Entra in segreteria il prof di religione. Telefona ad un genitore di un alunno di seconda media. “Buongiorno, lei è il babbo di X? Dovrebbe venire qui a scuola per parlare di un fatto, suo figlio e un altro ragazzo sono risultati essere gli autori di alcune lettere a contenuto sessuale indirizzate ad alcune compagne...sa, c’erano scritte cose molto pesanti e quindi volevamo un po’ parlarne..."
Finita la telefonata ovviamente chiedo al prof : “ma cosa c’era scritto in queste lettere?” Temo un po’ di metterlo in imbarazzo visto che una volta ha trasalito sentendomi esclamare in un momento di rabbia “questo registro del c****!”, ma in realtà quando mi fa un esempio di cosa c’era scritto sono io che mi sento arrossire.
La prof di italiano (ovvero la mia compagna di banco del liceo) chiama alla cattedra un ragazzino per interrogarlo. Da vicino gli vede la scritta sulla maglietta: D&G, con sotto specificato: “Dammela & Godo”. Seria senza scomporsi gli fa: “Ti sembra una maglietta adatta per stare in classe?” Lui confuso: “ah, no, scusi, mi rimetto la felpa sopra, è che mi faceva caldo”. I genitori sono stranieri: forse non capiscono bene l’italiano, è l’unica spiegazione auspicabile.
Giorni fa prendo la telefonata di una mamma che racconta uno spiacevole episodio: la bambina cinese che ha in affidamento è stata seguita fin dentro il portone di casa da due ragazzi di un'altra etnìa, che l’hanno molestata con spinte e insulti razzisti. Mi dice i nomi dei due, li conosce perché non è la prima volta che succede. Qualche giorno dopo entra in segreteria un ragazzino piccolo e piagnucolante, che mi chiede di telefonare alla mamma per venirlo a prendere perché si sente male. “Cos’hai?” gli chiedo “Mi fa tanto male la pancia, sull’autobus stavo per vomitare”. Per cercare il telefono della mamma gli chiedo nome e cognome...e riconosco uno dei molestatori della bambina cinese. Telefono alla mamma, ma mi prudono le mani dalla voglia di mollargli un ceffone.