31 dicembre, 2006

Della serie non ho niente da mettermi...


stavolta proprio non avevo pensato ad un ultimo dell'anno mondano, anzi non avevo pensato proprio all'ultimo dell'anno, non ho mosso un dito per organizzarmi e ora salta fuori una festa. A una festa non so dire di no. Andranno bene queste calze? Massì, e non mi dite di no che tanto sarà troppo tardi.

Tutto scorre


...è l'augurio di fine anno, sperando che a scorrere via sia soprattutto la robaccia. Buon 2007 a tutti.

30 dicembre, 2006

Oggi è così

Oggi non ho voglia di belle immagini, di sintassi curate, di plasmare la realtà per darle una forma accettabile.
In questo momento mi sembra più giusto prenderne dei tranci di questa realtà e sbatterli sul tavolo di marmo del macellaio, per mostrarla a chi la vuol vedere. Chi non vuole è in tempo a cambiare pagina, e magari ci rivediamo ad anno nuovo.
Tipo.
Nella scuola dove lavoro.
Ho conosciuto una donna ancora giovane, fa la custode ma è esonerata dalle mansioni pesanti: ha sempre dolori alla schiena, e le avevo visto delle lunghe cicatrici sui polpacci. Pensavo a una malattia delle ossa. Invece mi ha raccontato che anni fa un giorno si è buttata giù dal terrazzo. Mi ha fatto vedere una foto, era carina come una bambola, e fidanzata. Ora è ingrassata, il viso gonfio per gli psicofarmaci. La sua voce ha sempre un tono lamentoso, e sembra sempre che si scusi di esistere.
C'è un uomo sulla quarantina che ha da poco perso il padre. Viveva solo con lui, non ha altri parenti. Il suo turno di lavoro è pomeridiano, ma certi giorni viene a scuola già dal mattino per non restare solo in casa. Lo vedi seduto in portineria, gli occhi arrossati dal pianto, lo sguardo perso nel vuoto. Si risveglia però quando vede passare un paio di gambe femminili, e lì gli si accende una luce che fa quasi paura.
Stamani non c'è lezione, la scuola è vuota e silenziosa e ci si rende conto di quanta allegria fa il chiasso dei ragazzini, che a quest'età (11-13 anni) sono pura energia in movimento.
A volte anche per loro senti male.
Ieri una mia collega ha chiamato in segreteria un ragazzino di seconda, per chiedergli la causale di un versamento che risultava a suo nome. Lui non sapeva, e lei gli ha detto: "Va bene, allora telefono al babbo o alla mamma...dove lo trovo ora il babbo?"
Lui, semplicemente: "Il babbo non c'è"
"E la mamma?"
Con voce tranquilla, senza mostrare imbarazzo: "La mamma è in un centro, perché è drogata".
E vi dico l'ultima, poi vi lascio in pace: ho accompagnato in biblioteca una terza classe perché dovevano scegliersi i libri da leggere durante le vacanze. Molti hanno scelto dei gialli, Simenon o Agata Christie, oppure l'Odissea raccontata da De Crescenzo, o titoli come "Memorie di una mucca". Mi ha colpito l'entusiasmo con cui una voce diceva: "io prendo questo!".
Mi sono girata a guardare. Il libro era "I demoni" di Dostoevskji, il ragazzino aveva lo sguardo sveglio e il viso deturpato dal labbro leporino, non saprei dire se operato o no, sicuramente ancora esteticamente non risolto. Forse le due cose non sono in relazione ma chissà, a me son venute le lacrime agli occhi.
Oggi è così. Solo per oggi, promesso.

27 dicembre, 2006

Le conseguenze del Natale

e delle parentele siciliane.

26 dicembre, 2006

La foto non fatta di oggi

è quella dei miei piedi nudi nell'acqua calma, fredda e (oggi!) pulita del mare di Viareggio.
Dentro con i piedi fino alle caviglie, e poi via subito a fare ghirigori nella sabbia asciutta per riscaldarli, che l'acqua più che fredda era marmata, come si dice da queste parti.
E i riflessi del sole nell'acqua, e le Apuane rosa e viola al tramonto...tutte cose che fotografarle è banale e scontato.
La verità è che avevo lasciato a casa la Ixus, altrimenti qualcosa avrei riportato a casa di sicuro.

22 dicembre, 2006

Tra parentesi

Qualcuno è capitato qui digitando "concerto di Neil Young a viareggio del 1980"...son cose che fanno piacere, in mezzo ad altre chiavi di ricerca di altra natura che non sto qui a rinominare che se no aggravo la situazione e che tanto potete andare a vedervele su Shiny Stat giù in fondo! Tanto piacere che se questo qualcuno si fa vivo potrei addirittura mandargli in premio una registrazione live del suddetto concerto, o altro gadget a tema.

20 dicembre, 2006

Paesaggio dal treno

Dietro la spessa tenda verde

Week-end perugino

Il centrotavola

il centrocittà

19 dicembre, 2006

In brodo di giuggiole

...perché nello stesso giorno due persone, una sul blog e una dal vivo, hanno detto che le mie foto gli ricordavano il film "2046"...(e lo scrivo qui ovviamente, dove se no?)

13 dicembre, 2006

Firenze-Lucca








Queste ultime foto fatte in treno sono la conferma di quanto detto qualche post fa. Mettere a fuoco nitidamente non mi dà più soddisfazione. Basta con l'analizzare, è l'ora di lasciarsi andare a sentire.

09 dicembre, 2006

You can't get what you want...


...till you know what you want, cantava Joe Jackson un bel po' di anni fa. E mi era sembrato subito che ce l'avesse proprio con me, che non riuscivo a decidere se volevo tranquillità o emozioni forti.

E il bello è che ancora oggi mi sembra che ce l'abbia con me, ancora dopo un altro bel po' di anni, visto che tuttora mi capita di sentirmi come una pallina da ping-pong.
Con certe ferite che non hanno ancora smesso di bruciare sto lì a ripetermi che basta emozioni forti, ne ho avute anche troppe, dopo tante montagne russe ora sì che sono pronta per un po' di tranquillità.
Poi mi trovo per un attimo accanto a qualcuno che mi dà un'idea di come potrebbe essere la tranquillità...
e subito mi prende un senso di smaniosa inquietudine, e la riconosco, è quella inconfondibile inquietudine che si prova solo in presenza di troppa tranquillità.
Ma in fondo poi l'ho sempre saputo cosa volevo: una tranquillità emozionante.
E' chiedere la luna?

06 dicembre, 2006

Questione di gusti


Alcune creature esistono per essere adorate.
Altre creature amano adorare.
L'importante è trovarsi.

04 dicembre, 2006

Sì viaggiare


..."e i film cosa ce li abbiamo a fare se no?" diceva l'altro giorno Riccardo l'australiano a proposito del bisogno di evadere dai soliti confini.
E se gli eccessi e le sviolinate della Sconosciuta, la retorica pretenziosa del Nuovomondo e il tunnel senza uscita di Requiem non mi avevano aiutato molto, "The departed - Il bene e il male" di Scorsese è stato invece un bel viaggiare.
Riccardo il fiorentino non sarà tanto d'accordo ed è vero che al film i suoi difetti volendo glieli potresti anche trovare, ma il punto è che proprio non ti vien voglia di trovarglieli questi difetti, no, perché sei troppo impegnato a divertirti. Ti perdi dietro ai guizzi del sopracciglio di Nicholson cercando di capire dove sta il bene e dove il male e soprattutto se il bene da qualche parte c'è, mentre Di Caprio e Damon come due siamesi separati alla nascita si cercano e si inseguono per ogniddove, e ti ritrovi persino a simpatizzare con Di Caprio sull'orlo della crisi di nervi in mezzo a tutti uomini d'acciaio tanto che la psicologa sembra levarti le parole di bocca quando gli chiede: "ma la tua fragilità è reale?"
E poi verso la fine, quando vedi Nicholson in disarmo seduto sul divano e la sua donna che gli si avvicina per 'risvegliarlo' ecco che ti balena il flash analogo di "Conoscenza carnale"...e ti par quasi che ora, trent'anni dopo, il vecchio Jack se ne stia a concludere quel discorso mentre dice: "Il denaro non mi serve più. Neanche la F*** mi serve più. Ma mi interessa ancora."
(Dimenticavo, che era un bel film io l'avevo capito subito da una cosa: inizia con "Gimme Shelter" degli Stones.)

01 dicembre, 2006

Il paesaggio


...visto dall'altra parte del vetro.