n.196, nonché procurarsi il consenso alla diffusione degli stessi. In nessun caso le immagini inviate potranno contenere dati qualificabili come sensibili."
La definizione di "dati sensibili" contenuta nel D. Lgs. 196/2003 comprende le informazioni sulla vita sessuale della persona, evidentemente presenti nelle immagini qui sopra di Cartier-Bresson e Doisneau. William Klein dal canto suo non crediamo si sia fermato a richiedere il consenso delle persone qui ritratte, e a volerle rintracciare avrebbe avuto qualche difficoltà. Quanto a Diane Arbus, la sua foto si scontra con il (giusto) "divieto di cui all'art. 13 del D.P.R. n. 448/1988, di pubblicazione e divulgazione con qualsiasi mezzo di notizie o immagini idonee a consentire l'identificazione di un minore".
Le norme attualmente in vigore cancellerebbero una bella parte di storia della fotografia, di cui questi sono solo alcuni esempi.

15 luglio, 2008

Helmut Newton, not just a gigolò


Mentre non ho ancora trovato il coraggio di iniziare la biografia di H.C.B. comprata un bel po' di tempo fa, mi sono divertita in questi giorni a leggere l'autobiografia di Helmut Newton. Le sue foto mi hanno sempre incuriosito - irritato - intrigato.
Molto più che fotografare nel libro è coniugato variamente il verbo scopare.
H.N. racconta come a diciotto anni emigrò a Singapore per sfuggire alle persecuzioni antisemite: le sue origini erano infatti ebree, il suo vero nome Helmut Neuestaedter. A Singapore aprì un piccolo studio per ritratti su commissione, ma il lavoro era pochissimo e lui se la cavò diventando il gigolò di una bella e ricca signora finché non si stufò e ricordò di voler diventare fotografo.
La cosa buffa è che H.N. sembra parlare volentieri soprattutto delle sue foto riuscite male o che per qualche motivo non piacquero alla committenza, e questo lo rende decisamente simpatico.
Nel 1965 viveva a Parigi, e fu chiamato da Diana Vreeland per andare a lavorare a New York per Vogue America. "Per un fotografo ambizioso, e ancora semisconosciuto come me, quella era un'occasione fantastica. Significava un sacco di soldi e, se andavo bene, un salto di qualità. Non potevo certo sapere come sarebbe andata a finire e che le mie foto sarebbero state pessime e assolutamente da dimenticare."
La foto nella pagina riprodotta qui sopra fu fatta nel 1975 in un castello in Francia. Per l'occasione H.N. scelse una modella che lo aveva affascinato a prima vista, e siccome le sue forme erano più accentuate delle normali modelle dovette pregare "fino allo sfinimento" i redattori per tagliare il dietro dei vestiti.
Nel 1980 ritrasse Hanna Schygulla in abiti da Lili Marlene e portò le foto nella redazione di Vogue. Furono accolte da un silenzio di tomba che lui sulle prime non capì, finché "il direttore ruppe il silenzio e mormorò: 'I peli sotto le ascelle'. Durante il lavoro, Hanna aveva sollevato le braccia e io mi ero innamorato dei suoi peli. Allora avevo insistito che tenesse le braccia sulla testa e quelle ascelle erano diventate una parte importante delle mie foto. Naturalmente, nel mondo di Vogue non c'era, e non ci sarebbe mai stato, spazio per ascelle pelose."

08 luglio, 2008

Parole, sensi

"Il fatto che fosse straniero rendeva ancor più improbabile ogni interpretazione del suo comportamento, modellato da una cultura di cui non conoscevo che l'aspetto turistico, i clichés. Ero stata dapprima scoraggiata da quelle evidenti barriere alla mutua comprensione, accentuate dal fatto che, se lui si esprimeva abbastanza bene in francese, io non parlavo la sua lingua. Poi ho convenuto che tale situazione mi risparmiava l'illusione di credere a una perfetta comunicazione, dicesi fusione, tra di noi. Nel leggero scarto del suo francese rispetto all'uso abituale, nell'esitazione che provavo talvolta nell'accertare il senso ch'egli attribuiva a una parola, misuravo ogni istante il grado di approssimazione dei nostri dialoghi. Avevo il privilegio di vivere dall'inizio, costantemente, in tutta coscienza, ciò che si finisce sempre per scoprire con stupore e smarrimento: l'uomo che amiamo è uno straniero."
Annie Ernaux, "Passione Semplice"
Arriva sempre, prima o poi, questa scoperta ad infrangere ogni illusione di pura perfetta sintonia condivisione di medesimi mondi e linguaggi.
Arriva sempre il momento in cui la stessa frase ha per noi e per l'altro due significati diversi.

05 luglio, 2008

Vite possibili

Dopo aver passato l'intero anno scorso a fare concorsi per uscire dal precariato sono finita a lavorare "fissa" in un un ufficio dove mi occupo di concorsi. Dopo varie scosse telluriche di assestamento sembra che sia questo il mio posto "definitivo" (sempre relativamente, spero).
Non mancano spunti interessanti, ad esempio ho trovato in un cassetto la Tabella Istat delle qualifiche professionali regolarmente codificate, da cui cito per estratti:
"Abate, Abbacchiatore di olive, Accatastatore, Accoppiatore di fichi, Ammorbidatore, Assaggiatore di metalli preziosi, Assemblatore di ombrelli, Baloccaio in cartapesta, Cacciatore di teste, Castagnacciaio, Colombicoltore, Contatore di lingotti, Controllatore di guanti, Cozzaro, Criminologo, Critico d'arte, Crocerossina, Croupier, Cuocitore di barbabietole, Dama di compagnia, Depilatore di macelleria, Dipanatore di matasse, Drammaturgo, Drizzatubi per estrusione, Equilibrista, Erbivendolo, Giovane di camera, Grammatico, Gramolatore di cascami di lino, Impastatore di caramelle, Indossatrice volante, Infilapajettes, Ipnotizzatore, Maestro di galateo, Ministro plenipotenziario, Nunzio apostolico, Ocarinaio, Occhiellaia, Pantofolaio, Patriarca, Ragazzo di buoi, Spiralista, Spiritista, Sportelista, Spumantista, Svolgitore di cellophane, Ventriloquo, Visual jockey, Vongolaro, Zavorratore navale".
Ecco, quando da bambini ci chiedevano "cosa vuoi fare da grande?" avrebbero dovuto farci leggere la Tabella Istat, che uno poi lo scopre tardi quante possibilità si è perso.

Pistoia Blues, il montaggio del palco in piazza Duomo

01 luglio, 2008

Insegnamenti

Lo disse Scianna due estati fa nel suo workshop ed è la sua frase che meglio ricordo, che subito riconobbi e ritrovai dentro di me: la fotografia dev'essere implicata nella vita.
La medesima trama tessuta di emozioni e luce.