31 gennaio, 2008

1 - Che la rivoluzione inizi dal corpo

Una lezione di metodo Feldenkrais è un'esperienza gentilmente rivoluzionaria. All'inizio l'istruttore ti chiede di distenderti per terra e lasciare andare il peso del corpo sul pavimento. E poi di ascoltare. Di prestare attenzione. Dai piedi alla testa, sentire in che modo le varie parti del corpo appoggiano sul pavimento. Quali punti fanno contatto con la terra, e quali no. Sembra di non fare nulla, e invece è l'innesco del cambiamento.
Il germe della consapevolezza. Perché se sappiamo che cosa stiamo facendo possiamo decidere di cambiarlo. Altrimenti continueremo automaticamente a fare sempre la stessa cosa anche se non ci fa bene, e questo vale per gli schemi di movimento e anche per tutto il resto.
La consapevolezza ci fa scoprire la possibilità di scegliere.

29 gennaio, 2008

(forse)


una rosa è una rosa è una rosa è una rosa




("Progresso Fotografico" ha ripubblicato un numero storico del 1977, quando c'era il pensiero e le riviste non erano solo un agglomerato di pubblicità. Il tema del numero è "Linguaggio e fotografia". Pagine fitte di scrittura come non se ne vedono più, con un'approfondita illustrazione delle figure retoriche applicate all'immagine, antitesi ripetizione sineddoche chiasmo metafora e altro. Non potevano mancare il significante e il significato. Analisi datata, ma vale la pena.)

Angeli Perduti



Come promesso. Won Kar Wai 1995. Si trova in DVD insieme a Hong Kong Express.

26 gennaio, 2008

Hong Kong Express



Basta con i martellamenti di palle. Vi saluto con la scena d'apertura di questo vecchio film di Won Kar Wai (ancora tu, ebbene sì), meglio con l'audio perchè senza non è la stessa cosa. Buon fine settimana a tutti.

25 gennaio, 2008

La corazza del narcisista

"c'era una volta un uomo fatto di torrone
era così duro da spezzarti i denti
io non capivo perchè fosse impietrito quel tesoro delizioso,
ho passato molto tempo
a sciogliermi al suo posto
temeva lo mangiassi in un solo boccone"
(Chiara Guarducci, "La carogna", 1999)

Nel film "Magnolia" (P.Thomas Anderson) il personaggio di Tom Cruise rappresenta l'esasperazione negativa del carattere "narcisista" secondo l'analisi bioenergetica: sessualmente dominante, sicuro di sé, aggressivo, corazzato fisicamente e psicologicamente, nessuno spazio per sentimenti, emozioni e debolezze. Fino a che la giornalista, fingendo di volerlo semplicemente intervistare come fenomeno di successo, non gli ricorda il suo passato. L'abbandono da parte del padre. Per superare le ferite del passato si era costruito quell'armatura che lo rendesse invulnerabile: davanti all'attacco inatteso la corazza cede di schianto.
Il personaggio del film è estremizzato in negativo, ma è molto facile incontrare caratteri narcisisti "normali", con tratti meno esasperati. Uomini che si difendono dalle emozioni e perciò fanno tanto arrabbiare le donne, che quindi cercano di strappargli la corazza di dosso. E a volte ci riescono, e vedono d'un colpo tutta la vulnerabilità da cui si difendevano.
Ora, finché sei una giornalista è più che altro un problema di scrupoli etici; se invece all'altro vuoi bene poi ti dispiace sul serio vederlo star male.
(informazioni sulla bioenergetica si possono trovare qui. Non ho nessun rapporto con l'Istituto che gestisce il sito e non sto facendo pubblicità: il link può servire per chiarire dei concetti e spero non sia un problema per i gestori)

24 gennaio, 2008

Narcisismi




Quando amiamo qualcuno e vorremmo da lui qualcosa che non vuole o non può darci, lo stiamo davvero amando?

21 gennaio, 2008

Il terzo occhio



C****! stasera sì che ci voleva, stasera mi mancherà proprio, penso inglobata dalla massa umana in movimento ipnoticoelettronico dentro l’enorme stanzone dai soffitti altissimi. Dalla parete in alto alla mia sinistra un volto gigante giallo e rosso con tre occhi e la bocca spalancata mi fissa, ha le braccia aperte e da un braccio escono un’altra piccola testa e la scritta “il cuore è il dio degli uomini”. Mi sovrasta e mi fissa con quei tre occhi e la lingua di fuori, e io non posso fotografarlo perché non ho la macchina.
Senso di impotenza, di sconfitta, di qualcosa che va perso.
Mi guardo intorno con la percezione visiva al massimo grado, come un sensore CCD a migliaia di pixel, come se volessi registrare tutto e portarlo a casa. Poi la vista, priva della protesi dell’obiettivo, si rilassa. Cede volentieri il passo agli altri sensi, anche perché non può arrivare dove arrivano loro. Anzi è di ostacolo, d'impiccio.
Spengo il sensore visivo e sento quello che non potrei fotografare, neanche se avessi la macchina. Calore dei corpi in movimento vino che trabocca dai bicchieri ad ogni passo flusso fortissimo dei suoni da trance che avvolgono tutti in un'unica corrente continua. Sguardi compresi. Non importa vederli, si sentono, anche a distanza.

17 gennaio, 2008

2001 - Undevelopped A.

Un giorno il mio amore per la camera oscura andò in crisi. Non riuscivo più a dedicarle intere nottate come avevo sempre fatto. Al posto del desiderio provavo una strana insofferenza all'idea di rinchiudermi alla luce gialloverde per il consueto rituale con le sue regole da seguire, ferree come in tutti i rituali.
Il fatto è che le regole prima o poi ti viene voglia di metterle in discussione, di romperle di proposito. Perché non ti stanno più bene, per vedere cosa succede.
E così, può succedere per esempio che quella verità finora cercata nei minimi dettagli dell'immagine ti si riveli a sorpresa nelle macchie di uno sviluppo volutamente incompleto, o nel divenire di una fotografia non lavata che vira continuamente alla luce del tempo.

16 gennaio, 2008

C'era una volta il rullino

15 gennaio, 2008

1993 - Primi studi in bianco e nero

Facendo ordine in camera oscura, è saltata fuori questa.

13 gennaio, 2008

Meduse

nell'acquario di Genova

Ebbe ragione Kiakkio a consigliare questo film. Chi è di queste parti può ancora acchiapparlo questa sera al prezioso cinemino-cineteca di Castello. E chi non lo è trovi comunque il modo di non perderlo.

10 gennaio, 2008

Donna d'onore

Macché Carlabruni. Piuttosto complimenti a sua sorella Valeria se è vero il suo flirt con Louis Garrel (qui sopra in "The dreamers"). E se non è vero complimenti comunque per essere uscita indenne dall'essere la sorella di Carlabruni.

07 gennaio, 2008

"Pole la donna permettisi di pareggiare con l'omo?" (altri tempi...)


Dopo cena con un amico ci fermiamo a bere in un caffè del centro non turistico. Io la vodka non la bevo, alla vodka gliel'ho giurata da quella sera dello scorso inverno, ora bevo del porto rosso bello innocuo e appiccicoso. Lui saluta due suoi amici, tipi simpatici. Si apre una lamentazione collettiva (tutta maschile, io da ignorante ascolto e imparo) sui nefasti effetti della globalizzazione sulla pornografia. Una volta (mi spiegano) la pornografia era diversa da paese a paese: quella inglese era delicata, la francese ambigua, l'americana ginecologica. Ora è tutta troppo uguale, la sequenza delle interazioni sempre la stessa, tutte uguali le attrici, e non va mica bene. Io dico non so, di quei film ne ho visti solo un paio negli anni '80 e già quelli a me erano sembrati molto uguali, "macché, tu hai visto i migliori" mi dicono.
Dagli stereotipi estetici il discorso si sposta sulle relazioni. E lì uno di loro, con la franchezza che si può avere soltanto parlando con qualcuno che non si è mai visto e probabilmente non si rivedrà più, mi dice: "perché vedi, non mi chiedere il motivo, ma è un fatto certo che ora come ora gli uomini non si vogliono confrontare con le donne. Non mi chiedere perché, ma è così".
Be' ma non si poteva dirlo subito? quanti fiumi d'inchiostro e di parole risparmiati! certo se si risapesse in giro sarebbe la rovina di autori di bestsellers, riviste parafemminili, psicoterapeuti di coppia e non, conduttori di dibattiti televisivi e non.
Che liberazione, non c'è niente da capire.

06 gennaio, 2008

Meme

Una delle regole del gioco era inserire questo logo, a me sembra un piccolo alieno tipo villaggio dei dannati ma questo è.
Altra regola: partecipare se nominati, e io da Artemisia lo fui.
Linkare il punto di partenza del meme, che è questo.
E finalmente passo al dunque: nominare 5 blog che "mi fanno pensare". Mi fa un po' strano doverne scegliere 5 quando qui accanto c'è una lista di blog e se li ho linkati vuol dire che mi piacciono tutti. Comunque. 5 devono essere e 5 sono, ho seguito l'indicazione del post originario che dice di scegliere blog meritevoli e di contenuti, per il resto più che farmi pensare a me piace dire che mi fanno viaggiare con la mente.

- Pioggiablu, il paese delle meraviglie. Artemisia è la regina che comanda le parole con la bacchetta magica, le mette in riga, le scombina e le ridispone e loro sono lì pronte a piegarsi ai suoi ordini per comporre architetture fantastiche e castelli di carte.
- Londoncalling, lunapark profumato di tè speziati dove Fabio ci porta per mano tra labirinti artistici contemporanei e gallerie piene di suoni buie o colorate, e con vertigini da ottovolante si viene lanciati dal tunnel del paradiso perduto verso mondi futuri migliori e possibili.
- Australiatrippin' è chiuso ma ha lasciato le sue porte sempre aperte sulla Great Ocean Road con i diavoli della Tasmania a fare da guardia.
- Sukun è da poco atterrato in Africa, e noi con lui.
- e alla sera ci si immerge nel Latte della carta per un viaggio di sogni senza parole tra lepri lune e bastimenti carichi di gatti stelle e soli, un viaggio notturno in bianco e nero sulle note della luna rosa di Nick Drake.

03 gennaio, 2008

Il merlo ha perso il becco

Il primo dell'anno ho perso la vecchia Ixus. Credo che qualcuno me l'abbia sfilata di tasca mentre giravo in un mercato.
Il problema è che ancora non è arrivata quella nuova che ho ordinato prima di Natale.
Sono da due giorni senza e mi sento strana. Con la reflex era diverso, non mi è mai mancata fisicamente come mi manca ora la Ixus. Che per la sua immediatezza d'uso era diventata un'estensione naturale, un organo-funzione. Un senso in più. Il senso per scegliere dalla realtà quello che ci piace, e possederlo.

01 gennaio, 2008

Silenzio

Non ci riesco proprio. La notizia ormai è di ieri, che anche l'ultimo dei sette operai della Thyssen Krupp è morto. E così come ieri non mi è riuscito tanto di festeggiare oggi non mi viene per niente di riprendere a cazzeggiare sul blog. E' che tutte le volte che risento di questa cosa o ne leggo sui giornali mi viene il groppo, e so di non essere la sola. E siccome il blog per parlare di queste cose non mi viene da usarlo, l'unica cosa che posso fare è stare in silenzio.