Come si diceva nei commenti al post precedente una tazza di caffè con un amico vale più di tutti i libri del mondo. Uscendo dalla libreria (dopo aver mentalmente preso nota che martedì c'è un incontro con Marco Vichi di cui ho appena letto l'ultimo Nero di luna) penso di sentire qualche amico. Ma faccio appena in tempo a prendere il cellulare che mi chiama Rodo per dirmi che a casa sua ci sono Enrico e Valerio di passaggio a Firenze. Questo sabato estemporaneo mi sta piacendo sempre di più, per fortuna o per sincronicità mi trovo a due passi da casa di R., in un attimo li raggiungo e dopo un po' di saluti abbracci e risate andiamo alla libreria-caffè di Borgo San Frediano. Si beve tè e caffè, si parla di blog, di cinema, di papa Woytila colpito dal meteorite e di madonne dalle secrezioni sacrileghe, finché a metà pomeriggio sull'angolo del Ponte alla Carraia ci separiamo - fino al prossimo incontro, chissà su quali coordinate geografiche. Altre telefonate e altri amici, in tre ci finiamo una bottiglia di Regaleali che non tarda a far sentire i suoi effetti. Poi in Vespa alla vicina Stazione Leopolda dove in questi giorni c'è il Nextech festival, musica elettronica e ambiente visivo. Però ancora c'è poca gente, gli eventi iniziano più tardi con biglietto d'ingresso ventitré euro. Decidiamo di non rischiarli ma mi piacerebbe sapere se qualcuno è stato alle serate e se valevano il prezzo, per pura curiosità.
Comincia a far freschino, sono le nove di sera e io addosso ho un vestito leggero, stamani ero uscita per fare colazione al bar pensando di tornare a casa subito dopo.