28 maggio, 2009

Il cielo sopra la Piana


Ho un po' di cose da fare in questi giorni, tipo occuparmi della prossima mostra ma anche riposarmi staccando da tutto, e così con questa Cartolina dalla Periferia auguro in anticipo a tutti un buon weekend e, per chi può, buon ponte.
Per chi volesse o dovesse rimanere incollato al monitor consiglio caldamente di seguire la discussione che prosegue ormai da tempo su Il Corpo delle Donne.

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26 maggio, 2009

Un buongiorno speciale

Continua la serie di post gustativi. A quest'ora ci sta bene un caffè, ma badate che questo non è un caffè qualsiasi, è un caffè con una crema speciale e dolcissima dalla ricetta segreta che si può bere solo a Firenze in una stretta strada del centro universitario. Lo si beve seduti in tutta calma in un ambiente dove il tempo sembra essersi fermato, sfogliando i quotidiani senza che nessuno abbia fretta di mandarti via, anche perché non molti premono per pagare sei euri per due caffè - per quanto speciali. Che poi tale ambiente dove due caffè (specialissimi, ripeto, e chi si siede è consapevole di quello a cui va incontro - io infatti ci vado una volta l'anno) costano sei euri sia strettamente intellettual - biologico - di sinistra radical chic è una contraddizione squisitamente fiorentina credo, ma potrei sbagliarmi e anzi se sbaglio correggetemi, potrei scoprire che invece è sintomo di cosmopolitismo.

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25 maggio, 2009

Sete

21 maggio, 2009

Al libanese

antipasti misti con salsa di yogurt

crema di melanzane

caffè al cardamomo

Un bel po' di tempo fa, nell'euforia dei primi tempi che abitavo da sola, mi divertivo a sperimentare in cucina. Gli amici facevano volentieri da cavie, era il periodo che iniziava ad andare di moda l"'etnico" e mi ricordo di una notte che la casa odorava fortissimamente di pollo tandoori.
Ora è sempre più raro che mi azzardi, a malapena cucino italiano, e preferisco limitare il fattore di rischio alla scelta del ristorante.
(alla fine avrei assaggiato volentieri la pasta dolce a pezzetti con burro, frutta secca e sciroppo di rosa e fiori d'arancio ma lo stomaco mi ha detto di no, sarà il pretesto per tornarci un'altra volta)

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20 maggio, 2009

La cura del sogno


Io e X dobbiamo aiutare nostro figlio (non abbiamo figli) a fare i compiti. Sensazione di difficoltà a trovarsi d'accordo sul modo migliore per farlo.
Una donna è stata accoltellata alla schiena da un uomo in un appartamento, e salvata dall'intervento di un altro uomo. La memoria ripercorre in soggettiva la sequenza aggressione - perdita dei sensi - risveglio, forse in ospedale ma non è sicuro. Conversazione al telefono con una donna, forse una giornalista, informata sui fatti.
Il figlio sta per qualcosa di cui prendersi cura. Aggressore e salvatore non hanno volto ma sono forse la stessa persona. Ma non scrivo per interpretare - non è questa la sede. Scrivo perché certi sogni è come se chiedessero di essere trattenuti e verbalizzati. Reclamano attenzioni e cure come neonati, e a trascurarli strillerebbero più forte.

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18 maggio, 2009

Camomilla

Li avevo sempre guardati con diffidenza i gialli di Simenon, eppure adesso la sera se mi avanza mezz'ora per leggere li trovo perfetti. Dopo che l'ultimo di Fred Vargas l'ho consumato in due-tre giorni, la cosa più adatta a sgombrarmi la mente quel tanto che basta per dormire sonni tranquilli sono queste storie di donne perdute e locali torbidi, che all'epoca dovevano apparire trasgressive e adesso hanno l'effetto rassicurante che doveva avere allora un romanzo di Liala.

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Sottovoce

Alcune mie foto compaiono sulla pubblicazione (qui sopra presentata in slides alla stampa) che riassume in dati, cifre ed immagini l'operato dell'amministrazione uscente - ma non lo direi troppo in giro.

15 maggio, 2009

In qualche luogo, in estate


Ieri sera, cena tra ex-colleghi. Pizza pessima ma tanto si fa per stare insieme, alle 23 ci buttano pure gentilmente fuori perché chiudono. Per niente scoraggiati, ci fermiamo a chiacchierare nella piazza. Rimaniamo in pochi, tutti coetanei anno più anno meno, il tenore dei discorsi è vagamente demenziale, piacevolmente assurdo, diciamo pure cazzeggiante.
Ad un certo punto uno di loro si toglie dalla tasca il lettore MP3 e mi porge le cuffie, "senti" mi fa.
Metto le cuffie. S
ento. O meglio risento, dopo più di venti anni.
Non sto qui a farla lunga su quello che ho risentito in quei pochi minuti che è durata: feste liceali, emozioni da poco, profumi luci, un posto pieno di musica gente e fumo che poi è diventato un'altra cosa, insicurezze inquietudini adolescenziali e anche post -adolescenziali, e alla fine ho pensato: sto molto meglio adesso. E se chi ha l'età giusta vuol provare a dire cosa sente, sarei curiosa.

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13 maggio, 2009

Sound check

Ho provato a pensare ad una musica per questa foto ma non mi è venuto in mente niente di adatto, se vi viene qualche idea...



Vieni da me (Le Vibrazioni)

Il gigante e la bambina (Ron 1972)

Rockville (Rem live 1985)

Una giornata perfetta (Capossela 2008)

Io ci ho pensato e a me mi continua a venire in mente questa, non è adatta perché non c'è la suitcase e il love non pare tanto in vain, ma la station e il ritmo ce li sento bene.
Love in vain (Rolling Stones 1969)

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09 maggio, 2009

La ballata delle donne invisibili


...a cosa sta pensando?


a) al dessert di ieri sera
b) a ciò che è successo ieri sera dopo il dessert
c) alla dieta da iniziare lunedì
d) al fatto che non la vedranno mai sulla copertina di Marie-Claire
e) al fatto che lei se la gode comunque alla faccia di Marie-Claire e delle altre

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07 maggio, 2009

Esercizi di correzione visiva


Sempre sul tema, finalmente portato all'attenzione dei media da lei, del se sia possibile un'alternativa allo stereotipo femminile dominante, in TV e altrove. E' una questione di percezione visiva, e la percezione visiva a sua volta è influenzata da altri fattori (abitudini, aspettative, valori). Nella foto qui sopra alcuni vedranno per primi i segni dell'età e una forma fisica non perfetta: alcuni invece la luminosità del sorriso.

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05 maggio, 2009

Altre donne si ribellano

In questo periodo in cui continuo a lavorare al progetto Un'Altra Donna, è bello scoprire che anche per qualcun'altra la misura è ormai colma. Che la cancellazione mediatica delle donne vere in favore di cloni/caricature, sistematicamente in atto ormai da un bel po', non è tollerabile oltre.
Non guardo mai la TV, e semplicemente dalle immagini delle riviste mi sembrava che la situazione fosse al limite. Vedendo il documentario di Lorella Zanardo mi sono resa conto che il limite è stato superato da un pezzo, e non riesco a capire come si sia potuto stare a guardare.

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