27 ottobre, 2009

Se anche Claudio Lolli ti mette bene

bisogna andare sempre avanti
anche se noi non siamo in tanti
anzi davvero siam solo in due
le mani mie le mani tue
Claudio Lolli, "La giacca"

Di Lolli qui dentro si era già parlato. Anche a distanza di tanti anni le sue canzoni rimangono belle. E continuo ad essere convinta che ascoltarle in tenera età ci abbia fortificati.

Etichette: , , , ,

22 ottobre, 2009

Adagio




Anni fa lavoravo per un anziano professore universitario gravemente malato. Era nipote di un politico e scrittore antifascista, e da quando aveva smesso di insegnare riversava tutto il suo tempo e le sue energie nel divulgare il pensiero e le opere di suo zio. Io, a turno con altre due persone fidate, lo aiutavo a tenere i contatti con le case editrici, i giornalisti, gli studiosi e amici che condividevano il suo impegno: scrivevamo lettere, spedivamo fax, organizzavamo riunioni.
Girando per casa sua restavo affascinata dai libri, dagli antichi album di fotografie di famiglia. Di fotografie poi ne aveva altre alla rinfusa in uno scatolone, e sapendo della mia passione chiese a me di riordinarle per soggetti e cronologia.
Fu un'emozione grande: in quella scatola c'era la Storia. I fratelli Rosselli sul motoscafo in fuga da Lipari, solo per fare un esempio.
Viveva solo. La sua governante e un'infermiera si davano il cambio nell'assisterlo e preparargli i pasti.
Quando iniziai a lavorare per lui ancora camminava un po', anche se passava la maggior parte del tempo in sedia a rotelle. Poi dovette mettersi a letto, la malattia progrediva e gradualmente perse quasi del tutto la vista. Eppure era instancabile: continuava a pensare, a dettare lettere, a sforzarsi di tenere le fila di discorsi che gli sfuggivano ogni giorno un po' di più. La passione lo ha tenuto in vita sicuramente più a lungo di quanto aveva deciso il suo corpo.
Non riusciva più ad usare il lettore CD con le cuffie, gli comprai due altoparlanti che lo resero felice. Ascoltava soprattutto Bach, unica cura, unici momenti di pace sua e di quella stanza con gli arredi antichi, il televisore, le medicine, le pantofole consumate. La musica stendeva dolcezza su tutto, così come la carezza della luce.


Etichette: ,

19 ottobre, 2009

Metafisica

E per finire, le piazze con la famosa luce metafisica descritta da Giorgio de Chirico non solo nei quadri ma anche nell'autobiografia. Scrisse che per trovarla bisogna visitare Torino in ottobre. Non ne abbiamo trovata tanta ma un pochino sì, e abbiam dovuto farcela bastare.

Etichette: , ,

17 ottobre, 2009

Il ventre del fotografo


Menzione speciale alla Tarte Tatin calda con crema assaggiata in una bellissima caffetteria in San Salvario, interamente tappezzata con vecchie immagini pubblicitarie e menù di provenienze antiche e strane, dalla cena dell'Unione muratori guarenesi a ricevimenti nobiliari del milleottocentonovantacinque-quasi millenove.
(l'avete mai fatta la Tarte Tatin? è difficile? sarei tentata di provarci ma ho trovato ricette tra loro piuttosto diverse...)

Etichette: , ,

14 ottobre, 2009

Tastando le viscere

Insomma Torino mi è piaciuta, sì. Però non sono riuscita a "sentirla" di pancia. Forse perché si nasconde, o forse perché è davvero tutta di testa, anche se ogni tanto spuntava improvvisamente un sexy shop o sexy disco. Ma anche loro si confondevano in quelle strade tutte beige grigie e marroni, e alla fine sembravano negozi o uffici come gli altri.
Forse l'unico aspetto della città in cui ritrovavo il contatto con la pancia erano, poco metaforicamente, i raffinatissimi e golosissimi Caffè.

Etichette: , ,

12 ottobre, 2009

Spazio

...è quello che più colpisce arrivando a Torino da una città soffocante come Firenze. L'occhio, anziché essere aggredito, si perde nelle prospettive lineari. L'orecchio è quasi cullato dal rumore del traffico, qui attutito dall'ampiezza delle strade.

Etichette: , ,

09 ottobre, 2009

Logica follia (2)


"L'esotismo, la pazzia fantastica, l'eccentricità sono l'altra faccia della capitale razionale e squadrata, dove il puro rigor di logica, portato alle estreme conseguenze, sconfina - come osserverà Italo Calvino - nell'allucinazione urbana."
Curzio Maltese, "I padroni delle città"

Etichette: , , ,

Logica follia (1)

"La Torino liberata dal compito disperato di dover fare l'Italia e gli italiani sprigiona risorse, attinge alla sua nascosta follia per sperimentare, come nessun'altra città italiana.
Sorge il simbolo cittadino, quel magnificente monumento al nulla che è la Mole, nata per essere la sinagoga e fatta esplodere dall'Antonelli alle dimensioni del più alto e sconsiderato edificio in muratura d'Europa."
Curzio Maltese, "I padroni delle città"

Etichette: , , ,

07 ottobre, 2009

La città sogna

Torino, piazza Vittorio Veneto
"E' nella psicologia calvinista dei torinesi un complesso di Atlante che li porta a caricarsi di doveri insopportabili e titanici sensi di colpa. C'è sempre una grande missione da compiere: l'Unità d'Italia, l'industrializzazione, la rivoluzione. Ma quando la missione fallisce, meglio se per cause di forza maggiore, la città finalmente respira, si lamenta ma sogna e, perché no, gode."
Curzio Maltese, "I padroni delle città"

Etichette: , , ,