Crittografie e relazioni 4

C. e M. in cucina.

Crittografie e relazioni 3

Due sorelle, stessa bellezza. Una guarda fuori, l'altra dentro di sé.

Crittografie e relazioni 2

C. e M. ad una festa in maschera.

Crittografie e relazioni 1

Qui sopra il particolare di una foto appartenente ad una serie sul tema delle relazioni. Che sia di sangue, di amore o di amicizia ogni relazione si può leggere nel linguaggio incrociato dei volti e dei corpi, in una crittografia di nessi, richiami e somiglianze.

Festival della creatività

Solo per questa volta

Le donne si dividono in due metà. Quelle che l'hanno fatto almeno una volta, e quelle che mai.
Quelle che almeno una volta nella vita si sono trovate a salire le scale di casa di uno sconosciuto, decidendo di fidarsi solo contando sull'istinto, e dentro di sé pensando "ok, solo per questa volta, poi giuro che non lo farò mai più".

Fred Vargas è un genio, se per caso non si fosse capito

"Camille era diventata una mezza dura e non provava né rimpianto né soddisfazione. Essere una mezza dura non le impediva di amare Lawrence con sincerità, a modo suo. Di apprezzarlo, persino di ammirarlo, di scaldarsi addosso a lui. Senza aspettarsi un bel niente. Camille aveva conservato dell'amore solo i desideri immediati e i sentimenti a breve gittata, murando qualsiasi ideale, qualsiasi speranza, qualsiasi velleità di grandezza. Non si aspettava quasi nulla da quasi nessuno. Ormai sapeva solo amare così, in una disposizione mentale predatrice e benevola, che sfiorava i limiti dell'indifferenza."
(Fred Vargas, "L'uomo a rovescio")

Più o meno ci sono

Tra foto lavoro e studio il tempo per postare è poco e il blog mi manca, mi mancate tutti.
Un bacio, a presto.

Le luci della sera

Mimmo Jodice - L'occhio del tempo

Io per andarci devo aspettare la fine degli ultimi impegni di studio, ma chi si trova a Milano non perda tempo e ci vada subito.
E se non siete convinti guardate anche qui.

ma chi l'ha detto

Il quindici di ottobre stare sul terrazzo come adesso in costume a prendere pigramente il sole, non mi viene da desiderare altro dalla vita. Fatti non foste a viver come bruti. E se invece sì?

è arrivata ai massimi dei massimi la dissociazione mia

Sabato mattina. Mi sveglio di soprassalto col pensiero che alle dieci devo essere a fotografare un matrimonio. Ma di chi? Passo in rassegna facce, non riesco a ricordare. Poi mi si snebbia la coscienza: nessun matrimonio. Alle dieci devo essere ad una prova di concorso.
Si accende la radiosveglia, How do you sleep? canta John Lennon. Dormire dormo benissimo, il problema sono i risvegli.
E voi come dormite ultimamente?

Intervallo

Fred Vargas è un genio, e ringrazio mucca e zefirina che me l'hanno consigliata

"Ha notato che alle carte succede come ai giornali, alle camicie e alle idee folli? Una volta spacchettati, non c'è modo di ripiegarli."

(F.V., "Nei boschi eterni")

Di ombre e di luce

Ancora una foto da una produzione di Simona Bucci per la Biennale Danza di Venezia, "Di ombre cerchiati gli occhi". In mostra alla libreria-caffè "La Cité" di Firenze fino a sabato 6 ottobre.

Parole prese in prestito

Inseguendo parole e frasi con google sono finita su un blog non più attivo dove ho trovato questo post. Mi è piaciuto molto e così l'ho preso in prestito per farvelo leggere.

Il programma delle dediche

Ancora dalla Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, meno romantica di quella per Sonia, questa è per Kiakkio.
Perché "90 secondi all'inferno" è stato uno dei pochissimi libri da cui ho tratto piacere (anche tattile, per il tipo di carta) negli ultimi tempi.

1° ottobre

Oggi primo giorno di scuola. Sono tornata nell'ufficio segreteria della stessa scuola dell’anno scorso. C’è un collega nuovo che sembra uscito dal Nome della Rosa. Appena conosciuti mi ha parlato dettagliatamente delle estasi di Santa Teresa d'Avila.
Ma la novità più importante è che quest’anno fra i docenti c'è la mia compagna di banco del liceo. Il prof. di tecnica sentendoci parlare insospettito ci ha chiesto: “Ma voi vi conoscete da molto?” Non so come abbia fatto a capirlo, forse dal casino che facevamo. E’ bello perché potremo ricominciare a dare soprannomi assurdi a tutti, come facevamo al liceo. Come al liceo potremo ricominciare a fare figuracce, del tipo nominare qualcuno e scoprire che era dietro di noi. Al liceo non siamo mai state portate davanti al preside, ma c'è sempre una prima volta.