31 dicembre, 2007

Enjoy yourself!


vale la pena di ascoltarla, parte svogliata ma poi si esprime al meglio...e buon divertimento, qualsiasi cosa facciate, che usciate o restiate a casa o ve ne andiate a letto presto...l'importante è farlo convinti!

(e poi...se avete voglia potete usare questo post come spazio-confessionale dove sussurrare i vostri peccati dell'anno appena passato, cose dette o fatte di cui siete vagamente pentiti oppure di cui non riuscite a pentirvi neanche un po' anzi lo rifareste pure)

Buon 2008

30 dicembre, 2007

Natale all'Ipercoop

20 dicembre, 2007

Ultimo giorno di scuola

Questo blog è temporaneamente distratto da: cambio lavoro con brindisi per salto dalla precarietà al contratto a tempo indeterminato fuga dalla scuola media congedo dal personale scolastico con scambio di regali baci lacrime abbracci accoglienza dei nuovi colleghi con crostate e marmellate fatte in casa caccia ragionata ai regali per gli amici ricerca di una nuova Ixus ultimo modello che si faccia trovare sotto l'albero al risveglio del mattino di Natale.
In attesa di ritrovare la concentrazione augura Buone Feste a tutti.

18 dicembre, 2007

Otto (1984 - 2003)

Otto credeva di essere una persona. Sdegnava i giochi dell'altra gatta di casa, preferendo sedersi a tavola con la famiglia. Interveniva sempre puntuale e a tono nella conversazione, non di rado con vena polemica. Se si rideva di lui si incazzava a bestia. Una volta si diresse alla collezione di videocassette di mia madre e tirò fuori con l'unghia "Voglio la testa di Garcia" di Sam Peckinpah.

13 dicembre, 2007

L'isola analogica

Di recente parlavo con un amico che vuole venire a trovarmi alle Eolie la prossima estate: è rimasto male nel sentire che ad Alicudi esiste un unico bar. Gli ho detto che ad Alicudi non c'è bisogno di più di un bar, ma non sono sicura che abbia capito.

*L'isola analogica è un documentario molto visionario su Alicudi diretto da Francesco Raganato e prodotto dalla Todos contentos y yo tambien.

12 dicembre, 2007

Bang Bang

I was five and he was six
We rode on horses made of sticks
He wore black and I wore white
He would always win the fight

Avete presente quando siete ossessionati da una canzone? Ecco, l'unico modo per alleviare l'ossessione è ossessionare qualcun altro, e il blog è un ottimo mezzo per farlo.
L'altroieri ho visto finalmente Kill Bill vol.2, a qualche anno di distanza dal vol.1. Il primo mi era sembrato più che altro un trailer di ultraviolenza patinata. Ci trovai di bello solo la colonna sonora, con quella canzone che ogni tanto mi tornava in mente. E invece il secondo mi è piaciuto, e la canzone proprio non me la levo dalla testa. Ho anche confrontato le varie versioni: quella di Nancy Sinatra mi fa dormire, quella originale di Cher la preferisco e poi ho scoperto quella bella sanguigna dei Raconteurs, gruppo indie rock statunitense che non conoscevo, che forse mi piace ancora di più.
La canzone, come il film, ricorda che alla fine deve esserci per forza un vincitore. Il difficile è capire se la battaglia è l'ultima.
Bang bang, I shot you down
Bang bang, you hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, I used to shoot you down.

09 dicembre, 2007

Sia chiaro a tutti che

Questo non è un post nostalgico
"Sta nel fondo dei tuoi occhi / sulla punta delle labbra / sta nel corpo risvegliato / nella fine del peccato / nella curva dei tuoi fianchi / nel calore del tuo seno / nel profondo del tuo ventre / nell'attendere il mattino"
Trent'anni fa "stava" poi anche in altre cose che ora non ci sono più. Di mitra, spranghe e sanpietrini non si sente la mancanza. Di altro sì, anche noi che abbiamo appena fatto in tempo a sentirne l'eco.
Oltre al conoscersi del corpo e ai giochi dei bambini ci sono rimasti forse i momenti di ubriachezza e gli istanti di memoria.
Però non è giusto rassegnarsi all'idea che non ci sia più.
Dove potrebbe stare adesso?
Gianfranco Manfredi, "Ma chi ha detto che non c'è"

08 dicembre, 2007

Il custode della fiamma


Se potesse parlare, questo post sarebbe il seguito di vecchi post che parlavano di una candela consumata a metà, di nodi allo stomaco, di fuga e istinto di conservazione, del freddo che faceva e delle conseguenze della vodka, di stranamore, del diavolo probabilmente.
Se potesse parlare, questo post parlerebbe di vicinanza e distacchi, vino e kebab, consapevolezza e incoscienza, guerra e tenerezza. Parlerebbe, ancora una volta, della fiamma e del suo custode.

Culturale 2 -la vendetta della pittura

Alla Biennale fiorentina di Arte Contemporanea c'era moltissima pittura. Poche opere usavano linguaggi più nuovi ma nessuna era sorprendente o disarmante come sa essere a volte l'arte contemporanea.
Sui giornali si è parlato molto di coinvolgimento e sensualità a proposito di "Se mi sei vicino" di Sonia Cillari, opera interattiva dove lo sfioramento tra due superfici corporee si traduce in variazioni di proiezioni algoritmiche su uno schermo luminoso. L'idea di rappresentare visivamente la vicinanza fisica era interessante, il risultato mi è sembrato sensuale e coinvolgente poco più di un'esercitazione di matematica.

Alla fine è toccato alla pittura provocare le uniche scosse. Ma solo alla poca veramente buona, come quella della cilena Gina Itveen.

06 dicembre, 2007

Finito il ricreativo principia il culturale (1)

dal film "La giusta distanza"

Da vedere assolutamente : "La giusta distanza"

Da vedere: "Ai confini del paradiso"

Da vedere forse ma anche no: "Giorni e nuvole"

02 dicembre, 2007

Amor dammi quel fazzolettino

te lo stiro col ferro a vapore ogni pieghina un sospiro d'amor, la cantava bene Amalia Rodrigues. Ho ancora il 45 giri in una vecchia scatola quadrata di latta dei pasticcini Lazzaroni Saronno, lo avevo completamente dimenticato fino all'altro giorno.
Ho telefonato a una ex compagna di liceo che non sentivo da un paio di mesi. Estroversa e piacente, gli uomini non le sono mai mancati: una delle sue ultime avventure abita in una città del Nord-est, anche lui belloccio e pieno di donne. "L'hai più visto?" le chiedo. "No, non ne voglio più sapere, l'ultima volta che ci siamo sentiti mi ha fatto veramente arrabbiare" "perché?" "perché mentre era al telefono con me ha avuto un org****!" "no scusa, fammi capire...ma tu nel frattempo cosa facevi?" "vabbe' si scherzava un po', ma io stavo stirando!"
Lì mi è tornata in mente la voce di Amalia, era proprio bella cantata da lei, c'è chi dice l'amor non è bello certo che quello l'amor non sa far.