31 agosto, 2007

Pensieri pigri


Io di solito al Forte Belvedere non ci vado perché è un posto troppo da fighetti, troppo salotto. Però stavolta son stata contenta che mi ci hanno portato perché ci ho visto una bella mostra su di lui e mi son ricordata che Firenze è meglio di come sembra quando la vedi da giù in mezzo al traffico.

29 agosto, 2007

A bagno con la Ixus


28 agosto, 2007

Le voci degli altri

C'è qualcuno qui vicino che ci sta dicendo qualcosa di molto interessante, andiamo a sentirlo.

26 agosto, 2007

Wooden ships on the water

Nel viaggio di ritorno sono stata invitata sul ponte di comando. Col sottofondo musicale di vecchie canzoni in romanesco ho curiosato tra gli strumenti, mi hanno anche spiegato come si usano ma ho preferito non provare per il bene collettivo.
Ho anche una foto di me al timone che ovviamente evito di postare, anche perché mi sa che non era proprio da protocollo che mi facessero stare lì.

24 agosto, 2007

Dalla nave

23 agosto, 2007

Casa





22 agosto, 2007

Locupletandosi

Sono nella mia auto accanto al guidatore, l'auto va a tutta velocità a marcia indietro ma alla guida non c'è nessuno e improvvisamente mi rendo conto che dovrei esserci io, segue una fatica boia per incunearmici perché il seggiolino è praticamente appiccicato al volante.
Sogno del c****. Si vede proprio che ho ricominciato col diritto amministrativo, quando incontri parole come "locupletarsi" l'incubo è il minimo.

21 agosto, 2007

XXY

Mi è sembrato uno dei film migliori visti ultimamente XXY di Lucìa Puenzo, recuperato all'inestimabile circolino-cineteca vicino casa. Per chi non l'avesse visto la protagonista è Alex, una ragazzina nata con entrambi i sessi (se ne parla al femminile solo perché ha l'aspetto di una ragazza androgina). La madre e la scienza si preoccupano della necessità di farla operare: il padre no ("quando nacque mi consigliarono di operarla subito, così da grande non si sarebbe ricordata di niente. Ma io non volli, era perfetta così"). La stessa Alex non ne ha la minima voglia, più interessata a sperimentare la sua controversa sessualità con il figlio degli amici di famiglia - in modo tutt'altro che scontato per entrambi.
Film esplicito e delicato. Non pretende di dare risposte, se mai di scalzare finte certezze attraverso domande solitamente rimosse.
Un esempio, il padre ad Alex: "Ti proteggerò fino a che non deciderai di scegliere". Seria, Alex gli risponde: "E se non ci fosse da scegliere?"

20 agosto, 2007

Lo sbarco

Quante volte in città sogno il mare con un intensità fisica dell'"essere lì" che solo il desiderio può creare. E ogni volta il passaggio reale è al confronto quasi deludente nella sua normalità.
Il porto sovraesposto alla luce del mezzogiorno è sempre stato negli occhi della memoria e non fa differenza averlo davanti, se non che ora gli occhi li devo strizzare per non farmi accecare dal riverbero.

Stranezza d'agosto

E' strana la città d'agosto. Una esce con l'idea di andare in libreria a comprare un libro di ricette di antipasti e dopo al cinema a vedere La vie en rose, e si ritrova con in borsa un CD di Chet Baker a farsi fare un massaggio ai piedi da un tipo.

16 agosto, 2007

Informazione in vacanza

"La Repubblica" pochi giorni fa ci rivelava di aver scoperto che Second Life "è una boiata pazzesca". Ma secondo loro eravamo rimasti convinti del contrario fino ad oggi?
Su Kataweb invece oggi si legge: "Ed è arrivata come una bomba alla comunità scientifica la notizia che uno psicologo canadese di origine italiana è riuscito a
'radiografare' i sogni erotici delle sue cavie. Svelando che l'8 per cento circa dei nostri sogni riguarda l'attività sessuale."
Forse riuscire a radiografare i sogni è la notizia bomba? no, perché leggendo oltre si scopre che si intende semplicemente analizzarli e raccogliere dati. E l'esito della scoperta? Come bomba non mi sembra gran cosa. Forse nel senso che ci si poteva aspettare una
percentuale maggiore? L'8 per cento che razza di numero è? Boh.

15 agosto, 2007

L'imbarco

Di passaggio a Milazzo ne ho sempre visto solo il tragitto porto-stazione, che è bruttissimo e soffocato dal traffico. Quest'anno un milazzese mi ha parlato dell'altro versante e mi ha mostrato una foto del lungomare. La prossima volta devo scoprire l'altro lato e chissà, magari poi decido di non imbarcarmi più.

La Brioche

Al porto di Milazzo c'è quasi sempre il tempo per la colazione con la brioche siciliana. Bella, tonda, soffice, materna.

12 agosto, 2007

Sole e vento




Ipnotico allusivo estenuante nel suo lento interminabile entrare uscire rientrare, il treno entra pezzo per pezzo dentro la pancia della balena di ferro.
Appena il vagone è definitivamente incastrato tra le pareti di lamiera si può uscire e salire sul ponte a ubriacarsi di luce e vento. Anche qui i gusti sono gusti, e ci sono quelli che preferiscono restare seduti nello scompartimento buio e surriscaldato per tutta la traversata dello stretto.

09 agosto, 2007

L'album delle vacanze. La partenza

Il treno arriva con quaranta minuti di ritardo. A volte riescono a recuperare nella notte correndo follemente in aperta campagna. Stavolta no, e il viaggio sarà più lungo del previsto di quasi due ore.

I posti in cuccetta, se richiesto alla prenotazione, vengono assegnati con separazione uomini/donne. Una donna sbraita per un'ora con il cuccettista perché nel suo scompartimento è capitato un uomo "non previsto".
Io dividerei i posti piuttosto tra dormienti e insonni.
A me càpitano sempre i primi, che subito vorrebbero rinchiudersi a chiave dentro lo scompartimento; per me invece l'unico senso del viaggio è guardare fuori.


Non capiscono bene quando dici che preferisci restare ancora un po' nel corridoio deserto. Neanche il cuccettista capisce bene, e mi invita a sedermi nel suo scompartimento. Io non capisco bene lui, ad ogni buon conto gli dico no grazie, vorrei fotografare il panorama. Di notte, sì.





Alla fine per cortesia verso i compagni di cuccetta entro. Ma resto appiccicata al finestrino, chiudo gli occhi ogni tanto e poi li riapro. A Salerno vedo il cielo schiarirsi contro i palazzi e mi sveglio del tutto.

Non posso perdermi la prima vista del mare.


Il lungo tratto che il treno percorre vicinissimo alla costa mi è sempre sembrato magico, a dispetto della desolazione di certe zone.


I compagni di cuccetta per fortuna sono tranquilli, mi piace chi continua a dormire anche dopo il sorgere del sole invece di stordire subito gli altri con voce squillante.

Sotto il sole ormai alto scorre la Calabria intera, Miami beach compresa.

08 agosto, 2007

Terzo: non perdere l'abbronzatura

Quelli che "Ah sei stata al mare, ma non sei mica tanto abbronzata", ecco quelli io li picchierei. Oggi me l'ha detto un amico in palestra. Va bene, la mia abbronzatura non è gran cosa, ma per me è già tanta per cui ogni mezzo è lecito per trattenerla, compreso ricorrere al lago. Non alle sue finte spiagge attrezzate e mondane, ma a quella spiaggetta selvatica di sassi ed erba che nelle mattine feriali è quasi deserta, con poche voci che parlano lingue sconosciute dell'Est e potresti essere in un film di Bergman, non fosse per un livornese che arriva all'improvviso e da lì in poi si sente solo lui.

06 agosto, 2007

Secondo: non dimenticare Bergman

"Il Silenzio" di Ingmar Bergman (1963) è molte cose, come tutti i suoi film.
Ad esempio, una magistrale lezione di ritratto fotografico in bianco e nero.
E' anche la descrizione di due atteggiamenti antitetici riguardo al sesso, incarnati dalle due sorelle protagoniste.
Esther che ha repulsione per gli uomini e si rifugia nei libri, nelle traduzioni, nell'alcool e nella logica: "è solo questione di ormoni" dice con disprezzo, ma finisce per ammalarsi, perché "la natura presa in giro si vendica".
Anna che filtra tutto attraverso il corpo e cerca effimero sollievo alla sua inquietudine nell'incontro/scontro fisico con altri corpi, mescolando riso isterico e pianto disperato.
Tesi e antitesi. Bergman si sa, non è ottimista, Dio tace e non si vede possibilità di sintesi.
Luogo dell'azione è un'immaginaria e ostica città straniera dalla lingua incomprensibile, dove le due donne sono costrette a sostare in albergo a causa della malattia di Esther.
Nel film c'è una sola cosa che sembra compresa da tutti. "Come si dice musica?" chiede Esther al cameriere d'albergo. "Musica" risponde lui."Johann Sebastian Bach?" "Johann Sebastian Bach".
Il gioco al massacro tra le due sorelle si interrompe solo per un attimo, sulle Variazioni Goldberg.